Ventesima parte

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Diciassettesimo capitolo

Ormai si era fatta sera, e il cielo plumbeo continuava a mandare getti di pioggia fresca; era dal tardo pomeriggio che non cessava.

- M-muoio di freddo - balbettò Sky, arrotolandosi fino al collo il piumino.

Emily guardò oltre i vetri bagnati della finestra e storse la bocca.

- Uff, anche se la finestra è chiusa, il freddo entra comunque - sbuffò, intrufolandosi anche lei sotto le coperte della sorella.

- E siamo solo in autunno! Dovremmo comprare una stufa bella grande da posizionare nelle camere da letto - suggerì la bambina. Ma poi le venne in mente una cosa: - Ah già. Ho dimenticato di dirtelo: ricordi che nel corridoio in cui avevamo trovato il bagno del pianterreno c'erano altre due porte? Ecco: la porta a destra è una seconda cucina.

-Ah. È provvista di cibo anche quella?

La bambina fece una smorfia di disgusto al solo ricordo: - Figuriamoci! C'è una tale sporcizia... Ci sono macchie scure ovunque, e sopra i banconi ho scorto una piccola stufa. Potremmo usare quella, anche se prima dobbiamo ripulirla dalla fuliggine.

- E come pensi di dividere una piccola stufa in tre camere? - domandò Emily ironica.

- Be'... potremmo fare a turno: un giorno la uso io, un altro tu e un altro ancora papà e mamma.

La ragazzina stette per rispondere, quando Josh le chiamò dal piano inferiore: - La cena è pronta, venite giù.

Prima di scendere, Sky aprì il suo grande armadio e ne estrasse fuori un maglione di cotone. Se lo mise addosso, poi lei e la sorella uscirono dalla camera.

Quando entrarono nella sala da pranzo e puntarono gli occhi sul lungo tavolo, rimasero senza fiato: al centro c'era un vasto vassoio con sopra un enorme arrosto dai colori molto invitanti, e nelle ciotole attorno c'erano patate bianche, insalate, salse...

Sky corse velocemente a prendere posto, pronta a tagliuzzare la carne e a colmare il proprio piatto fino all'orlo. Emily, invece, prima di inoltrarsi nella stanza, osservò Amanda, impegnata a parlare con la madre. Da quella mattina non l'aveva più degnata di una parola, e non seppe bene come comportarsi.

- Bene. Spero che la cena sia di vostro gradimento - disse a quel punto la domestica, dirigendosi verso l'uscita.

- Dai, prenda posto e inizi a mangiare con noi - la invitò Samantha, dando un paio di colpetti alla sedia libera vicino a lei.

- Sono spiacente, ma stasera credo proprio che rimarrò a digiuno: per preparavi questa deliziosa cena ho sporcato moltissime stoviglie, e devo darci dentro ora se non voglio passare la notte in bianco - disse la donna mortificata.

- Non si preoccupi, Amanda - replicò Josh ammirato, - le lasceremo un piatto da parte in modo che possa goderselo quando avrà finito.

La donna uscì dalla sala e fece irruzione nella cucina, lì accanto. Si tirò su le maniche della camicia, sistemò bene il grembiule sciatto e a bassa voce iniziò a canticchiare il motivetto di una canzone degli anni '50.


Dopo aver finito di cenare, le due sorelle lasciarono la sala da pranzo. Sky iniziò a incamminarsi verso le scale, ma Emily la bloccò.

- No no, aspetta un attimo. Volevo chiederti una cosa - replicò.

- Cosa c'è?

- Ecco... voglio visitare la stanza di cui mi hai parlato prima.

I segreti di Borough Road Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora