Capitolo 7

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Emma si era sentita abbandonata e io non potevo accettare che lei pensasse una cosa del genere.

«Ho avuto paura di perderti, non mi lasciare mai»

«Emma non ti lascio sola, sono sempre con te, lo sai. E ora siediti che ti asciugo i capelli.»

Era una cosa che facevo spesso, lei seduta su una sedia con indosso il suo accappatoio azzurro, davanti ad uno specchio e io dietro a pettinarle ed asciugarle i capelli. Amavo starle vicino e se avessi potuto le avrei detto tutta la verità, tutto ciò che io provavo per lei.
Che io fossi lesbica credo fosse abbastanza evidente già da allora ma lei era sempre stata con degli uomini e non aveva mai detto o fatto qualcosa che poteva far pensare che lei fosse omosessuale, era questo che mi bloccava.

Quella sera Emma si era addormentata subito dopo la doccia, abbracciata a me nel suo letto ma non capivo cosa le stesse succedendo, sembrava una bambina gelosa e triste.
Volevo capire a tutti i costi il suo problema. Non ci stavo capendo più niente e questo mi faceva diventare pazza, io ero la sua migliore amica, ero il suo braccio destro e invece in quei momenti mi sentivo del tutto un'estranea.

Feci fatica ad addormentarmi quella notte e per questo decisi di collegarmi su facebook e vedere cosa c'era di nuovo. Avevo come sempre tanti messaggi, controllai se ce n'era qualcuno importante e mentre scorrevo fra i tanti nomi mi apparve una notifica. Era un messaggio di Eleonora. Fu in quel momento che venni a conoscenza del suo cognome. Ero andata a letto con una ragazza senza neanche conoscerla e mi sentivo così sporca, così stupida.
Non era mai successo, avevo sempre preferito stare da sola piuttosto che avere rapporti con la prima persona che capitava ma era successo e io mi ero pentita davvero sia per lei, che era una ragazza dolcissima, sia per la persona che in quell'istante dormiva poggiata sul mio petto.

Lessi il messaggio.

Ciao Francesca, é stata una notte bellissima quella di qualche giorno fa e mi é dispiaciuto non averti al mio fianco il mattino seguente. Stai bene? Ti sei pentita vero?

Inizialmente avevo chiuso la chat senza neanche risponderle ma poi pensai che forse avrei fatto la cosa giusta parlandole.

Mi resi conto che era davvero un tesoro di ragazza ed era rimasta male per il mio comportamento, l'avevo fatta soffrire e questo mi faceva sentire ancora più in colpa.

Le spiegai che lei non c'entrava nulla, che era stato bello stare con lei, era vero in fondo, ero spensierata quella notte, mi sono solo divertita ma non avevo la testa per iniziare una nuova relazione.

«Restiamo amiche?» mi aveva chiesto poi e io accettai, non volevo ferirla ancora di più.

Quella notte non riuscii a prendere sonno, non dormii neanche cinque minuti e quando si fecero le sette del mattino decisi di svegliare Emma.

"Buongiorno Emma.» le dissi dolcemente all'orecchio prima di baciarle la guancia.

Si lamentò e disse qualcosa di incomprensibile per poi rintanarsi sotto le coperte.

«Dai Emmì, dobbiamo parlare!»

«Mhh» mugugnò. Uscii la testa dalle coperte e mi chiese con voce assonnata di cosa dovevamo parlare.

«Di ieri. Mi spieghi cos'è successo?»

«Ho paura» disse «Sono stata con Fabio. La prima sera abbiamo fatto l'amore ma era una cosa strana, era lui che faceva l'amore con me ma io ero assente, ha fatto finta di non accorgersene ma lo sapeva che c'era qualcosa che non andava e ha continuato comunque.»

I suoi occhi erano tristi, si era seduta poggiando le spalle nella testata del letto e aveva lo sguardo fisso davanti a se.
Aspettai che fosse lei a continuare il discorso, non volevo forzarla anche se in quel momento avrei voluto uccidere Fabio.

«Io ho capito di non amare più Fabio, anzi, credo di non averlo mai amato.»

Vedevo però dai suoi occhi che non poteva essere solo questo il motivo del suo strano atteggiamento.
Ero sicura che dietro ci fosse qualcos'altro ma volli lasciarla libera di dirmi ciò che sentiva e quando voleva.

Suonò il telefono di Emma, interrompendo quel momento di confessioni che si era creato, era Fabio, riusciva ad essere fuori luogo anche con una chiamata. Non poteva aspettare qualche altro minuto?

Sbuffai cercando di non farmi vedere da Emma e mi alzai per andare in cucina a far colazione.

Si sentiva comunque Emma parlare al telefono.

«Vieni pure a casa, non voglio uscire.» gli disse ma a quando pare lui non era d'accordo e Emma aveva continuato a dirgli che voleva stare a casa.

«Sto con Francesca, lasciami stare!» fu l'ultima frase che pronunciò prima di chiudere la chiamata.

Dopo la telefonata con Fabio si sedette sul divano e iniziò a guardare la televisione, ma aveva lo sguardo perso, lo sguardo di chi si sente sofferente.

«Emma» la richiamai.

«Che sta succedendo?»

«Niente, Fabio voleva uscire con due suoi amici stasera ma io non voglio passare del tempo con lui, io... io odio l'amore, non arriverà mai per me.»

Quelle parole mi lasciarono ancora più perplessa.

«L'amore arriva e quando e come questo noi non possiamo saperlo, quando ami una persona accetti anche di soffrire oltre che ridere. Emma, ARRIVERÀ L'AMORE!»

Lei dopo avermi guardata per qualche secondo e aver riflettuto sulle parole che avevo detto, cambiò discorso.

«Fabio sta venendo qui perchè vuole vedermi.»

Decisi di tornare a casa mia, era giusto che loro chiarissero senza avere me di mezzo.

Non appena entrai a casa mi arrivò un messaggio.

«Ti voglio bene» recitava e io sorrisi.

Io, invece, mi sa che ti amo Emma.

#angolomio

Ma buonasera❤ come state? Avete visto che sto ripubblicando la storia dei Bremma? La sto correggendo e sto aggiungendo dei pezzi.

Questo capitolo vi é piaciuto?
Lo volete un altro?

Fatemi sapere nei commenti e se siete in tanti stasera se riesco lo pubblico.

Un bacione a tutti

Carol

Argento AdessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora