Chapter twentyseven

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Cazzo, non è possibile!
Pov's Stephany
Mi stavo annoiando molto. Erano quasi tutti drogati, avevano gli occhi rossi. Alcuni ragazzi mi avevano chiesto di fare sesso o di ballare e io avevo rifiutato tutti uno per uno. Ormai erano le 2 di notte. Volevo andarmene ma non sapevo come perciò andai a cercare Dylan.
Oggi alla festa l'avevo visto parlare soltanto una volta con la "troia più troia di tutte", Sophia.
Pensai di cercarlo in casa, magari stava bevendo o fumando qualcosa.
Mi avvicinai al tavolo dove vi era un grande accumulo di cocaina e cannabis per controllare se ci fosse Dylan, ma di lui neanche una traccia.
Salì al piano di sopra, aprii varie porte fino a quando non arrivai davanti all'ultima porta dove si sentivano vari gemiti femminili.
Non mi dire che... Troppo tardi c'era Dylan che stava facendo sesso con Sophia. Cazzo con tutte proprio lei? Il bacio che mi aveva dato ? L'altra sera che anche essendo ubriaco aveva detto sì amarmi? Dicono che quando sei ubriaco si dica sempre la verità, che si prenda coraggio per dire cose che da sobri non si riuscirebbe. Basta. Chiederò a qualcun altro. Non piangere. Stai calma. Calma.
- Ragazzina esci non vedi che siamo impegnati qui?- disse Sophia con quella sua orribile voce squillante.
-S-si io me... ne sta-vo giusto...andan-do via. S-scusatemi- Dy mi guardava con uno sguardo molto dispiaciuto, non era contento, aveva gli occhi di un colore più scuro, lo vidi alzarsi, ma non volendolo ascoltare subito me ne andai sbattendo la porta e correndo via. C'era Dylan che mi chiamava ma non mi girai o fermai, anzi mi nascosi sul retro della casa dove non c'era quasi nessuno.
Piangevo. Perché mi dovevo innamorare di uno così stronzo? Un puttaniere? Perché!!!
Urlai per sfogarmi non appena fui dietro la casa. Mi senti completamente meglio. Però le lacrime non smettevano di scendere.
Avevo tutto il trucco colato, le mani bagnate dalle tante lacrime scese e i capelli leggermente in disordine.
Ero distrutta
Non sapevo come tornare a casa visto che Marco era drogato e Dylan a scoparsi Sophia.
Improvvisamente sentì dei passi e una voce mai sentita chiamarmi.
- Stephany, la famosa ragazzina di Dylan- ero terrorizzata.
Si avvicinava a passo lento e deciso verso di me.
Gli occhi iniettati di sangue, la barba tagliata male ai lati delle guance e i capelli scombinati lo resero ancora più inquietante  con la lama che si intravedeva dalla tasca dei suoi jeans.
Continuava ad avvicinarsi pericolosamente; ma la domanda più ovvia da farmi era: Che cosa voleva da me?

Pov'Dylan
La vidi scappare in lacrime...
Sentivo una fitta al cuore. Mi sentivo male, non l'amavo come prima, forse. Ma comunque c'era qualcosa che ancora mi legava a lei, e non volevo ammetterlo.
Tenevo a lei e nessuno avrebbe potuto portarmela via. Neanche Sophia.
Mi alzai da lei che mi guardò stranita poi mi disse:
- Tesoro non abbiamo ancora finito- disse avvicinandosi a me cominciando a fare ampi cerchi immaginari sulla mia schiena mentre mi rimettevo i pantaloni.
- Magari un altra volta-intanto mi ero già messo la maglietta e la giacca.
- ma io voglio fare sesso ora con te - mi sbottonò la giacca appena abbottonata. Mi stava facendo incazzare. E che cavolo toglimi le mani di dosso! Che cavolo, perché non faccio mai una cosa giusta?!
- levati!- me la tolsi da dosso, mi riabbottonai la giacca e la lasciai li. Percorsi il corridoio fino a quando non sentì Sophia urlare.
- è per quella piccola bastarda di una ragazzina che te ne vai eh?
Quella "troia"- come cazzo l'ha chiamata? Non si deve permettere. Corsi verso di lei molto incazzato, la sbattei a muro e le dissi:
- non chiamarla mai più così lurida puttana che non sei altro! Vai a fartelo mettere nel culo da qualcun altro! Non ti voglio più vedere è chiaro? È stato solo un enorme sbaglio, non farti più vedere-annuí e in seguito le diedi uno schiaffo e me ne andai.
Troia. Troia di merda! Perché sono così stupido! Sono ubriaco cazzo, dentro la tequila c'era sicuramente della droga. Voleva drogarmi cazzo! Non permetterò mai a nessuno di trattare male Steph...
Ora devo trovarla. Perché ha reagito così? Lei non mi ama. Non mi ha mai amato. Dovrebbe fregarsene altamente di me! Devo ottenere delle spiegazioni da lei...
La cercai ovunque. Rimaneva solo un posto in cui guardare e quando giunsi sul retro della casa mi si presentò una scena orribile.
Che cazzo stava facendo Austin?

Change for you and fight for you | Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora