Capitolo 2

1.3K 58 24
                                    

Era tutto pronto, aspettavamo che finisse di cantare Marco Mengoni e poi sarebbe dovuta salire sul palco Emma.

Il tecnico ci aveva già avvisati e noi ci eravamo posizionate dietro le quinte. Non si vedeva tutta l'arena dalla nostra posizione ma solo quello scorcio a me faceva paura. Credo che non sarei mai riuscita a esprimere me stessa davanti a così tanta gente.

In quegli anni, si pensava che una cantante non esprimesse se stessa durante un'esibizione solo perché la canzone non era scritta da lei stessa.
Non si sapeva però che dietro un testo di un'altra persona c'era comunque tanto lavoro. Emma sceglieva accuratamente le sue canzoni fra decine e decinecheble venivano proposte, studiava accuratamente il testo e decideva di inciderle solo se le sentiva davvero nelle sue corde, se pensava che quelle canzoni potessero appartenerle quindi lei era parte integrante di quei testi comunque.
Ma forse, per coloro che sono sempre pronti a criticare, è una cosa troppo difficile da capire.

Emma quella sera era molto agitata.

«Fra mi sento una responsabilità enorme!» mi disse mentre si mordicchiava le unghie.

E io cercai di consolarla.

Stava per cantare una canzone di Pino Daniele e non si sentiva all'altezza, mentre io ero sicura che Pino, sarebbe stato orgoglioso di lei. Glielo dissi ma
alle mie parole non rispose. Quando aveva accettato di cantare Napulè per ricordare il grande cantante napoletano venuto a mancare da poco, si era sentita onorata e non aveva esitato un momento nel rispondere positivamente.
Poi, però, non appena si era resa conto di cosa avrebbe dovuto fare erano iniziate le paranoie. Lei, una ragazza venuta fuori da un talent aveva paura di fare una brutta figura.

«Emma smettila di fare come la gente che noi non sopportiamo, cosa c'entra che tu sei uscita da un talent? Sei un'artista in gamba comunque»

Ma lei alla mia affermazione rispose con un' altra domanda per sviare la conversazione.

«trucco e capelli sono a posto?»

Io la rimproverai. Doveva smetterla di continuare a farsi delle paranoie inutili.
Il suo volto cambiò espressione dopo le mie parole, si era spaventata per il mio tono rigido e duro e così le avevo detto che sembrava una principessa ed era vero! Era bella come il sole, aveva un vestito lungo particolare.. Il corpetto, in argento mentre la gonna attaccata alla vita, color panna. Aveva i capelli raccolti indietro e un trucco abbastanza leggero in viso. Se dovessi usare un aggettivo per descriverla durante quella sera direi Delicata proprio come il suo animo.

Carlo Conti, il presentatore del Wind Music Award, aveva appena chiamato Emma sul palco quando io le diedi un bacio in guancia e le dissi «in bocca al lupo piccola»

Mi guardò negli occhi come per voler prendere coraggio dal mio sguardo e poi usarlo sul palco e dopo un lungo respiro salutò il pubblico e iniziò a cantare. Fece un'esibizione a dir poco meravigliosa.
Io, l'avevo sentita tante volte provare ma quella sera, era riuscita a farmi venire i brividi, mi ero commossa -cosa che succedeva difficilmente- e non appena scese dal palco, corse verso di me e si fiondò fra le mie braccia.

«Sei stata bravissima, davvero.» le dissi.

I suoi occhi brillavano di felicità, si sentiva soddisfatta di ciò che aveva fatto e io non potevo che essere orgogliosa di lei.

#angolomio

Nuovo capitolo per voi!! Che ne pensate?

Aspetto i vostri commenti con le vostre sensazioni rispetto a questo nuovo tipo di storia!!

Carol

Argento AdessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora