Chapter twentynine

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Pov's Stephany

Mi aveva salvato e poi, mi aveva dato un bacio. Le sue labbra sapevano di limone e di tequila... quel bacio... mi era piaciuto, era desiderato da tutti e due. Era diverso.

Per tutto il viaggio Dylan mi aveva dato la mano. In quel momento mille brividi avevano attraversato il mio corpo. La domanda era solo una:

Che cosa eravamo? Fidanzati? Conoscenti? Amici? Migliori amici? Che cavolo! Ero molto confusa... solo Dylan poteva rispondermi ora. Ma come glie lo dico? Mi prende per scema... Io lo amo ma se poi mi ride in faccia e non mi parla mai più? Lo amo troppo per perderlo. I miei pensieri furono interrotti dalla voce di Dylan che mi diceva di scendere.

-piccola scendi. Siamo arrivati- piccola... mi aveva chiamata piccola.

-D'accordo.

Scesi dall'auto e mi avviai verso casa.

-Andiamo a casa mia- disse dolcemente accennando un sorriso. Era buio ma riuscivo lo stesso a intravedere quelle bellissime fossette ai lati della bocca.

-Ok...-non potevo dirgli di no.

Dylan mi prese e mi avvicinò a se mettendo un braccio intorno alle mie spalle. Eravamo davanti casa sua. Entrammo e lui accese la luce. O mio dio! Aveva il volto pieno di sangue; aveva un taglio lungo tutta la sua guancia sinistra e un paio di tagli sul labbro inferiore. Mi avvicinai a lui che era andato in cucina per un bicchiere d'acqua e gli dissi:

-Dy sei pieno si sangue, sei ferito- dissi preoccupata

-Non preoccuparti mi è successo di peggio questo mese!-disse sedendosi sulla sedia in cucina. Ecco perchè un giorno a scuola è venuto con il naso rotto. Ma perchè ha detto: "mi è successo di peggio in questo mese"?

-Almeno fatti medicare. Stai perdendo molto sangue

-Non ne ho bisogno.

-Voglio solo aiutarti!- dissi più decisa.

Pov's Dylan

E' carina quando si preoccupa per me, facciamola insistere un altro po'.

-Voglio solo aiutarti!- ok.ok prima che i miei si sveglino facciamoci medicare da Steph...

-Va bene hai vinto. Andiamo.- provai ad alzarmi ma mi faceva male l'anca destra.

-Dylan che hai?

-Non riesco a camminare bene. Mi aiuti?

-Certo- si avvicinò mi appoggiai a lei e con un po' di fatica da parte nostra arrivammo al piano di sopra.

-Dov'è la cassetta del pronto soccorso?- mi chiese poi

-In bagno- avevamo ormai raggiunto la mia camera, perciò mi aiutò a stendermi e andò in bagno.

Pov's Stephany

Andai in bagno a prendere l'acqua ossigenata, un po di ovatta e qualche benda per l'anca. Avevo visto tutta la scena. Austin gli aveva lasciato un lungo taglio anche sul fianco nel tentativo di tagliargli la guancia. Perchè la guancia? boh, meglio del cuore. Sarebbe meglio muoversi che stare qui a pensare a dove avrebbe dovuto colpirlo per fargli più male. Afferrai tutto l'occorrente e lo raggiunsi in camera. Arrivata in camera era ancora piegato in due, con le gambe divaricate e le braccia apoggiate su di esse.

-ecco emh... euh, dovresti toglierti la m-maglietta- Non sapevo come chiederglielo. Merda ero diventata rossa come un peperone mentre lui sorrideva divertito davanti a me che ero in imbarazzo.

-ok-disse semplicemente. Si tolse lentamente la maglietta. O mio dio...

-Vuoi una foto piccola?- ero rimasta imbambolata, a bocca aperta davanti a lui.

-No, non- mi interruppe

-Dai vieni- mi avvicinai a lui sorridendo nervosamente. Arrivata davanti a lui il mio sorriso si spense e lui se ne accorse. Cominciarono a scendermi delle lacrime lungo le guance. Aveva il fianco pieno di sangue. Il coltello aveva colpito la maggior parte del fianco ma fortunatamente non era nulla di profondo. Dylan seguì il mio sguardo e spalancò gli occhi. Vide in seguito che stavo piangendo e mi asciugò con i pollici le lacrime che avevano reso il mio viso di nuovo rosso come alla festa. Senza pensarci piu di una volta presi il disinfettante e gli dissi:

-Farà un po' male

-Non preoccuparti vai- lasciai scorrere il disinfettante sulla ferita mentre Dylan stringeva i pugni e si mordeva il labbro inferiore per trattenere il dolore. Appena lo fece però si pentì e si ricordo di avere un taglio anche li per cui si lasciò scappare un piccolo urlo di sofferenza. Il sangue continuava a scendere per cui con dell'ovatta bloccai un po il sangue e asciugai il disinfettante in eccesso. Afferrai le bende sul letto e glie le misi. Quando toccai leggermente il suo petto lo vidi rabbrividire mentre io ero diventata rossa dall'imbarazzo. Mi alzai, andai a posare le cose utilizzate e buttai ciò che non serviva più. Tornai in camera e lo trovai in boxer senza maglietta come prima. Non esisteva nulla piu bello di lui. Si avvicinò a me, mi accarezzò la guancia. infine sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra:

-Grazie piccola- inizialmente pensai che volesse baciarmi ma poi cambiò direzione e mi diede un bacio sulla punta del naso che mi fece rabbrividire.

-Emh Dy io torno a casa è tardi- feci per andarmene ma mi strinse a se in un abbraccio; mi diede un bacio sulla testa e disse:

-Appunto, è tardi non ti lascio uscire da sola, poi sta sera dormi con me- coooooosa? io dormire con lui? noooooo non se ne parla. Che vergogna. Poi pensai...Va be è per una notte.

-D'accordo, tanto domani è domenica...ma, che mi metto?

-Tieni- mi lanciò una sua cannottiera nera e un pantaloncino tipo quelli da basket. Si infilò sotto le coperte e si girò a fissarmi.

-Vuoi cambiarti? Che aspetti? non è la prim- si bloccò improvvisamente- ok sai dov'è il bagno- annuii e poi andai a cambiarmi. Tornai e rimasi sull'entrata della porta della camera di Dylan.

-vieni? o per caso vuoi restare li tutta la notte?

-Arrivo- mi infilai sotto le coperte e cercai di stare più distante che mai da lui. Chiusi gli occhi. Ero molto rilassata in quel momento. Improvvisamente mi sentii avvolgere i fianchi da due braccia. Dylan. Mi aveva stretta a se e abbracciata.Ero protetta, finalmente ero felice. Ma poi pensai all'atteggiamento quotidiano di Dylan e dissi tra me e me:

DOMANI SICURAMENTE TORNERA' A FARE IL SOLITO PUTTANIERE, E IO NON CONTERO' PIU' NULLA PER LUI...

Neanche il tempo di chiudere gli occhi che mi addormentai in un sonno profondo "tra le braccia di morfeo"...

Pov's Dylan

Che bella che era. Stava affianco a me tra le mie braccia che dormiva beata. Io avevo il volto tra la sua spalla e il suo collo. Le lasciavo caldi baci in quel punto mentre le accarezzavo i capelli e poi ad un certo punto le sussurrai:

-Ti amo- lo pensavo davvero ma avevo paura che lei non ricambiasse, perciò sicuramente non gli avrei confessato il mio amore in modo esplicito finchè non sarei stato pronto. Qualcosa stava per rinascere in me...

Change for you and fight for you | Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora