Capitolo 25 Il tuo battito

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Tornate da New York Gioia, Adele e Martina passarono insieme il Week End a Roma a casa di Gioia.

Ormai avevano stretto un forte legame unite ancora di più dalla stessa sottile sofferenza data dalla lontananza dei loro ragazzi.

Fecero dei video (il Diario delle Girls of Il Volo) che mandarono ai Ragazzi, i quali si divertirono molto. Fecero delle chiamate via Skype tutti insieme e si dimostrarono molto forti tutti e sei. Benedetta Tecnologia.

I giorni passarono. Le ragazze tornarono alla loro vita quotidiana.

Per Gioia i giorni passarono tra gli impegni di lavoro, tra i viaggi Roma Bologna...passarono nella tristezza di non avere accanto la persona che amava. Ma era quella la situazione e lei l'aveva accettata fin dall'inizio. Ma più andava avanti la sua storia d'amore, più si consolidava e più la mancanza di quello sguardo, di quelle forti braccia, di quella voce fantastica, di quei gesti semplici ...si facevano sentire. Le mancava quel ragazzo le mancava la sua mano che stringeva la sua. Ignazio ...le mancava!

La lontananza sai è come il vento
spegne i fuochi piccoli
accende quelli grandi.

Le tornavano sempre in mente queste parole ...le parole che lei stessa disse a Ignazio la prima volta che si dovettero separare. E parole non furono mai così vere...il suo amore per Lui si accendeva ...sempre di più....sempre di più.

Seduta alla scrivania negli uffici del Management, a Bologna, aveva appena finito il suo lavoro, i suoi pensieri furono interrotti da Michele che le chiese se voleva andare a cena insieme a lui e altri dello staff, Gioia accettò volentieri ma alzandosi si senti mancare.

Michele la sostenne per un braccio: Gioia tutto bene?

Gioia: Si Michele, mi gira un po' la testa.

Michele: E' la prima volta che ti capita?

Gioia: No non è la prima ma a volte mi capita, non lo so, in questi giorni mi sento stanca mi gira la testa e ... - Non finì la frase all'improvviso vide tutto buio e svenne. Michele la sostenne aiutato da un altro membro dello staff la portarono su un divanetto. Gioia si riprese ma a fatica. Michele non sentendo ragioni la portò in ospedale.

Era passata quasi un'ora quando il suo amico medico Arturo uscì dalla porta della sala visita.

Michele: Dimmi Arturo che succede e si sincero questa ragazza per me è come una figlia, per favore dimmi tutto.

Arturo: Michele la ragazza è fortemente anemica, ora gli stanno facendo una flebo di ferro, ma nel suo stato sarebbe anche normale la carenza di ferro, ma in lei lo è più forte del normale. Ed è preoccupante.

Michele: Scusa ma quale stato? Fino ad oggi Gioia è stata bene.

Arturo: Michele ...è incinta.

Michele spalancò gli occhi. Arturo: Si ... anche lei ha avuto la stessa reazione, la gravidanza è di poche settimane e se già sta così....ripeto la cosa è davvero preoccupante...Vai da lei perché è molto agitata.

Michele entrò nella saletta e vide Gioia pallidissima stesa sul lettino con la flebo attaccata.

Gioia: Michele!!! - scoppiò a piangere.

Gioia: Su su non fare così.

Gioia: Michele io non ne sapevo nulla, io prendo la pillola non può essere...come è potuto succedere? Oh Michele aiutami...non so che fare- lo guardò con occhi spaventati e imploranti.

Entrò il medico e si mise a parlare con entrambi.

Arturo: Gioia le posso parlare ...-indicò Michele

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