8.1. Normali.

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"Tutti dicono che l'amore fa
male, ma non è vero. La
solitudine fa male. Il rifiuto
da male. Tutti confondo
queste cose con l'amore, ma
in realtà, l'amore è l'unica
cosa in questo mondo che
copre tutto il dolore e ci fa
sentire ancora meravigliosi."
-Oscar Wilde

***

<<Ti va se ci sedessimo sugli scalini?>>

È un modo tacito per dire di si alla sua meravigliosa cena, ma anche uno per mantenere le distanze; so che se venisse su con me ogni situazione potrebbe essere l'incipit di un'altra situazione e finirei per perdermi in mille altre ancora tutte altrettanto meravigliose e fantastiche.

<<Sono stata alla centrale di Polizia, mi hanno fatto delle stupide domande perché sanno che non servo a nulla e io mi sento impotente.>> Sono dispiaciuta e Niall è l'unica persona a cui possa dirlo.

Tira fuori due panini al pollo e salsa barbecui e non potrei chiedere di meglio, sono più di due giorni che non riesco a mangiare e finalmente ne sento la necessità.

Niall in qualche modo mi rilassa.

<<Sono certo che la ritroveranno>>

Lo guardo con ancora il cappuccio in su e mi viene da ridere. <<Metti il cappuccio perché speri nessuno ti riconosca?>>

<<Qualcosa del genere>> Spiega. <<è un po' complicato aggirarsi per strada come se fossi un ragazzo comune, soprattutto da solo. Sono solo uno e le persone che solitamente mi corrono dietro un miliardo>>

<<Ma sono solo ragazzine!?>>

<<Sono ragazzine pazze in preda agli ormoni. Mi chiedono le mutande e altre vogliono vedere il mio pisello!>>

È piuttosto inquietante e Niall non sembra apprezzare.

<<Hanno solo quattordici anni, e vorrebbero che io fossi il primo per tutte!>>

Adesso sembra esilarante. Continua a fare delle facce sconcertate e io non smetto di trovare delle banali scuse che possano giustificarle; sono stata così male che mi sembra di non ridere da mesi.

Per la prima volta sono seduta a mangiare un panino con qualcuno che non è un ragazzo normale e per la prima volta mi sento più a mio agio con lui che con qualsiasi altra persona. Entrambi viviamo due vite ben distanti dall'essere reputate normali. Mi sento felicemente anormale e sto bene.

<<Io ti piaccio non è vero?>>

<<È un tuo modo tutto particolare per dire alla fine dei conti che anche io ti piaccio?>> Lo guardo di sbieco con la bocca piena di cibo.

Rimane ad osservarmi qualche istante togliendo con un dito un po' di salsa portandola alla sua bocca. <<Non fare queste cose>> Lo rimprovero.

<<Sono quel genere di cose che si vedono nei film e sinceramente le ho sempre trovate patetiche>> spiego nauseata.

<<Ogni volta che qualcuno lo faceva poi pensavo "cazzo, ma passale un fazzoletto è disgustoso!">>

<<Stai cercando di cambiare argomento signorina?>> Cantilena muovendo la testa un po' da bambino.

<<Sto solo dicendo quello che penso...>> Mormoro.

E' difficile poter dire ad alta voce se qualcuno ti piace o meno, potrei essere anche la persona più coraggiosa del mondo e non riuscire ad ammettere ad alta voce che questo ragazzo può piacermi al di la dell'aspetto estetico.

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