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Nathan

«Sean sei uno stronzo!» ringhio arrabbiato e gli sferro un pugno sulla mascella prima che possa capire cosa succede. Indietreggia di qualche passo per lo stupore e mi guarda male e disorientato.

Amico di merda!

«Ma che cazzo ti prende?» chiede infuriato e fulminandomi con lo sguardo dopo essersi toccato il punto in cui l'ho colpito. Respiro cercando di calmarmi, ma non ci riesco dopo che Alaska è venuta da me e si è infuriata perché pensava mi scopassi quella vipera di Cortnay e tutto per colpa del coglione del mio migliore amico.
«Cosa mi prende?» gli faccio eco guardandolo in cagnesco «Cazzo vai a dire alla gente. Io non ho scopato Cortnay».
«Oh» mi guarda alzando le mani «Sembravate...mi dispiace» si scusa, ma io non riesco a trattenere la rabbia che mi mangia dentro.
«Io l'ho detto a Grace e poi lei lo ha detto ad Alaska solo perché costretta» mi spiega colpevole e io prendo a pugni il tavolo. Cosa significa 'perché costretta'?
«Che vuoi dire?».
«Grace non voleva dire nulla ad Alaska, ma Cortnay ha iniziato a parlare e adire che aveva fatto sesso con te» racconta massaggiandosi la mascella.

Quella vipera. Ringraziasse che è femmina altrimenti l'avrei già presa a calci in culo.

«Scusa amico, ma dovevo» dico dandogli una pacca sulla spalla sorridendo e riferendomi al pugno sulla sua faccia, mentre la rabbia a poco a poco scivola via. In fondo sto meglio degli altri giorni. L'ho baciata e cazzo, è stato bellissimo! Mi sono mancate le sue labbra, la sua lingua, il suo profumo, i suoi occhi grigi, i suoi fianchi, la sua pelle... Mi è mancata!
Sono incazzato perché lei era incazzata con me e perché io le ho detto stronzate che neanche pensavo, ma almeno l'ho baciata.

Bravo Nathan sei proprio un genio. Miglior ragazzo dell'anno. Deficiente!

«Com'è andata?» chiede Sean riscuotendomi dai miei pensieri «Intendo dire con lei».
«Bene, anzi una merda» sorrido.
«Non hai proprio la faccia di uno che ha appena litigato con la sua ex» nota il mio migliore amico.
«L'ho baciata» affermo lasciandolo con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Detto suona ancora meglio che pensato: L'ho baciata!
«Capito voi due? E lei che mi ha detto che voleva farti il culo» ride divertito e io lo seguo. Alaska farmi il culo? Certo poteva riuscirci se non la sconvolgessi con quel bacio e non penso le sia dispiaciuto.
«All'inizio poteva anche ferirmi, ma io sono molto più furbo» sorrido al ricordo e Sean mi da una pacca sulla spalla e poi dice:«Dovresti ringraziarmi perché io e Grace l'abbiamo convinta a farsi sotto».
«Grazie amico, sei un idiota, ma grazie» lui fa una smorfia divertita e io scoppio a ridere.

«Nathan» gracchia Cortnay, è proprio lei che cercavo questa mattina, mi sentirà quella arpia.
Mi corre dietro frettolosamente e quando mi raggiunge si ferma a guardarmi sbattendo le ciglia e intanto una voglia irrefrenabile di mandarla a 'fanculo si fa strada in me.
«Cosa cazzo vuoi?» chiedo e lei sgrana gli occhi forse capendo che so tutto e che lei è stata fregata.
«Niente» esita e poi cerca di svignarsela, ma io mi paro davanti a lei, non può scappare, deve pagare.
«Così io avrei scopato con te? Come sarebbe stato? Bello?» la provoco con un ghigno dipinto sulle labbra, mentre lei si guarda le unghie nervosa.
«Che dici?» sbotta fingendo di non sapere niente, ipocrita.
«Ciò che vai a raccontare in giro» lei sorride imbarazzata e arretra di qualche passo fino a quando le sbraito contro:«Prova, solo un'altra volta, a mettermi i bastoni fra le ruote con Alaska e penso che non farai una buona fine».
«Non puoi toccarmi Nathan» dice vittoriosa con un sorriso a trentadue denti e io mi sento percorrere la schiena da una scarica di rabbia.
«Io no, altri si» dico concludendo la conversazione e raggiungendo la mia classe lasciandola lì pietrificata e con uno sguardo terrorizzato dipinto sul volto.

Esco dall'aula e non so se dovrei aspettarla o meno, ma sento che il mio cuore vuole assolutamente andare da lei con il mio cervello e il mio buon senso che saltano gioiosi. Non ho mai ascoltato niente di questi, né cuore, né cervello, né buon senso, ma ora potrei fare di tutto per lei. Verrò respinto probabilmente e me lo merito, ma gli ultimi dieci giorni sono stati un inferno, una vera merda senza il suo sorriso da baciare e il suo corpo da contemplare, senza la sua pelle da rabbrividire con un solo tocco di dita e la sua bocca sussurrare il suo nome. Mi manca, Dio solo sa quanto e non penso che lo sappia perché in lui non ci ho mai creduto. A passi svelti mi dirigo al suo armadietto e attendo un po' prima che lei mi raggiunga con occhi sbarrati. Vedo le sue labbra incurvarsi in un sorriso e il mio cuore prende a svolazzarmi nel petto e i miei occhi sorridono con lei, ma Alaska, da buona testarda, appena se ne accorge, cerca di sembrare infastidita. So che non lo è davvero e so anche che farà di tutto per dimostrarlo, ma spero che non regga a lungo, non ce la faccio più!
«Che ci fai qui?» chiede cercando di sembrare irritata non appena riesce a raggiungermi.

Oh cazzo! E ora che le dico?

«Ciao» la saluto incerto sentendomi un idiota perché sembro timido, ma il suo sguardo si ammorbidisce e sento i miei muscoli rilassarsi.
«Ciao» ricambia il mio saluto e la vedo arrossire. Questa è una delle cose che mi è mancata in assoluto di lei. Mi fa morire di felicità ogni volta che arrossisce perché dimostra che si sente in imbarazzo e questo avviene quasi sempre solo con me. Mi accorgo subito se sono io quello che la fa arrossire perché il suo rosso raggiunge sfumature sovrumane.
«Sono passato a...» pensa Nathan di qualcosa di intelligente 'sei passato a...?' «Sono passato a chiederti se ti serviva un passaggio dopo scuola» idiota, idiota, idiota! Stupido idiota!
Alza un sopracciglio e sorride, so che sta pensando che sono un idiota e io sì, mi sento un fottuto idiota.
«Sicuro?» chiede ridendo.

Non proprio!

«Okay... Ero passato a chiederti scusa. Sono un coglione, so che te lo ripeto sempre, ma ora mi sento davvero uno stronzo. Quelle cose sul fatto che tu fossi come le altre, sul fatto che tu fossi una puttana e sul fatto che non mi inchinerei mai al tuo cospetto sono solo stronzate. Io ti amo, okay? Alaska so che non ti meriterò mai abbastanza, ma so che con me sei felice davvero e io voglio che tu sia felice. Voglio essere l'unico ragazzo che ti faccia sorridere, l'unico che ti baci sulle labbra, che ti prenda in braccio, che ti faccia il solletico e che faccia l'amore con te» a quelle ultime parole arrossisce di colpo e la vedo spostare il suo sguardo sulle mie labbra «Sì perché con te non sarà mai solo sesso. Tu per me sei... Tutto» dico e poi cerco di riprendere fiato, mi inginocchio dinanzi a lei e la vedo sorridere e guardarsi intorno imbarazzata per capire se qualcuno sta guardando questa scena. Non me ne frega un cazzo se qualcuno sta guardando, se le dovessi leccare i piedi per farmi perdonare lo farei proprio in questo momento davanti a questa gente che bisbiglia, sorride, scatta foto e fa video.
«Ti amo Alaska Percy Wilson» dico e vedo i suoi occhi illuminarsi e inumidirsi.
Si abbassa leggermente, quanto basta per farmi sentire il suo fiato sulla guancia e poi mi bacia, un bacio lungo, travolgente e appassionato che cuce tutte le ferite rimaste per tanto tempo aperte. Si stacca un minuto quanto basta per dirmi:«Ti amo anche io Nathan Graveyard» e per poi cominciare a baciarmi nuovamente seguita da persone che applaudiscono e fischiano approvando la scena.

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