Capitolo 6

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Tornai a casa, non era mai successo ma mi sentivo persa. Io, ero sempre stata una ragazza autonoma, fin da piccola, mi piaceva molto stare da sola, essere indipendente ma in quel momento mi ritrovavo sola fra le mura di casa mia, assorta fra mille pensieri. Forse -pensai - avevo sbagliato un'altra volta, forse sarebbe stato meglio rimanere in quel letto bordeaux con Eleonora e invece mi ritrovavo seduta da sola sul divano.
Presi il cellulare e aprii instagram, Emma non aveva pubblicato niente di nuovo ma in compenso era stata taggata da alcune delle sue pagine fan in foto scattate da paparazzi. Vedendole, avevo provato una sensazione bruttissima. Improvvisamente sentivo un peso al cuore, ed è davvero difficile da spiegare. Dovevo essere felice per lei, le foto la ritraevano al mare con il suo fidanzato in atteggiamenti abbastanza intimi ma io non ci riuscivo ad essere felice. Oltretutto Fabio non mi era mai piaciuto, neanche prima di scoprire i miei sentimenti per Emma che ormai erano abbastanza chiari. La foto che sicuramente mi fece più stare male fu quella in cui erano abbracciati ed entrambi sdraiati su un'unica sdraio e lei aveva la testa appoggiata al suo petto. Quella era la posizione in cui tante volte ci eravamo addormentate noi...

Capii che era arrivato il momento di mandarle un messaggio ma proprio quando mi alzai per andar a recuperare il telefono, suonò. Emma aveva avuto la mia stessa idea, e mi aveva scritto.

Queste erano le cose che mi facevano sorridere, eravamo telepatiche anche quando stavamo distanti.

«Ciao Franci, come stai?❤ Scusa se non mi sono fatta sentire ieri, avevo litigato con Fabio e ho dimenticato il telefono a casa sua. Mi manchi, sai? Mi mancano i tuoi abbracci... »

Avrei voluto chiamarla e farmi spiegare tutto quello che le era successo, non la sentivo felice, eppure nelle foto che avevo visto sembrava serena.

«Ciao Emmina, io sto bene, non preoccuparti. Quando vuoi puoi chiamarmi e mi racconti tutto. Lo sai che se qualcuno ti fa soffrire lo faccio fuori vero? Ti mando un bacio»

Questa era stata la mia risposta. Avevo scritto e riscritto quel messaggio non so quante volte, avevo perso il conto ormai. Non volevo essere troppo invadente, non volevo far trasparire la mia gelosia o il mio odio nei confronti del suo fidanzato ma allo stesso tempo volevo farle capire che come sempre, su di me poteva contare.

Passarono lentamente quattro giorni in cui io ero uscita di casa solo per comprare le sigarette e qualche birra da bere di sera davanti la televisione.
Mi mancava vedere Emma appena sveglia, mi mancava sentire il suono della sua aspirapolvere alle quattro del mattino, perché lei, quando aveva tanti pensieri per la testa e non riusciva a dormire, faceva le pulizie e svegliava tutto il palazzo.

Il giorno prima, ci eravamo sentite per telefono ma avevamo parlato pochissimo, neanche due minuti perchè lei era dai genitori di Fabio e lui non voleva che parlasse al telefono.
Dopo, provai a mandarle dei messaggi ma niente, non mi rispose e sinceramente un po' mi ero preoccupata.
Avrei voluto chiamare lui per sapere che fine avesse fatto la mia Emma ma capii che non era il caso e così, non ci eravamo più sentite.

Mentre guardavo l'ennesimo film senza senso che davano su Rai Premium, suonò il citofono e andai ad aprire, non avevo idea di chi potesse essere. La postina -pensai- e invece quando aprii la porta vidi che era Veronica.

Con Veronica ci eravamo conosciute diversi anni prima, anche lei, lesbica come me. Avevamo avuto una sorta di relazione ma poi ci eravamo rese conto che noi ci volevamo troppo bene come amiche per essere qualcosa di più ed eravamo rimaste in ottimi rapporti.

«Sapevo che eri sola soletta e soni venuta a farti compagnia.» disse entrando in casa subito dopo avermi salutato.

«Non sai quanto ne avevo bisogno di stare con qualcuno.»

Passammo un bel pomeriggio insieme nonostante io avessi ancora quel chiodo fisso in testa, cioè sapere cosa stesse facendo Emma ma poi fra una merenda e due chiacchere con Veronica, il tempo passò. Le avevo raccontato di cosa era successo con Eleonora tralasciando il motivo per cui ero fuggita da casa sua. Per fortuna, però, non aveva capito che il motivo del mio malumore fosse proprio la mia vicina di casa.

Verso le 19 suonò di nuovo il citofono.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti due occhioni dolci e un sorriso stupendo.

«Emmaaaaaa!»

Mi saltò in braccio e la tennei stretta forte, quanto mi era mancata. In quel momento, mi ero del tutto dimenticata dei giorni precedenti, di Eleonora, di Fabio, della mia gelosia. In quel momento pensavo solo di essere la donna più felice del mondo.

Emma, poi, si accorse che c'era anche Veronica con me e immediatamente di ricompose e divenne seria, senza lasciarmi capire nulla.

«Ciao Vero.» la salutò per poi chiedere se avesse interrotto qualcosa.

«No, stavamo solo passando un noioso pomeriggio insieme.» Rispose Veronica.

Non capivo davvero cosa le stesse prendendo, sembrava quasi che avesse qualcosa contro Veronica, forse era successo qualcosa che non sapevo? -mi domandai ma una delle due sicuramente me lo avrebbe raccontato.

«Emma?» chiesi interrogativa vedendola innervosirsi.

Mi disse che stava per tornare a casa sua per farsi una doccia e andare a dormire.

«È successo qualcosa?» le chiesi poi prima di lasciarla andare a casa sua ma fece cenno di no con la testa e andò via lasciandomi senza parole.

Veronica capii che la situazione che si era creata era alquanto strana e complicata e decise di andar via per lasciarmi chiarire con Emma o meglio, per farmi capire cosa avesse. La raggiunsi a casa sua, aprii con il mazzo di chiavi che lasciava sempre da me e la trovai in bagno. Aveva appena finito di fare la doccia.

«Posso entrare?» le chiesi e dall'altra parte della porta sentii un suo «Ok.»

Stava piangendo e nonostante io continuassi a chiederle cosa fosse successo, lei continuava a stare in silenzio. Decisi di accettare il suo silenzio e di abbracciarla poi però, dopo qualche minuti mi chiese di Veronica.

«Lei ti piace?»

Quella domanda mi aveva spiazzato, Emma sapeva che per Veronica provavo solo immenso affetto.

«No Emma, e poi devi spiegarmi perchè hai reagito in quel modo quando l'hai vista.»

Abbassò lo sguardo e poi sussurrando disse: «Perchè ieri e oggi sono state due giornate bruttissime, sono tornata a casa sperando che sarei potuta stare abbracciata a te sul letto senza pensare ad altro e invece c'era anche lei e ormai siete diventate migliori amiche e so che in questo momento sembrerò una bambina ma mi sono sentita abbandonata.»

Eccomi qui con un altro capitolo. Oggi ci sono grandi discussioni sulle unioni civili, voi cosa ne pensate? Io penso che l'amore debba essere uguale per tutti. Si ama a prescindere dal sesso e non vedo perché un bambino non possa essere cresciuto da due mamma o da due papà insieme. Sapete quanti bambini soffrono perché stanno in un orfanatrofio?

Anyway.. Piaciuto il capitolo?

Le amo troppo Emma e Fra e avete visto la foto che ha pubblicato Tina di loro due che dormono sul divano vicine?? *-*

Argento AdessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora