29

862 49 8
                                    

CAPITOLO 29
"Prima di tutto dobbiamo sistemare questo tuo problemino con la legge"
"Hai qualcosa in mente?..."
"Si qualcosa ho pensato, conosco qualcuno che potrebbe tirarti fuori dai casini"
Ci prepariamo e poco dopo siamo in macchina, non so dove siamo diretti, potrebbe portarmi in qualsiasi posto e io non lo saprei... Mi sento abbastanza sciocca, gli chiedo quanto manca, mi fa capire con lo sguardo che mancherà parecchio prima di arrivare a destinazione, appoggio la schiena allo schienale in pelle di questa BMW serie 8 e guardo fuori dal finestrino, adoro farlo, mi fa riflettere.
Questo silenzio sta diventando quasi opprimente, non ne posso più; decido più convinta che mai di aprire questa conversazione così:
"Abbiamo dormito abbracciati"
Silenzio.
Che stupida, sono una fottuta stupida, non potevo tenere chiusa la mia boccaccia per una volta sarebbe stata una cosa intelligente, ma no, devo sempre fare le cose sbagliate; sono già pronta a scusarmi quando vedo un sorrisino crearsi sulla faccia di Fede, più lo guardo e più le farfalle nello stomaco decidono di librarsi in volo... È normale? Io non credo... Dopo quello che mi ha fatto, dopo quello che ho dovuto affrontare per colpa sua, dovrei odiarlo, e invece sono qui, seduta in macchina, da parte a lui, che lo guardo sorridere, come se tutto questo fosse un sogno, come se lui mi amasse ancora..
Mi stavo perdendo ancora nei miei pensieri quando lui risponde
"Si ti ho abbracciata"
"Perché lo hai fatto?"
Mille idee, mille paranoie partono nella mia testa, sembra quasi io abbia un bottone che costantemente è sulla posizione on
"Mi mancava farlo"
Non rispondo, con questa frase è come se mi avesse prosciugato le energie, mi ha spiazzata... Non mi piace quando succede
"Mi mancava prenderti in braccio, abbracciarti, stare con te in quel letto che è diventato troppo vuoto da quando te ne sei andata, spogliarti, e baciarti"
"Ma non ci siamo baciati ieri sera"
"Lo so.."
Lo disse con un tono quasi spento, pentito, come se io fossi la sua droga preferita e lui fosse in astinenza.
Decisi di non dire più nulla, quella conversazione era stata abbastanza malinconica, mi ha fatto riaffiorare molti ricordi e avrei preferito non lo avessero fatto..
Siamo fermi a una stazione di servizio, la benzina stava terminando e non sarebbe stato bello se la macchina ci avesse lasciato a piedi; nessuno dei due spiccica parola, è da troppo tempo che non stiamo insieme, sono successe troppe cose, talmente tante che non si riesce a trovare l'argomento giusto.
Mi sento male, troppe emozioni contrastanti mi passano per la testa, il mio cuore dice di aver bisogno di lui, la mia testa mi ricorda il male che mi ha fatto.
Non so cosa fare, la felicità, il vissero per sempre felici e contenti non esiste, sono solo cavolate, favole, raccontate ai bambini, ma il mondo è pieno di mostri, mostri che ti sovrastano, che ti schiacciano, e quelli sui quali pensavi di poter contare, alla fine, si rivelano coloro che creano il mostro, che lo alimentano, che ti sfiniscono convinti che la loro sia una buona causa, che loro stiano facendo bene, ma tu ci tenevi, avresti dato la vita per loro, e alla fine, sono proprio loro che te la tolgono.
Perdere qualcuno è doloroso, lo so, ti senti vuoto, una parte di te scompare, e non tornerà mai piu, la morte per alcuni è un'amica, per altri una bestia atroce; per me? Per me è l'inevitabile, a lei non si scampa, prima o poi toccherà a tutti, ma quando tocca a qualcuno a te caro pensi che sia la fine, la fine di tutto, anche di te, pensi di non poter andare avanti, ma lo fai, la vita non ti permette di rimanere indietro, provo disprezzo per coloro che ti fanno del male, non solo fisico, il dolore psicologico è peggiore, i lividi scompaiono ma la causa di quei lividi, sarà sempre impressa nel nostro cervello, e loro, loro lo sanno, sanno dove colpire per ferirti e lo fanno di continuo.
Anche lui lo ha fatto, mi ha uccisa dentro, mi ha ferita, non me lo dimenticherò mai, ma nonostante questo, nonostante tutto, il mio cuore porta con se tantissimi bei ricordi, i nostri baci, le coccole... Cose che mi mancano e che rivorrei indietro, ma fa ancora troppo male. Perdonarlo varrebbe a dire portare raconre interno verso di lui, continuare a subire e farmi del male, non sono sciocca, o forse si? Forse la cosa che mi farebbe stare meglio è stare tra le sue braccia, è forse una cosa da sciocchi? Io dico di si. Non credo nel fato, nel destino o in dio, non c'è mai stato quando ne avevo bisogno, credo che siamo noi gli artefici della nostre scelte, ma chi sono io, per avere una responsabilità così grande addosso, chi sono io per poter decidere l'andamento di una vita, ho sbagliato tanto e lo farò ancora, e sono stufa di commettere errori, sono sfinita.
I miei pensieri vengono interrotti dalla frenata rumorosa sulla ghiaia fatta da Federico; mi volto verso di lui
"Stai piangendo"
Non me ne ero nemmeno accorta, mi sento male
I miei occhi si chiudono e finalmente ho un po di pace, buio, silenzio, solo io e la mia mamma.

EIEIEI
non sono morta, non ho giustificazioni per il mio essere sparita per quasi un anno nel pubblicare capitoli, riceverò tante critiche per il mio ritorno improvviso ma va bene cosi.
Questo capitolo per me è stato anche uno sfogo, non è perfetto, ma per me ha significato tanto scriverlo e spero di avervi trasmesso almeno un po quello che provo, vi auguro una buona notte, o un buon giorno e vi prometto che mi impegnerò di più per il libro.
Scusate per gli errori ma era uno sfogo e per ora va bene così

My stalkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora