XXVII

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Belle
Le porte si aprirono e la massa di gente entrò, per fortuna ricevetti solo pochi spintoni e qualche gomitata, insomma arrivai sana e salva.
La sala per il nostro indirizzo di medicina era subito davanti, così entrammo, era enorme, 100  sedie disposte a file su questi scalini, infondo c'è il banco del professore con le lavagne sia interattive che normali, noi ci sedemmo tra le file a metà, così non eravamo troppo infondo per non sentire, ma potevamo comunque farci i cazzi nostri.
Appena seduti iniziai a organizzare il mio banco con tutto e di più, ero piuttosto agitata e nervosa, ma poco dopo una mano calda si mise sulla mia coscia e una vampata di calore mi fece tornare rilassata.
Il professore entro dopo pochi minuti e dopo averci spiegato varie cose riguardo l'anno, erano passate 3 h..
E non ha smesso di parlare neanche un minuto, mi sorprende davvero.
"Ehi belle!"
Mi girai, incontrai il suo sguardo e quasi urlai dalla gioia:
"Jackson!"
Mi alzai e sgattaiolai su quella fila per abbracciarlo, mi era mancato tantissimo, dopo che a suo padre gli diedero la promozione lui se ne andò lasciando me e janet da sole, eravamo migliori amici.
Ricambiò subito l'abbraccio, gli mancavo,
Chissà se sapeva di janet,
Oh mi mancava tanto anche a me, non la vedo da tantissimo tempo dopo la litigata non ci siamo più parlate, d'altronde non andavo più a scuola.
"Signorina cosa ci fa la?
Torni al suo posto, faccio una eccezione perché si vede che stava salutando un compagno, e perché è il primo giorno, che non si ripeta."
Solo lì Brian si accorse che ero dietro e che stavo abbracciando un'altro,
Si scagliò accanto a me e mi prese per il braccio portandomi al posto
"Non si ripeterà più prof"
Rispose Brian al posto mio,
Come sempre quando era incazzato
"Bi... Ascolta è un mi"
"Non ora"
Mi zitti evidentemente incazzato, sicuro era geloso...
L'ultima ora fini e per tutto il tempo non mi parlò, solo qualche occhiatina.
Appena il prof indici di uscire mi prese per il braccio e mi tirò fino a un muro davanti all'ingresso, mi guardò con sguardo severo
"Chi cazzo è quello?"
Cerava di trattenere la calma
"Il mio migliore amico."
"Non l'ho mai visto qua"
"È tornato da poco in Italia... Era andato perché suo padre doveva lavorare all'estero"
"Non farmi più questi scherzi..."
"Ma non sono degli scherzi, solo perché sono andata da un amico..."
"Tu devi stare solo con me.."
Poco a poco si avvicinò a me, la mia vita in poco tempo era tra le sue grandi mani e mi fece un succhiotto sul collo, lasciandomi un segno del suo amore, ero sua.
Mi stava per baciare quando
"Ehiiiii belle"
Eccolo di nuovo Jackson varcava la soglia.

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