Il viaggio in treno era stato diverso. Non ero riuscita a notare le varie sfumature di colore degli alberi o del mare. Mi era tutto indifferente ed era strano, solitamente la mia attenzione era rivolta proprio verso il finestrino. Quella volta non ero neanche nei soliti posti da VIP. Avevo deciso che per qualche giorno volevo essere una semplice donna di trent'anni che tornava nel suo paesino a festeggiare con le amiche e così avevo deciso di prendere posto fra una qualunque poltrona della seconda classe. Avevo notato lo sguardo di qualcuno incuriosito. Qualcuno si chiedeva se fossi davvero io, qualcun altro, se fossi semplicemente una ragazza che somigliava alla famosa manager di Emma Marrone. Altri invece si erano limitati a chiedere se era presente anche la cantante fin quando una ragazza mi chiese se poteva sedersi al mio fianco.
«Certo» le dissi prima di restare a fissarla per qualche secondo. Era alta, sicuramente molto più di me -anche se ahimè non ci vuole tanto ad essere più alti di me- aveva dei dread lunghissimi legati da una fascia a pois in cima alla testa e degli occhi azzurri che incantavano. Devo dire che non passava per niente inosservata, soprattutto ai miei di occhi.
«Piacere, Eleonora» disse prima di porgermi la mano destra per stringerla alla mia.
«Francesca» riuscii a dire cercando di non mostrarmi imbambolata come realmente ero.
Sapeva già chi ero però, mi raccontò che seguiva Emma nonostante il genere musicale della Brown non fosse uno dei suoi preferiti. Questa cosa mi aveva incuriosito però, e le chiesi quale era il reale motivo per cui era una fan.
«Sai, ho sempre pensato che fra te e Emma ci fosse del tenero e così semplicemente vi seguivo, sono anche un po' gelosa di lei... Può starti sempre accanto.» mi aveva detto timidamente.
Quelle parole però mi avevano confuso, Emma era ripiombata nella mia testa e mi sentivo in colpa nei suoi confronti dato che per un attimo mi ero lasciata trasportare dagli occhioni azzurri di Eleonora.
Quello che aveva detto però, doveva assolutamente essere smentito altrimenti sarebbero potute nascere diverse situazioni spiacevoli e così le avevo detto che io e Emma eravamo solo grandi amiche e lavoravamo bene insieme. Credo che ci avesse anche creduto perché, subito dopo, mi aveva invitato a scendere con lei alla fermata successiva e passare il weekend in sua compagnia.Ovviamente, mi presi qualche minuto per riflettere, fondamentalmente era una sconosciuta ma forse era anche la volta buona per dimenticare Emma dal punto di vista sentimentale.
Accettai la proposta di Eleonora e anziché andare in Umbria facendo una sorpresa a mia mamma, scesi dal treno con lei.
«Vieni con me!»
Mi prese per mano e iniziò a correre verso un boschetto vicino alla stazione. Mi portò in un posto isolato, non c'era nessuno e per quanto avevamo corso avevamo entrambe il fiatone. Si mise una mano nel petto, come per controllare i battiti accelerati ormai e poi dopo essersi ripresa, si avvicinò a me e mi baciò. Fu un bacio intenso, e devo dire che baciava anche molto bene.
Ma realizzai cosa era successo solo quando lei si staccò dalle mie labbra e mi guardò perplessa.
«Ho sbagliato tutto vero?»
Avrei voluto dirle che avevo sbagliato tutto io, che quella che avevo appena fatto era una cazzata vera e propria ma quando ero partita da Roma, ero partita con l'idea di dimenticare Emma e questa era l'occasione giusta. Non volevo mentirle però, dire bugie non mi era mai piaciuto e così, evitando le parole, mi avvicinai a lei e dopo averle poggiato le mani sui fianchi, la baciai.
Ci eravamo lasciate trasportare da quel bacio e avevamo deciso di andare a casa sua per completare quell'opera iniziata in quel boschetto deserto.
Ci eravamo spogliate insieme, avevamo seminato i nostri vestiti per tutta la sua camera da letto e alla fine ci eravamo ritrovate sotto le stesse coperte. Non si poteva dire che avevamo fatto l'amore, io non la amavo, la conoscevo stentatamente da qualche ora, quello era stato solo sesso.
Quella sera, ci eravamo addormentate nude, sotto le calde coperte bordeaux e proprio quel bordeaux mi fece pensare ad Emma. La sua casa era quasi tutta bordeaux e anche il divano su cui tante volte ci eravamo sedute e ci eravamo coccolate era bordeaux. La mattina seguente infatti, non appena mi svegliai, velocemente mi rivestii e sentendomi in colpa per tutto quello che avevo fatto andai via, non prima di scriverle un bigliettino.
Mi sentivo una stronza. Avevo preso in giro Eleonora, facendo sesso con lei solo per dimenticare Emma. Lei, sentivo di averla tradita nonostante non stessimo insieme e inoltre pensavo di aver perso tutta la mia dignità dopo questa frettolosa avventura.Scusami, sono dovuta tornare a Roma, è stata una bellissima nottata.
Un bacione.
Francesca.Corsi di nuovo in stazione e aspettai il primo treno per Roma. Presi il cellulare e guardai lo schermo più volte, notizie di Emma neanche una!
Composi il suo numero, lo sapevo a memoria ma poi anzichè premere la cornetta verde, premetti quella rossa.
Non riuscii a chiamarla, non avrei saputo cosa dirle, per la prima volta ero senza parole.#angolomio
Cosa sta combinando Francesca? Secondo voi è davvero innamorata di Emma? E lei come mai non si starà facendo sentire?
Aspetto i vostri commenti.
Ciaone
Carol
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Argento Adesso
Romance#NoOmofobia #loveislove Mi piacerebbe che anche chi pensa che l'omosessualità sia qualcosa di sbagliato, leggesse la storia e capisse che in realtà se è amore vero, non importa se la coppia è formata da due persone di sesso diverso o di sesso uguale...