XVII

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Quando mi svegliai mi ritrovai accoccolata sopra di lui mentre le sue mani erano appoggiate delicatamente sul mio fondo schiena e io avevo le braccia sul suo caldo petto e il suo volto dormiva beato e tranquillo... Ora che ci penso non avrei mai pensato che fosse finita così ieri, io e lui... Probabilmente dovrò avere serie spiegazioni per George, era rimasto lì a fissarmi in discoteca.
Cercai di spostarmi senza farlo svegliare, ma con scarsi tentativi..
"Buon giorno piccola"
Un sorriso si intravedeva da quel viso di un deo romano
"Buongiorno :-)" sorrisi mostrando le fossette e gli diedi un bacio.
Presi il cellulare e nello stesso momento mi chiese:
"che fai?"
"devo chiamare un amico"
Il suo viso si contrasse subito, è appena vide il nome di quel numero,
"Come cazzo ti permetti?!"
"Cosa scusa?"
"Come cazzo fai?!...
Sei con me e chiami quel coglione?
Fanculo"
Si alzò da letto sbatte la porta e se ne andò.
Non mi aspettavo una scenata del genere... Che cazzo avrà?
Ora che faccio?!
Decisi di rimanere lì per la giornata, poi quando torna, parliamo.
La giornata fu lunga, pulì un po questa casa del tutto nuova per me è feci una buona cena per quando torna, mi misi a guardare la TV quando...
Senti lo sbattere della porta e l'entrata di Brian con una ragazza mezza nuda.
Era ubriaco, si vedeva dagli occhi rossi, e lei beh lei era troia...
"Chi cazzo eh quella scusa?"
La voce da oca di quella mi fece prendere il sopravvento,
Appena si accorse che ero in casa e i nostri occhi si incontrarono, fu la fine
M-mi ....dispiace belle"
Il suo volto era sovrastato da grande tristezza,
"Beh io credo che ho già fatto abbastanza, vi lascio da soli, nel caso vogliate fare sesso, bye troia"
Con la più tranquillità possibile, che dentro non c'era, mi incamminai fuori dall'uscita quando Brian iniziò a inseguirmi, se così si può dire, visto che era ubriaco, fino a che non mi fermai.
"Che cazzo vuoi? Non ti conosco"
"Belle, dai piccola ti prego, siamo solo noi due giusto?
Il nostro mondo?
La nostra vita?"
"Ma cosa cazzo dici Brian! Stavo per andare con quella Troia, che oltretutto ti sta aspettando a casa quindi vai, eh ricordati di metterci la vita. Perché con me, non lo farai MAI"
Ora lo avevo letteralmente paralizzato, avevo ragione, e lui torto, e così finiva sempre.
Una cosa che mi sconvolse fu quando mi prese e mi porto sulle sue spalle.
Mi dimenavo gridando più volte "lasciami coglione" o "stronzo" oppure mi limitavo semplicemente a piagnucolare, ma non si fece sentire, arrivato alla porta parlò con quella con ancora me sulla spalla.
"Tu. Vai via, troia"
"Piccolo, ma cosa dici?
Una volta mi volevi eccome, circa una settimana fa no?
Dai butta via quella racchia e vieni che ci dimeniamo"
Lui. Lei. 1 settimana fa, il periodo in cui l'avevo abbandonato.
Si frequentava con una troia, e non me lo aveva detto, la situazione era imbarazzante, lei aveva il mio culo in faccia e io rimanevo li come un sacco di patate senza riuscire a scendere da quel busto di quel 19enne muscoloso.
"Vaffanculo troia, forse non hai capito, vai prima che ti piglio a scarpate nel culo."
Lei lo guardò mentre pianse fintamente e poi mi guardò con disprezzo, prima di andare.
Lui senza alcuni indugi, avanzò con me in spalla e mi buttò sul letto, mi legò le braccia al ferro del letto e mi tappo la bocca con la mano, prima di parlare.
"So che adesso vorresti essere a casa tua a piangere con davanti 2 kg di gelato, ma non te lo meriti, quindi inizio difendoti che hai 3 domande da farmi e 3 io a te."
Lentamente mi tolse la mano dalla bocca, e il calore della sua mano, appena tolta mi fece riprovare quel vuoto...
"Chi è quella e da quanto la frequenti"
"Linda, ha 20 anni e è una amica di tutti della discoteca"
"Non hai risposto a una cosa, da quanto la frequenti"
"Da 2 settimane, mi faceva rabbia il fatto che tu potevi stare con qualcuno così feci con questa per la rabbia, poi, ti fissavo, ti vedevo ogni giorno, non credere, ho visto pure che hai ucciso parecchia gente".

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