Tredicesima parte

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Undicesimo capitolo

Le quattro guardie al Bosco non avvistarono nulla durante la notte;  nessun rumore sospetto, solo il vento che di tanto in tanto faceva scivolare qualche foglia sul morbido terreno colorato. Quindi, alle prime luci dell'alba, ognuna fece ritorno nella propria dimora.

Durante il ritorno verso la villa di Harry Longvord, Hannah camminava silenziosa al fianco del gatto, ripensando a quell'arrivo tanto imprevisto dei Perkins a Londra. Il trasloco era previsto per la settimana successiva, eppure la famiglia era già lì. Continuava a scervellarsi nel vano tentativo di capire che cosa aveva causato un trasferimento anticipato di sette giorni, ma proprio non comprendeva. Il gatto le lanciò una debole occhiata, poi tornò a guardare dritto davanti a sé. Gli occhi di Emily avevano visto giusto, quel pomeriggio a Philadelphia: dentro le pupille dorate di quel felino si nascondeva qualcosa.

Quando giunsero davanti alla grande casa, le luci delle stanze erano ancora tutte spente. Penetrarono all'interno, seguendo il riferimento della luce fioca proveniente dalle fessure delle finestre, poi il gatto sparì nell'ombra. Hannah fissò il posto dove pochi attimi prima era stato al suo fianco, e con uno sguardo imperturbabile salì al piano di sopra. Nemmeno i passi delle suole che battevano sul pavimento si sentirono più.


Verso le nove e qualche minuto, Emily si destò. Quando aveva aperto gli occhi, aveva subito valutato che per quella notte aveva dormito a sufficienza. Si alzò dal letto e, stropicciandosi gli occhi, raggiunse la porta finendo di stiracchiarsi. Si introdusse nel bagno, e pochi minuti più tardi scese le scale diretta in cucina.

Di certo non voleva chiedere ad Amanda – che ancora non aveva visto in giro per casa – di prepararle la colazione, perciò mise a bollire un pentolino per il latte. Contemporaneamente, mise una padella sul fuoco e iniziò a cucinare le frittelle. Mentre le rigirava però, udì qualcosa muoversi dietro di lei; si voltò e vide la porta della cucina aprirsi cigolando fortemente. Si scostò un po' di lato per vedere chi stava entrando, ma quando il suo sguardo cadde sulla soglia, non vide anima viva. Scosse la testa e si disse che era stato il vento ad aprire la porta, quindi tornò a concentrarsi sui fornelli.

Un paio di minuti dopo, quando iniziò a versare il latte caldo dentro a un bicchiere di cristallo, udì un respiro dietro di lei. Si girò di scatto, facendo quasi cadere il pentolino per terra, ma ancora una volta non vide nessuno. Si guardò sospetta intorno, poi si riavvicinò alla porta della cucina e si affacciò con la testa nel corridoio. Niente.

- A-Amanda? - chiamò piano, sperando di ricevere una risposta. - lei, Amanda? - chiese ancora, la voce tremante. Non ricevendo alcuna risposta, poggiò il bicchiere colmo di latte sul tavolo al centro della stanza e tornò sul fornello per controllare le frittelle. Quando vide il loro colore dorato si disse che erano pronte, quindi spense il fuoco, tirò fuori un piatto dalla mensola e ci rovesciò la pietanza profumata. Sorridendo per il buon lavoro che aveva fatto, buttò con soddisfazione la padella e il pentolino del latte sotto all'acqua fredda del lavabo e poi si sedette a tavola.

Dopo aver finito di fare colazione, stette per alzarsi, quando sentì dei passi dietro di lei che le fecero accapponare la pelle. Si voltò velocemente e vide Amanda vicino alla soglia della porta.

- Mi ha fatto venire un colpo! - esclamò la ragazzina riprendendo fiato.

- Oh, non era mia intenzione - si scusò la domestica, con fare innocente.

Emily la guardò con profonda diffidenza.

- Perché è qui? - le chiese, con uno stupido tremito nella voce che tradì la sua espressione rigida.
- Mi sono resa conto che sono già le nove e mezzo - sorrise Amanda. - Vede, stavo seguendo un programma di cucina di là in salotto, ma purtroppo oggi la puntata è durata più del dovuto, e io sono rimasta a guardarla lo stesso. Mi scuso per la mia inadeguatezza. Ma appena è terminata, mi sono affrettata a raggiungere la cucina così da iniziare a preparare la colazione prima che la famiglia si svegliasse. Sono davvero molto desolata che lei si sia preparata la colazione da sola; questo errore non capiterà più, glielo garantisco.

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