2- Storie di Clan

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- Raccontaci una storia!

Esclamarono in coro Apple e Bubble rivolti al gatto bianco, Winter.
I gatti erano tutti e quattro in giardino a passare la mattinata, come di consueto.
Erano ore che giocavano a combattere con Lancillotto ed ora avevano bisogno di una pausa.
Il vecchio gatto accettò la loro proposta, raccontare storie gli piaceva molto ed era una delle cose che gli riusciva meglio: i cuccioli rimanevano sempre incantati dai suoi racconti.

- Va bene cuccioli, oggi vi racconterò una leggenda...

I gattini interessati si accucciarono davanti a Winter e iniziarono a guardarlo con gli occhi pieni di stupore, anche Lancillotto fece la stessa cosa: amava anche lui i racconti del gatto bianco.
Allora Winter prese subito a parlare, con la sua dolce voce.

- Questa è una leggenda, come ho già detto, quindi non si sa se i fatti accaduti sono reali.  
Non tutti i gatti sono come noi, non tutti hanno una casa dove stare, si narra che questi gatti per sopravvivere si unirono in Clan, numerosi gruppi di gatti in cui ogni membro compie un compito preciso: c'è il Leader, colui che regna sul Clan, il suo Vice colui che lo aiuta e lo sostituisce, l'Erede colui che una volta morto il Leader prende il suo posto, i Consiglieri coloro che aiutano il Leader nelle decisioni importanti, i Guerrieri ovvero i gatti che combattono e difendono il clan, i Medici i gatti esperti in erbe che curano i malati, lo Sciamano colui che in certe occasioni prevede il futuro ed ha profonde conoscenze e i Cacciatori coloro che vanno a caccia e forniscono il cibo al resto del clan

Winter si interruppe per prendere fiato, notò con piacere che i tre gatti davanti a loro erano presi dalla narrazione.

- Ad esempio alcuni clan sono: il RockClan, AirClan, WindClan, TreeClan, ForestClan, DarkClan e VulcanoClan. Ma la leggenda narra di un clan più potente di tutti, che però scomparve misteriosamente dopo un'importante guerra tra clan: veniva chiamato Il Clan del Drago

A sentire questo nome Lancillotto senti una fitta passeggera al cuore ma non ci badò, piuttosto sorrise al vedere i due cuccioli giocare tra di loro fingendo di essere guerrieri.
Al gatto rosso sarebbe piaciuto provare a vivere in libertà, avrebbe voluto che quella storia fosse vera.
Winter stava per riprendere nuovamente la narrazione quando il silenzio fu interrotto da una sirena di un ambulanza.

- Hey, guardate! Sono quelle cose per trasportare le persone malate!

Esclamò Bubble.
I quattro gatti seguirono con lo sguardo il percorso dell'ambulanza e quando notarono che il mezzo di trasporto si fermo proprio innanzi casa loro e la preoccupazione prese immediatamente il sopravvento.

- I nostri umani!

Disse Winter con un fil di voce prima di correre verso la casa per vedere quello che stava accadendo.
I loro padroni avevano una salute precaria, dovuta all'età, e il gatto bianco lo sapeva fin troppo bene.
Lancillotto non ci pensò due volte, e seguito dai due cuccioli, andò incontro a Winter.
Apple e Bubble lo fissavano preoccupato senza poter capire quello che accadeva, il gatto rossiccio cercava disperatamente di rassicurarli con il suo sguardo, ma invano.

- Perché sta dormendo? Perché lo portano via? Perché è così pallido?

Chiese Apple, dopo essere arrivati dove si trovava l'ambulanza, Lancillotto non ebbe il coraggio di rispondere.
Winter fissava immobile la scena con le lacrime agli occhi, come l'umana che accompagnava il marito sull'ambulanza.
Il vecchio gatto era affiatato a quel povero uomo, aveva passato una vita felice grazie a lui, gli doveva tutto.
Così la persona che li aveva tanto amati era morta, cosa ne sarebbe stato di loro?
Lancillotto leccò sulla testa i due micini che tremavano per la situazione che non comprendevano, mentre qualche lacrima involontaria gli rigò il muso.

- Andrà tutto bene, saremo sempre insieme, noi quattro.

Poi li sollevo delicatamente con la bocca, e li portò via da quella triste scena.
Winter rimase immobile dov'era anche dopo che l'ambulanza se ne andò, fissava il cielo, distrutto.
E fu così fino alla sera.
Rientrò alle dieci di sera, il candido pelo ora era rovinato e sporco eil suo sguardo era spento.
Salutò Lancillotto e i cuccioli, che erano nella camera da letto sdraiati, con un flebile ciao e andò in soggiorno dove si sedette sulla poltrona del suo ex padrone, aveva bisogno di stare in solitudine.
La moglie del padrone morto non era ancora tornata e i gatti non potevano minimamente sapere che non l'avrebbero mai più rivista.
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Spero che vi sia piaciuto il secondo capitolo, vi anticipo che nel prossimo si entrerà nel vivo della storia!
Grazie per i voti, commenti e le visualizzazioni!
Ho sistemato anche il capitolo precedente poiché solo oggi ho notato che c'erano alcuni errori, sopratutto nel nome della gatta bianca, scusatemi!
A presto,
RunWithWolf

DragonClan ~ The HeirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora