Diciannovesimo capitolo
Il bus si accostò al marciapiede opposto alla Southbank International School, una grande scuola sbarrata lateralmente da corti steccati di colore nero. I bambini scesero di corsa e si ammucchiarono davanti all'entrata. Gli ultimi a lasciare lo scuolabus furono Emily, Sky e Nick.
- Ma possibile che sia l'unica ad avere il broncio? - brontolò Emily, scrutando con un certo risentimento i gruppetti di ragazzini ridanciani.
- Questa scuola è strepitosa - mormorò incantata Sky, ignorandola.
- Forza, andiamo. Mancano ancora dieci minuti al suono della campanella: possiamo stare un po' in cortile - propose Nick, sistemandosi gli occhiali sul naso.
Mentre accedevano al cortile sul lato posteriore, Emily notò qualcuno di familiare in lontananza.
- Ma quella laggiù è Lory - esclamò additando una figura appoggiata al tronco di un albero spoglio, intorno al quale giravano una dozzina di grandi rocce. Nei dintorni non circolava nessuno, i bambini giocavano a grande distanza da quell'albero. E da lei. Fu quasi certa di vederle muovere la bocca, come se stesse parlando con qualcuno di invisibile.
- Dove? Dove? - fece Sky, agitandosi sul posto. La sorella gliela indicò con la punta dell'indice.
Nick seguì in silenzio le sorelle Perkins, che si stavano dirigendo verso la bambina dagli occhi di vetro.
- Lory! - la chiamò con molto entusiasmo la bambina, congiungendo le mani intorno alla bocca così che l'eco della sua voce risonasse più potente; nonostante fossero ancora a qualche metro di distanza da lei, la bambina dallo sguardo perso alzò gli occhi sorpresa. Subito le sfuggì un sorriso.
Sky le corse addosso; lei si lasciò abbracciare accalorata, mentre Emily e Nick si fermarono a pochi passi più in là.
- Buongiorno - salutò Lory, sciogliendosi dall'abbraccio dell'amica.
- Ma dove sei stata? È da giorni che non abbiamo tue notizie. Sei letteralmente scomparsa - la rimproverò Sky, tirandole una pacca sulla spalla.
- È così. Siamo anche venute a bussare un paio di volte alla tua porta, ma la tua domestica ci ha detto, entrambe le volte, che eri andata a fare una gita in campagna con i tuoi genitori. In mezzo alla settimana... un po' insolito. È la verità? - reclamò Emily sospettosa, facendo capire a tutti che non si era fidata di Torney. Lory tornò ad assumere un'espressione cupa.
- Sì - mormorò agitando la testa in su e in giù un po' di volte, - è la verità.
- Be', almeno ti sei divertita? - le chiese Sky per buona educazione. L'altra annuì.
- Ad ogni modo, ti dobbiamo raccontare che cosa è capitato in questi giorni. Ascolta... - e la bambina fece un resoconto a Lory di ciò che era avvenuto in sua assenza. Infine le chiese con un tono melanconico: - Come mai non hai preso lo scuolabus anche tu?
In quel preciso istante suonò la campanella. L'amica non fece in tempo a dare una risposta.
- Su, muoviamoci - disse improvvisamente Nick, che per tutto quel tempo era rimasto nell'ombra - la seconda campana, quella che annuncia l'inizio delle lezioni, suona tra cinque minuti spaccati.
Sky ed Emily, colte un po' alla sprovvista, annuirono.
- Andiamo - confermò a quel punto Lory. Insieme, lei e il bambino fecero da guida alle due sorelle, che non appena irruppero nella scuola, si guardarono attorno spaesate.
- Coraggio, dobbiamo salire al primo piano - annunciò Lory, non smettendo mai di correre.
Le due sorelle cercarono di aumentare il passo, e iniziarono ad agitarsi non appena si accorsero che i corridoi attorno a loro erano deserti.
STAI LEGGENDO
I segreti di Borough Road
FantasyLa settimana successiva alla morte del ricco zio Harry, la famiglia Perkins riceve una lettera che enuncia il testamento del famigliare. Egli, prima di morire, lascia in eredità ai suoi parenti la sua casa in Europa e una grossa cifra di soldi. I Pe...