Torno a casa verso l'ora di pranzo e trovo Meddy intenta a cucinare qualcosa. «Ciao!» Mi dice sorridendo. È molto cordiale, dolce e sensibile a differenza del figlio che non ho ancora capito perché la odia. Me ne sono accorta quando lei gli sorride e lui fa l'indifferente, quando lei gli parla e lui fa finta di nulla. Sembra così dolce con lui e a suo figlio non ne frega niente. Io non la detesto, la trovo molto simpatica e si sta impegnando tantissimo per inserirsi nella famiglia o quella che dovremmo essere io e mio padre. «Ciao Maddy, com'è andata oggi?» la guardo e tiro fuori dal frigo una bottiglietta d'acqua. «Benissimo, sono andata a fare un po' di compere. Stavo pensando... Magari potremmo andare a fare shopping questo pomeriggio...» la guardo «ovviamente se ti va.» si affretta a precisare. Non vorrei andarci anche perché nel vestirci noi siamo due cose diverse, ma non mi va di rattristarla perciò annuisco. Lei sorride e le si illuminano gli occhi per la gioia. Credo di fare la cosa giusta, in fondo si sta sforzando così tanto per essere mia amica. Manca solo un paio di mesi al matrimonio con mio padre e devo imparare ad andarci d'accordo. In fondo non mi da motivo per arrabbiarmi con lei. Apparecchio la tavola e dopo pochi minuti rientrano mio padre e Nathan. Mio padre ci saluta felice mentre Nathan non si degna nemmeno di salutare. Ci sediamo a tavola per cominciare a pranzare. «Com'è andata oggi ragazzi?» chiede sorridendo. Di fronte a me è seduto Nathan mentre come capotavola ci sono Maddy e mio padre che si sorridono innamorati. La scena è dolce e imbarazzante. Nathan continua a mangiare come se niente fosse, mentre io rispondo con un semplice 'come sempre'. Maddy guarda male suo figlio che se sembra non accorgersene. «Nathan, ci piacerebbe se una volta ogni tanto ci rendessi partecipe dei tuoi pensieri.» dice un po' infastidita. Nathan fa finta di niente. Io mi sento un po' imbarazzata. «Nathan!» lo incalza la madre con tono di rimprovero. «Ma che cavolo vuoi?» dice infastidito e arrabbiato. «Modera i termini!» lo rimprovera lei. «Già, parla in modo più rispettoso a tua madre.» dice mio padre con tono pacato, come se stesse giocando. «Non ti intromettere tu» dice Nathan liquidando mio padre con un gesto della mano. «Non permetterti più!» si arrabbia Maddy, a quel punto Nathan si alza dalla sedia «Io me ne vado in camera mia che è meglio.» dice stizzito e sale le scale scomparendo dalla mia vista. «Sono mortificata» Maddy ci guarda dispiaciuta, noi le diciamo di non preoccuparsi e continuiamo a mangiare.
Alle sei siamo nel centro commerciale. Subito ci catapultiamo in negozio di moda. I vestiti non mi piacciono per niente: sono tutti troppo eleganti e sofisticati! Maddy si compra un vestito color panna che arriva poco più su del ginocchio. Non è molto particolare o sfarzoso. È semplice, a lei sta benissimo, ma io non mi metterei mai una cosa del genere. Quando usciamo dal negozietto decidiamo di camminare un po' lungo le vetrine dei negozi. «Davvero detesti i vestiti?» chiede divertita. Annuisco. «Non riesco proprio a vedermi in uno di quei cosi...» rido e anche lei. Quando sorpassiamo una vetrina, ripercorro i miei passi e anche Maddy fa la stessa cosa. «Non vorrai entrare qua denteo?!» esclama un po' sconcertata indicando la vetrina con in esposizione uno scheletro con indosso una felpa nera con il cappuccio con le corna. «Eddai...» ci pensa un po' e poi acconsente divertita. Provo un sacco di robe e decido di prendere solo quattro capi d'abbigliamento. Quando usciamo dal negozio ci dirigiamo al bar e ci sediamo a un tavolo. Appoggio le buste delle compere sulla sedia accanto a me. Non riesco a credere di aver comprato cose che ho sempre desiderato: la felpa esposta sullo scheletro in vetrina, un paio di pantaloni neri strappati sulle ginocchia e sulle cosce, una maglia, nera, corta che mi arriva sopra all'ombelico, con sopra lo stemma di BatMan e un paio di anfibi neri.
Quando torno a casa mi faccio la doccia e metto la roba acquistata per andare a una festa. Si terrà all'aperto nella fattoria degli Smith dei ricconi da far paura. Ovviamente non vivono nella fattoria, quella è una delle loro tante proprietà, loro risiedono in una villa gigantesca. Faccio una coda alta e poi metto un po' di matita all'interno e sopra l'occhio. Quando sono pronta mando un messaggio a Grace che dopo cinque minuti è a casa mia.
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MI PIACI COSÌ
RomanceGli occhi grigi di Alaska hanno visto di tutto e hanno capito tutti solo guardandoli per un secondo. Ha cercato di capire anche lui con quell'atteggiamento da pallone gonfiato e da costante arrabbiato. Tutti tranne lei, almeno così pensa. Nathan Gr...