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CAPITOLO 12

"Ti ho portato da mangiare ma prima...ci divertiamo un po va bene piccola?"
"C-cosa vuoi fare?"
"Ooh vorrei farti cose che nella tua piccola testolina nemmeno esistono"
"Togliti"
Non so con quale coraggio lo faccio ma gli sputo sulle scarpe ma come da aspettarsi uno schiaffo viene a colpire la mia guancia
"Brutta impertinente adesso ti faccio vedere io cosa sono capace di fare"
Si mette dietro di me con un coltellino strappó la corda, fin troppo stretta, che teneva uniti i miei polsi, mi prende di peso dalla maglietta e mi lancia su quel piccolo letto nell'angolo della stanza buia che in realtà non avevo notato per la troppa paura
"Mi hanno detto che sei una piccola verginella... È vero?"
Ha gli occhi assatanati di sangue mi fa davvero paura oltre al dolore fisico che mi sta procurando
"S-si"
Rispondo così sperando che un lampo di pietà gli passasse negli occhi e lo facesse fermare anzi, ebbi l'effetto opposto i suoi occhi diventano più malefici e la sua stretta più pesante
"Bene bene bene, sará ancora più divertente"
Mi si scaglia contro baciandomi e leccandomi tutto il collo. Il sentimento che provo adesso? Odio, rabbia, ribrezzo... Ma tanta, tantissima paura.
Mi strappa la maglia e rimango con un insulso reggiseno nero, riesce a bloccarmi le mani contro la spalliera del letto e scende sempre di più con la sua boccaccia, arriva ai jeans e usando i suoi denti riesce ad aprirmeli, non posso muovere le mani ma le gambe sì, gli tiro un calcio in faccia che lo fa allontanare, ma per troppo poco tempo.
"E no cara bambolina non si fa così, adesso il tuo papino ti insegna le buone maniere"
mi ha presa per un fianco e metre strappa via i pantaloni mi gira a pancia sotto. I miei polsi sono davvero stretti, non sento più le mani... Fa malissimo.
"Adesso impari, non devi fare la cattiva".
Una frustata con la cinta dei suoi pantaloni mi colpisce la schiena facendomi contorcere e tirare di più i polsi, un altra e un altra ancora, andava scendendo...
Mi apre le gambe con irruenza e le blocca alle aste del letto
"Prima che tu faccia la biricchina ancora vero piccola?"
Ho le gambe spalancate e lui continua a dare frustate sulla mia schiena, continua a scendere finchè arriva in quel punto
"O piccola mi sto eccitando da morire"
Una frustata, fa un male atroce;
seconda frustata, il dolore è qualcosa di insopportabile;
terza frustata, mi sento sfenire dal dolore;
quarta frustata, li fa davvero malissimo, mi sto sentendo male;
quinta frustata, non riesco a smettere di piangere e anche a pregarlo lui continua;
sesta frustata, la porta sbattè facendo fermare per un secondo questo essere disumano.
La mia vista sta inziando ad appannarsi, ormai non vedo più nulla sento solo in lontananza due voci, ma una la conosco... È lui è il mio Emiliano

"Vuoi unirti anche tu?"
"No!"
"Bhe allora qual buon vento ti porta qui?"
"Devo portarla via"
"Non te lo lasceró fare"
"Oh , io credo proprio di si"

Poi basta, solo buio e silenzio che mi circondano, ma una voce o meglio la sua voce, sento che mi sussurra qualcosa

"Adesso ci penso io piccola"

SPAZIO ME
Olaaaa, come state? Io abbastanza bene dai, volevo solo ringraziarvi ancora per tutte le belle cose che mi scrivete, mi fa davvero piacere, sono davvero felice di poter condividere con voi quello che scrivo, lo so lo so, non sono un genio a scrivere ma ci provo.
SE AVEVETE PIACERE DI PARTECIPARE AL GRUPPO WHATSAPP SCRIVETEMI IL NUMERO
I capitoli saranno un po più corti del solito ma sono davvero piena di cose da fare, scusatemi tanto❤️

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