Capitolo 30

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«Tu sei andata ormai, non ti ho mai vista così presa da una donna, neanche da me.» disse facendo spallucce e andando a lavare la tazza che aveva utilizzato.
«Dai... Mi aiuti o no?» la supplicai ma sapevo che avrebbe accettato. Alessandra per me e Emma avrebbe fatto di tutto.
«Dimmi velocemente cosa hai pensato prima che me ne penta.» disse ridendo e io presi i fogli su cui avevo scritto dei miei pensieri. Lei li lesse attentamente e poi mi guardò negli occhi e scosse la testa.
«Solo tu potevi andare dalla tua prima fidanzata, nonchѐ ex storica, con un testo in cui parli di una notte d'amore, a quanto pare pure molto intensa, con la tua donna!» disse per poi scoppiare a ridere.
Venne da ridere anche a me perché non avevo neanche minimamente pensato che potesse darle fastidio o che potesse ingelosirsi. Era passato così tanto tempo dalla fine della nostra relazione che ormai era un capitolo chiuso, richiuso e archiviato.
«Comunque hai scritto delle bellissime cose, ora le sistemo un po' e poi cerchiamo un arrangiamento figo!» e subito aprì il suo quadernino su cui appuntava tutti i suoi pensieri da cui nascevano le sue canzoni, e iniziò a rielaborare le mie idee. Dopo neanche un'ora Argento Adesso era pronta. Il titolo lo avevo deciso io. "Adesso" perché era in quel momento che stavo vivendo la storia più intensa della mia vita e "Argento" perchѐ era il colore che mi veniva in mente se pensavo ad Emma perché l'argento é il colore degli scudi dei guerrieri e io per lei volevo essere uno scudo, volevo essere la sua protezione da tutto quello che di brutto c'era.
Erano solo le dieci del mattino quando ritornai a casa, e sul cellulare avevo la traccia registrata prima con Alessandra che cantava quel pezzo. Volevo fare sentire ad Emma proprio tutta la canzone, base compresa anche se poi, cantata da lei avrebbe avuto tutto un altro sapore. Mi fermai in un bar prima di rientrare in casa e comprai due brioche alla nutella e due cappuccini.
Quando entrai, Emma era già sveglia ed era rannicchiata sul divano con in mano il cellulare, la sua faccia però non prometteva nulla di buono.
«Che ti é successo?» le chiesi avvicinandomi subito a lei.
«Cazzo sei uscita tre ore fa senza dirmi dove andavi, ti ho mandato dei messaggi ma non hai neanche visualizzato, ti ho chiamato ma non rispondevi, ero preoccupata...» ammise poi cambiando espressione e passando dall'essere arrabbiata all'essere triste.
«Ho pensato che ti eri stufata di me.»
«Ma perché devi pensare queste cose?»
Le baciai la fronte e poi le porsi la colazione. Lei si accucciò fra le mie braccia e iniziò a mangiare in silenzio, mi tremavano un po' le gambe perché non sapevo bene come dirle della canzone, avevo paura che non le sarebbe piaciuta ma era meglio scoprirlo subito così dissi: «Non mi chiedi dove sono stata?»
Emma si tirò sù, mettendosi di fronte a me e iniziò a parlare.
«Non so se voglio saperlo, sei agitata e ho paura di quello che tu possa dirmi.»
Non aspettai neanche un attimo e dissi di getto che ero stata da Alessandra, e lei rimase a bocca aperta. Poi, presi dalla borsa il cellulare notando effettivamente tutte le notifiche che durante quella mattinata non avevo neanche guardato e cercai la traccia audio di Argento Adesso.
«Sono stata da Alessandra perchѐ avevo bisogno di una brava come lei a scrivere per realizzare la mia canzone. D'altronde non mi sarei potuta affidare ad una persona qualunque per raccontare l'amore più bello della mia vita. É una canzone per te, per noi.»
Schiacciai 'play' sul cellulare senza darle il tempo di dire qualcosa e partì la canzone, avevo dato anche il foglio con il testo ad Emma in modo che potesse leggere precisamente tutte le parole. Il foglio fra le sue mani tremava e la mia ansia cresceva.
Non appena la musica terminò, lei alzò il viso mostrandomi i suoi occhi pieni di lacrime.
«Hai scritto una canzone per me davvero? Una canzone che parla del nostro amarci?» mi chiese incredula.
«Si amore, volevo che ci fosse qualcosa che restasse inciso per sempre oltre che sulla nostra pelle, su un tuo disco, vuoi incidere la nostra canzone?»
Sul suo viso apparse un sorriso, e per la prima volta le lacrime che le bagnavano il viso la rendevano ancora più bella.
«É la proposta più bella che potessi farmi! Si, lo voglio.» disse per poi stringermi in un abbraccio.
«Ti amo, Fra»
Mi baciò prima sul collo, poi sulla guancia per poi finire sulle labbra.
«Ti amo anche io, amore mio.»
E durante quella bellissima mattinata, facemmo l'amore proprio come nella nostra canzone e non c'era niente di più bello che vederla felice fra le mie braccia.

E ora forse pagherei per vedere il suo sorriso. La mattina quando apro gli occhi, non riesco più a trovare un motivo per essere felice. Da ormai due settimane, é come se tutto si fosse spento intorno a me. Sul mio cellulare continuano ad arrivare decine e decine di messaggi e chiamate, le mie amiche la sera mi citofonano a casa perché non vogliono che io stia sola ma per me nulla ha più senso. Mi sento morta dentro...
«Ti prometto che ti renderò felice» avevo detto diverse volte ad Emma e invece ho fallito, non ci sono riuscita e ora non riesco a pensare ad altro se non a tutti i momenti che abbiamo passato insieme in questi anni, ecco perché sto scrivendo questo libro. Glielo avevo promesso e non ce l'ho fatta e io questo non riuscirò mai a perdonarmelo...

#angolomio
Io la promessa invece l'ho mantenuta! Ecco un altro capitolo. Siete curiose di sapere ciò che sta succedendo?
Spero vi paiccia questo capitolo!!
Buonanotte a tutte❤

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