Settima parte

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Quinto capitolo

"Prendere l'aereo e spiccare il volo. Prendere l'aereo e spiccare il volo. Prendere...", Emily non stava più nella pelle. Si era improvvisata a pensare che era da secoli che non viaggiava in aereo, e che la forte sensazione di leggerezza si sarebbe impadronita presto di lei, al momento del decollo, proprio come l'ultima volta.

Quando erano scesi dall'auto del signor Landsome, si era ritrovata davanti a una costruzione di larghe dimensioni, in cui il materiale dominante era il vetro. Eccoli arrivati al Philadelphia International Airport.
- Wow, è enorme - esclamò Sky, stropicciandosi gli occhi: durante quel breve tragitto, dopo essersi arrabbiata, aveva trovato spazio per un sonnellino in macchina.

- Già. Da quant'è che non viaggiamo in aereo, papà? - domandò Emily. Il padre sembrò rifletterci su: - Mmm, dunque... - iniziò a contare sulle dita, figurandosi qualcosa nella mente. - Sono sette anni, ormai.
Samantha sembrò stupita da quella rivelazione, come se si aspettasse un numero molto più basso. - È davvero passato così tanto tempo?
Josh si avviò verso il portabagagli e iniziò a tirare fuori i due scatoloni, stretti esageratamente in quel piccolo posto, mentre la moglie slegava la cordicella tesa che legava quelli sul tettuccio. Emily e Sky, nel contempo, tirarono fuori i loro due zaini, in cui avevano messo le cose più importanti e care che volevano portarsi dietro, come libri, diari, astucci e qualche gioco innocuo (dama era il preferito di Sky e di Josh).
Salutarono Sam e lo ringraziarono per il disturbo che si era preso.
- Avanti signore, avviamoci - reclamò poi Josh, iniziando a dirigersi verso l'ingresso.


- Voli Philadelphia-Washington... - stava dicendo per l'ennesima voltala signora all'altoparlante.

Emily sbuffò innervosita: - Giuro che se lo ripete ancora una volta vado a darle un pugno in quella bocca che... - Samantha la interruppe brusca: - Emily Perkins! Ti sembra il modo di parlare di una giovane signorina, questo? Cos'è quest'atteggiamento losco?
Sky ridacchiò divertita. Spostò gli occhi verso l'orologio da polso del padre, che segnava le sette e ventotto e sospirò annoiata: - Papà, quando hai detto che è il nostro volo?
- Sky, me lo avrai chiesto almeno tre volte, questa mattina - sospirò Josh - È alle sette e trentacinque. Abbi ancora un po' di pazienza, ci siamo quasi.
Circa dieci minuti dopo o giù di lì, l'atteso volo Philadelphia-Londra venne annunciato all'altoparlante. La famiglia Perkins raccolse le proprie cose e si avviò; dopo alcuni controlli di documenti e biglietti, raggiunsero l'ingresso dell'aereo. Lo scivolo grande, lo chiamava Emily da piccola, fissando la lunga passerella che conduceva all'entrata dell'US Airways.

- Per favore, ognuno si sieda ai posti assegnati - diceva la soave voce di una hostess, in piedi vicino all'ingresso. A ogni persona che entrava, le rivolgeva un caldo sorriso e gli augurava buon viaggio. Josh se ne invaghì per pochi attimi, finché non incontrò lo sguardo furente della moglie, che aspettava che si sedesse per poter entrare nella medesima fila di sedie e appartarsi comoda anche lei.

L'aereo si divideva in file da tre posti ciascuna. Solo dopo essersi accomodata sul sedile, Samantha notò il guaio. Vicino a lei c'erano Emily e il marito, questo significava che Sky avrebbe dovuto sedersi nel sedile della fila opposta, di fianco ad un uomo dalla folta barba e dai vestiti scialbi. La bambina si avvicinò alla madre e le sussurrò, allarmata: - Mamma, non mi sento sicura a viaggiare vicino a quel barbone.

Samantha guardò la figlia con comprensione e si alzò in piedi, troppo risentita per rimproverare alla figlia il linguaggio poco garbato che aveva usato verso quell'uomo. Insieme si diressero verso la hostess all'entrata: - Mi scusi, potrebbe permettere uno scambio di posti?
La hostess, che non doveva avere più di trent'anni, la fissò come se avesse davanti una aliena. Poi il suo viso tornò a stendersi, e disse: - No, guardi, proprio non si può fare. I posti sono stati assegnati, e se permetto uno scambio a voi, dovrò permetterlo anche ad altra gente, lei mi capisce. E sono sicura che capirà anche che se questo accade, si creerà scompiglio nell'aereo e il pilota non potrà decollare. Il che significa che dovremo evacuare l'aereo e cancellare questo volo. È già successo altre volte, e non vorremmo mai che si ripetesse ancora. È un rischio che proprio non possiamo correre.
Samantha sbarrò gli occhi per la schiettezza della donna. A quel punto non riuscì ad obiettare. Le rivolse un debole sorriso per farle capire che aveva inteso, poi prese per mano Sky e si voltarono per tornare ai loro posti.
La bambina le tirò una manica del vestito: -Mamma...

I segreti di Borough Road Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora