Capitolo 41 Amore e Altre Complicazioni

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New York

Ignazio era felice in quel momento, in quell'attimo era dove voleva essere a fare ciò che voleva fare emozionato e divertito, era sul divano del salottino della suite stava dando il biberon con il latte a Chicco che teneramente gli accarezzava i capelli. Aveva questa piccola mania quel bimbo accarezzava i capelli di chi lo aveva in braccio per rilassarsi, ed in genere accadeva quando prendeva il latte o aveva sonno.

Guardava Ignazio Chicco e gli sorrideva. E il padre guardava lui e rideva felice.

Gioia faceva finta di sistemare un po' di cose andando avanti e indietro per la stanza, ma li spiava dolcemente, con il viso nascosto dai capelli, erano dolcissimi le venne un moto di commozione ...e gli occhi le diventarono lucidi. In quel momento Chicco finì il biberon e esclamò battendo le manine: Inito atte!!! Chicco bavo! - Ignazio fece una delle sue risate e guardò Gioia, lei tirava su col naso. La chiamò ma lei scappò via ...in camera! Mise Chicco nel lettino insieme a dei giochini per evitare che andasse in giro da solo e andò nella stanza dove si era chiusa lei. Entrò e la trovò in lacrime.

Ign: Ehi che succede? - Le disse abbassando la testa per guardarla negli occhi.

Gioia: Niente ...niente - sussurrò, cambiò argomento e cercò di allontanarsi da lui dicendo: Chicco dov'è , lo hai lasciato da solo?

Lui la fermò prendendola per un polso e la fece girare: Chicco è seduto nel lettino con tutti i suoi giochini. E' tranquillo... tu no invece? Che hai Tesoro?

Gioia: Ignà dai...per favore...

Ign: Dai che? Tiri su col naso... hai gli occhi rossi ...stavi piangendo Perché? - le disse dolcemente mettendole un dito sotto il mento e lei guardandolo negli occhi scoppiò a piangere.

Ignazio la fece appoggiare al suo petto e le poggiò il mento su una tempia dolcemente la cullava: Shhhh tranquilla ci sono io ....dimmi che hai Picciridda mi si stringi u cori quannu ti viu accussì. ( Mi si stringe il cuore quando ti vedo così)

Gioia si lasciò cullare ascoltando il tono dolce di Ignazio. Lui non sapeva cosa le si era scatenato dentro aver visto lui con il bambino, un semplice momento di vita quotidiana, non sapeva che lei avrebbe voluto che quello che rappresentava un'eccezione fosse la quotidianità.

Ignazio le prese il viso fra le mani e la guardò preoccupato e con gesto delicato le asciugò gli occhi depositandole un bacio sul naso le chiese: Dimmi che hai ...per favore Cucciola? Se sono io a farti stare male ...me ne vado ma Gioia..io...

Lo interruppe lei: Ignazio no...io ...insomma vedere te e Chicco insieme, teneramente complici, Oh Ignazio ....mi mancano queste cose ...Mi Manchi TU! Mi manca la nostra vita insieme! E manchi a Chicco ...ogni volta che finisce una chiamata su Skype si rabbuia ....prende il ciuccio, il cavallino e lo strige e dice: Papà ...o c'è più!!! Sta imparando anche lui ad averti lontano ed è triste imparare questo così piccoli! Per non parlare di me...che ogni volta che sei lontano tremo ...si tremo perché quando mi parli di una ho paura che sia migliore di me ...anche e solo per il fatto che ti sta vicino ed io in quel momento non posso esserci...perché lo so che la tua vita è dura a volte e che tu hai bisogno di avere vicino un appoggio...lo hai detto tu le donne sono uno sfogo per te...un maledetto sfogo che io non ti posso dare e ...io invece come mi sfogo? Ignà come? Io non cerco un altro, non mi sono cercata un altro quando ti ho allontanato ...io amo te ...amo maledettamente te...non ti sto rinfacciando niente sappilo...anzi ti ho lasciato libero per questo...anche se ...non ho smesso un secondo di amarti ...di volerti... di cercarti.

Ignazio l'ascoltò l'abbracciò ancora più forte e inevitabilmente le lacrime cominciarono a scendere sul suo volto. Ora capiva perché Gioia era diventata così fredda, ecco perché non voleva tornare ufficialmente insieme a lui ...lo aveva lasciato libero di viversi la lontananza e in un certo senso lei si voleva anche proteggere ma non ci era riuscita vista la sofferenza che leggeva nei suoi occhi. Povera Cucciola quanto aveva sofferto in quel periodo...

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