20.1. Drink.

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Come qundo aevo voglia di incontrarti, anche per sbaglio, per le strade di un paese che neanche conoscevo.
-Marco Mengoni

***

Non mi stavo annoiando, anzi mi stavo proprio divertendo quando dalla porta di ingresso fa la sua comparsa chi non avrei immaginato di incontrare proprio questa sera. Entra disinvolto accerchiato da un paio di amici mentre i ragazzi sono indifferenti al suo arrivo.
<<Oh guarda..!>> Fa Martha. <<Niall Horan, sembrava strano non averlo ancora visto>>
Liam è, per mia immensa fortuna, al bagno così approfittando del momento mi incuriosisco, mentre il cuore non smette di battere aspettando e sperando si accorga di me. <<Si, viene qui spesso, come d'altronde molti altri come lui. A Los Angeles siamo abituati a vedere le star inglesi in giro, non hanno nessun problema da noi>>
<<Cosa vuoi dire?>>
<<Che passa qui molto tempo>> Mi guarda stranita, devo esser stata più strana del previsto.
Respiro intensamente guardando alle mie spalle che Liam non sia ancora tornato. <<Martha>> le prendo una mano sperando capisca ciò che sto per dirle. <<assicurati che Liam non si accorga della mia assenza o di cosa io stia per fare. Per favore>>
<<Cosa?>> Mi chiede ancora prima che le dica che spiegherò tutto in un'altra occasione, adesso sarebbe troppo lungo.

Mi fiondo tra la folla, facendo slalom tra i ragazzi e raggiungo un punto abbastanza vicino, e sufficienze, affinché Niall mi veda. Gli ci vogliono pochi istanti prima di accorgersi dei miei occhi puntati su di lui abbassandoli immediatamente quando questi si incontrano per quello che è una manciata di secondi.
<<Zoe>> percepisco il mio nome pronunciato dalle sua labbra nonostante non riesca a sentirlo. Sorrido allora di rimando portando dietro l'orecchio una ciocca di capelli e scostando lievemente lo sguardo un po' in imbarazzo per il suo stupore. Ma subito si avvicina circondato dai suoi amici, che sembrano non abbiano intenzione di lasciarlo un instante.
<<Zoe>> Ripete, ma stavolta non è solo una sensazione. Niall è qui, davanti a me, sento perfino il suo profumo che è lo stesso di sempre.
<<Ciao Niall>> Rispondo.

Mi stringe, in un impulso incontrollabile, tra le sue braccia; percepisco subito il calore del suo corpo a contatto con il mio e beandomi della dolce sensazione che si prova a rimanere stretta tra le sue braccia, come non accadeva ormai da troppi mesi.

<<Ho sentito Mercedes>> Dice prima di qualsiasi altra cosa. <<..mi ha detto che avresti voluto vedervi, ma quando ho cercato di telefonarle non so come ma è sparita..>> Sembra quasi stia giustificando la sua ennesima assenza.
Allora annuisco senza aggiungere altro che possa rovinare il momento: se aprissi bocca direi qualunque cosa: che mi è mancato tremendamente, ma che lo odio; che ho sempre le stesse sensazioni quando lo rivedo, ma che lo odio; che non riesco a dimenticarlo, ma che ancora lo odio.

<<Ho bisogno di parlarti Zoe, pensavo che avrei fatto bene ad andare via ma poi sei spuntata quel giorno, all'improvviso..vorrei spiegarti mille cose, darti tutte le motivazioni possibili..>>
<<Tranquillo>> Non riesco a capire cosa mi stia dicendo, il suono della voce è ovattato dalla musica e le persone continuano a spintonarci attorno. Liam non ha fatto capolinea rovinando tutto e quindi suppongo che Martha stia davvero tentando di aiutarmi, anche se non le ho dato nessuna spiegazione del perché, del cosa o del come.
<<Da quanto tempo sei a Los Angeles?>>
<<Da abbastanza tempo..>> Rispondo vaga, Harry ha sempre detto che dare indicazioni precise sui nostri spostamenti è la prima mossa sbagliata che andrebbe contro ogni mio interesse.
<<Ma perché Los Angeles?>> chiede più precisamente.
<<Non c'è un motivo>> Continuare a mantenersi sul vago è l'unico modo per salvaguardare me stessa.
<<Zoe non capisco..>> I suoi occhi azzurri cercano la verità nei miei e stranamente sembrano preoccupati. <<Ho come l'impressione che ci sia qualcosa dietro, ho tentato in tutti i modi di mettermi in contatto con te ma non esiste nessuna Zoe Simpson al mondo>>
<<Niall andiamo via ti prego>>
<<Cosa?>> Domanda dubbioso. Sfiorò la sua mano immediatamente, intrecciandola alla mia, guardandolo negli occhi e sperando che acconsenta senza fare ulteriori domande: ho solo bisogno di sentirmi bene al suo fianco, senza che terzi, quarti, quinti, si intromettano proprio in questo momento.

<<Niall, ti prego, andiamo via da qui, soli>> Sottolineo facendo sì che realizzi il vero problema. Non siamo soli.
<<Andiamo>>

Senza ulteriori domande e non abbandonando la mia mano recupera immediatamente le chiavi di un auto che quando siamo fuori riconosco. La sua auto nera, Rang Rover, si illumina quando preme sul telecomando il tastierino che la sblocchi. Ci fiondiamo dentro sperando nessuno abbia visto nulla e partiamo in questa strana notte senza porci più nessuna domanda. Niall sorride, incredulo, imbrigliando ancora la sua mano alla mia, sfiorandomi la coscia quando lasciando la mano per qualche secondo torna poi a legarsi a me. Non vuole lasciarmi andare, è questo che sta tentando di dirmi?

<<Dove siamo diretti?>>
<<Non lo so, hai chiesto di andare via e io l'ho fatto, ma se andassimo al mio Hotel tutti ti riconoscerebbero>>
<<Non possiamo nemmeno andare da me>>
<<Ho solo capito che quel Liam o quell'Harry non sono chi dicono di essere>> Annuisce, forse captando il motivo di tutti i miei infiniti problemi. Che non sono loro, ma che me li ricordano ogni giorno della mia vita, anche quando non aprono bocca e mi guardano dritta negli occhi.

<<Prendiamo una stanza o facciamo un giro della città senza mai fermarci>>
<<Ok>>

Ingrana la marcia e alzo il volume della radio che sulle note della nuova canzone dei Coldplay ci immerge nel profondo silenzio di questa notte insolita dove le parole andrebbero urlare, sbattute in facci all'altro sapendo di un'assoluta verità, ma che chissà perché teniamo per noi senza riuscire a trovare il coraggio di dirlo ad alta voce.

La verità è una macchina dell'infelicità, della tristezza e della consapevolezza; la verità ti rende libero, ma è una libertà che non sempre sa di gioia, il più delle volte sa di peso delle responsabilità che questa comporta; se hai la verità in mano, sei suo schiavo e quindi in fondo non sei nemmeno libero.

<<Mi dispiace tanto, per tutto Zoe, io non volevo farti del male, non era mia intenzione dico davvero, mi hanno detto che se avessi mentito, se ti avessi lasciato credere ciò che tu sospettavi saresti stata bene>> Le sue parole sembrano un fulmine a ciel sereno. Abbassa il volume della radio, sposta lo sguardo verso di me abbastanza affinché rimanga concentrato sulla strada e retrocedendo di qualche marcia.
<<Chi?>>
<<Mi hanno solo detto che non stavi bene e che dirti la verità non avrebbe migliorato la situazione, così mi hanno suggerito di mentirti e giurato che avrebbero pensato loro a farti sapere tutta quanta la verità a tempo debito>>
<<Niall, chi?>>
<<Harry e Liam, sono stati da me e hanno fatto un lungo discorso su mille cose e alla fine hanno solo detto questo>>
<<Non ci credo>> Mi appoggio al sedile senza aggiungere una parola. <<Cos'altro hanno detto?>>
<<Che sei sempre in pericolo, che la tua vita è in bilico giorno e notte e che loro sono i tuoi angeli custodi>>
Ed è vero. <<Già>>
<<Mi sei mancata terribilmente Zoe, non so cosa sia successo nel tuo passato o cosa tutto questo possa comportare nella tua vita, ma voglio starci dentro insieme a te qualunque cosa questo potrà comportare>>
<<Si rischia la vita Niall>> Rispondo sarcastica, ma forse neanche troppo. Che la mia vita sia in pericolo non è certamente una novità.
<<E allora saremo insieme quando questo accadrà>> poi ferma improvvisamente l'auto facendomi voltare verso di lui abbastanza preoccupata su ciò che sta succedendo. Fa scivolare una delle sue mani sulla mia guancia accarezzandola abbastanza da farmi sentire leggera, chiudendo gli occhi non in grado di riuscire a trattenere la gioia che provo nel riaverlo al mio fianco, nella mia vita. Ho come la sensazione che Niall in fondo non sia mai andato via, che ogni giorno abbia tentato di rassicurarmi che lui c'era e ci sarebbe stato ancora, che tutto quello che accadrà lo affronteremo insieme. Quando riapro gli occhi e abbastanza vicino al mio viso affinché le nostre labbra finalmente si tocchino dopo tutto questo tempo. Un bacio casto, silenzioso, rassicurante.
<<Mi sei mancato>>
<<Mi sei mancata>>

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