22.3. Count Down.

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Paura

Nel mio cuore dubitoso
Sento bene una voce che mi dice:
"Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.

***

Scendiamo dal nostro aereo chiudendo gli occhi di colpo, infastiditi da quel caldo e da quell'aria umida a cui da tempo non sono più abituata. Si respira aria di casa già da qui e allo stesso tempo la paura e la voglia di rivedere tutti si impossessa di me facendo a pugni tra loro e rendendomi insicura ad ogni uovo passo. Niall mi stringe per mano incitandomi a proseguire: è la mia forza, il mio coraggio, quando il mio sembra essere andato in vacanza senza dare alcun preavviso sul suo ritorno. Sorrido distrattamente osservando gente e volti che sembro ricordare dopo quell'ultima volta essere stata qui. Mi sembra ieri, quando accompagnata da alcuni uomini e da Harry, mi hanno messo su un aereo e poi condotta nella mia finta casa per quelle settimane di assestamento. Ricordo principalmente l'estraniamento: era palese non sapessi cosa sarebbe accaduto di lì ai successivi 365 giorni e più ne prendevo coscienza più tutto ciò si enfatizzava dentro di me.
<<Le nostre valigie sono arrivate>> mi avverte indossando gli occhiali da sole trasportandole fino le porte scorrevoli che si aprono al nostro passaggio. Dall'altra parte gente che attende e gente che arriva. Sorrisi e dispiaceri. Urla di gioia e tristezza. Un misto di tutto e niente. Un'auto scura, come tutte le auto scure che ci hanno sempre accompagnate nei nostri viaggi, ci attende e saliamo incuranti di chi potrebbe riconoscere Niall in questo momento. Nell'ultimo periodo la sua carriera non sembra più essere un problema: ha abbandonato quasi del tutto le luci e i grandi palchi dedicandosi principalmente ad una vita tranquilla in mia compagnia, viaggiando e scoprendo luoghi nuovi continuamente. A lui piace, a me un po' meno, ma guardarlo sorridere e ridere mi basta per non pensare a tutto il resto.
<<Se credi che andare direttamente nel tuo paese sia troppo, possiamo prendere una stanza in un piccolo hotel>>
<<No, va bene. Voglio andare a casa mia>>
Non ricordo nemmeno più i luoghi di quel posto eppure mi mancano. Anzi è la cosa che più è mancata di casa: ne so qualcosa grazie a foto ricordo, ma se cerco nella mia mente non trovo nulla se non quelle. Ed è la cosa più brutta e bella: so che non le dimenticherò mai, ma non le ho stampate nella mia mente come avrei voluto restassero.
Il viaggio prosegue silenzio, l'uomo che ci attendeva spiega come stanno andando le cose in paese, i cambiamenti, le famiglie che per la maggior parte l''hanno abbandonato per prendere casa in grandi città. <<...Ma è Estate, troverete sicuramente tutti quanti li. Signorina ricorda qualche nome?>>
<<qualcuno>>
<<Allora si prepari, molti dei suoi familiari hanno saputo del suo rientro e hanno organizzato una piccola festa, io mi sono occupato della parte musicale, doveva vedere come tutti erano in festa per il suo ritorno. Quando abbiamo saputo che non era morta nell'incidente automobilistico abbiamo tirato un sospiro di sollievo tutti insieme e iniziato a far festa per giorni interi>>
<<Si ricordano ancora tutti di me?>> Chiedo stupita.
<<Certo!>> Poi cala il silenzio.
Niall sembra essere estasiato: i suoi occhi brillano come ad ogni nostro viaggio, stringendomi la mano quando nota qualcosa che più di ogni altra lo colpisce e si accende di gioia ed eccitazione.
<<Conosceremo molti della tua famiglia?>>
<<Non so chi ci sia ad attenderci, suppongo di sì. Casa mia è proprio in centro, il mare di fronte e un incredibile giardino attorno. È costruita come su una scogliera, quando la vedrai potresti rimanerne stupito per la meraviglia>>
<<Ha ragione la signorina>> Ribatte l'autista. Ha un italiano molto forte e nonostante Niall abbia voluto imparare qualcosa noto come si sforzi di comprendere.
<<Se non capisci qualcosa chiedimi pure, non mettere quel broncio che ti fa tanto brutto?>> Gli sussurro all'orecchio.
Mostra immediatamente quel solito sorriso e prendendomi vicina a se mi bacia alla tempia.
<<Sei terribile!>>
Mi appoggio al suo petto e inalo il suo profumo. Stretta a lui il viaggio ha un altro sapore.

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