Chapter ten

627 17 0
                                    

Ero incazzato. Molto incazzato. Non me ne importava più di Stephany. Basta.
Però devo ammettere che nonostante non me ne importasse niente,mi dava fastidio che qualcuno parlasse di lei con me o addirittura mi ricordi quanto mi piacesse.
Ora sono così, e se agli altri non piaccio, se ne facciano una ragione. Io non cambio per loro.
(Per lei si però, eh Dylan?)
Subconscio del cavolo. Perché devi rovinarmi l'esistenza!
Camminavo. Camminavo. Pensavo. Dovevo andare da Elisa, una ragazza che mi sono fatto due giorni fa, ma le ho detto che non era giornata oggi.
Sembrava iniziata bene, poi ci deve essere quell'antipatica di mia sorella, che mi ricorda di lei l'innominabile!
Ma andate tutti a quel paese!
I miei pensieri furono interrotti quando mi arrivò una goccia sul naso. Stava piovendo. Rabbrividì. Era pioggia gelida! Sembrava fosse dicembre. Invece era appena finita la 1ª settimana di Ottobre. Un cavolo di mese dall'inizio della scuola.
Avevo soltanto una giacca, il mio skaite, un cappello e...Basta. Mi guardai attorno in cerca di riparo ma...Niente. Niente di niente. Corsi andando però a finire in qualche pozzanghera formatasi a causa dei solchi nel terreno. Finalmente arrivai davanti casa. Ero bagnato fradicio. Mi fermai per qualche minuto sotto la pioggia. Immerso nel suo silenzio. Nella sua immensità. Mi sentivo uno spirito libero, ero fradicio ma felice. Era una sensazione magnifica. Se ci fosse stata qualche ragazza, sarebbe subito caduta ai miei piedi... La maglia bagnata dall'acqua piovana faceva intravedere i miei muscoli. Pensai:
Senza di lei, non avrei tutto questo...Non sarei popolare, non avrei nessuno ai miei piedi. Niente. Quindi le sono debitore nonostante non mi importi più nulla di tutto ciò che la riguardi.

Change for you and fight for you | Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora