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Alaska

Arriviamo al Loop verso le 21:30 perché Nathan ha una gara e la posta in gioco da ciò che ho capito è molto alta. Quando la Mustang nera dalla fiancata rossa di Nathan entra dal cancello in metallo per arrivare a uno dei parcheggi vicino alla pista riservati ai partecipanti della gara, la folla si sparge accanto a noi accalcandosi sull'auto. L'ultima volta che sono venuta in questo posto ero con Owen, in cuor mio, per ingelosire Nathan e quando lo vidi mi si accpponó così tanto la pelle che non mi reggevo più in piedi. E chi l'avrebbe detto che ora siamo qui insieme?
Ci dirigiamo verso uno dei parcheggi accanto alla macchina di Sean e a quella di Louis che ora è diventato un simpatizzante di Nathan. La folla urla impazzita e balla a ritmo di musica sparata dalle casse a tutto volume.
«Wao, l'ultima volta non sono stata accolta così» scherzo mentre Nathan spegne il motore e si volta a guardarmi.
«Forse perché l'ultima volta eri qui con un coglione» ride, ma so che non sta scherzando per niente e che se potesse ucciderebbe Owen con le sue stesse mani.
«Siamo gelosi» dico cantilenante ridendo e lui mi stampa un bacio sulle labbra.
«Diciamo che mi piace uccidere chi vuole appropriarsi di ciò che mi appartiene» bastano quelle parole a farmi accendere un fuoco dentro e a farmi correre i brividi sulla schiena.
Mi bacia un'ultima volta e poi scende dall'auto e lo seguo anch'io.
Grace mi viene incontro ridendo e Sean colpisce Nathan sulla spalla scherzosamente.
Le auto sfrecciano veloci sulla pista a pochi metri da me e il rumore del motore su di giri mi carica il corpo di adrenalina e accellera il mio battito cardiaco. Prendo un bel respiro per placare le emozioni, è sempre stato il mio sogno correre qui, solo che non ho l'auto per farlo. L'ultima volta, quando sono venuta con Owen, ero talmente distratta dalla mia rabbia verso Nathan, ma anche dalla sua bravura che non ho avuto tempo per accorgermi davvero che ero lì, finalmente.

Calmati Alaska, lo so che anche tu vuoi fare un giro, ma ti dovrai accontentare di guardare gli altri gareggiare.

Dietro di me due mani calde, che riconoscerei dovunque, si posano sui miei fianchi facendomi svolazzare le farfalle nello stomaco.
«Che pensi?» mi chiede Nathan baciandomi sulla guancia e io sorrido istintivamente a quel contatto.
«A quanto mi piacerebbe gareggiare un giorno» confesso con aria sognante.
«Perchè un giorno?» chiede curioso posizionandosi davanti a me e guardandomi attentamente negli occhi.
«Perchè non ho l'auto» gli ricordo.
«Ma io si» mi dice con un sorrisetto complice dipinto in volto.
«Vuol dire che mi faresti guidare la tua macchina? Ma tu non la da resti a nessuno, ne sei troppo affezionato» dico incredula e sorpresa dalla sua risposta.
«A nessuno, già» replica sorridendo. «Ma forse potrei fare un'eccezione» spiega sventolandomi le chiavi della sua macchina vicino alla faccia.
«Ora?» chiedo più sorpresa di prima. Annuisce deciso e mi bacia sulla fronte facendomi schizzare il cuore freneticamente.
Lo abbraccio contentissima, ma la felicità viene subito sostituita dal timore.
«Che succede?» chiede preoccupato notando il mio sguardo cambiare.
«C'è una posta in palio davvero altra e non voglio farti perdere» dico triste abbassando la testa. Ho paura, lui non dovrebbe perdere non per causa mia.
«Ehi, non preoccuparti» mi alza il viso e mi bacia dolcemente sulle labbra «Per me i soldi non contano niente».
A quelle parole il mio cuore comincia a martellare più forte di prima e sembra voglia schizzare via dalla mia gabbia toracica.
Quando è il suo turno di gareggiare mi passa le chiavi e sento il sangue scorrermi freneticamente nelle vene mentre lui mi segue verso la sua auto. Quando ci entro dentro sento il mio stomaco rinchiuso in una morsa mentre il tessuto in pelle del sedile mi accarezza dolcemente la pelle. Il calore dell'auto si diffonde in me e inspiro profondamente per cercare di tranquillamente. La gente si stupisce vedendo il cambio di programma e qualcuno spiega la situazione dal microfono in modo che tutti possano sentire.
«Potete ancora ritirarvi» annuncia la voce e la gente urla un 'no' impaziente. Nathan entra nella macchina dalla parte del passeggero e io gli sorrido nervosa.

Cristo, starà qui con me?

Metto le mani sul manubrio e sento il cuore battermi in petto, forte e impetuoso, mentre Nathan si siede di lato appoggiando una mano sul cruscotto e l'altra sulla maniglia accanto alla sua testa.
Sento il suo sguardo su di me e questo di certo non agevola le mie emozioni e la mia ansia a calmarsi anche solo un po'.
Guido fino alla linea di inizio gara e mi affianco qualche metro più in la dall'auto del mio avversario. È un ragazzo muscoloso dai capelli neri, ma non riesco a vedere di più da dentro la sua macchina. Guardo davanti a me e mi viene da vomitare quando scorgo Cortnay con la bandiera a scacchi a pochi passi dalle auto. Ha un top striminzito che gli copre a malapena il seno, e dei tacchi vertiginosi, inoltre la mini gonna non serve a parare un bel niente. Guardo Nathan disgustata che ride guardando la mia smorfia di disapprovazione.
«Se rimaneva nuda non cambiava nulla» dico sprezzante mentre Nathan sorride ancora divertito dalla mia espressione.
«Povero te che sei costretto a vedertela sempre al Loop» dico cantilenante mentre lui mi guarda.
«Già» dice con disapprovazione.
Il nostro scambio di battute si interrompe quando Cortnay chiede con voce abbastanza sensuale per certi idioti di ragazzi che pensano solo alle tette: «Pronti?».
Impugno il manubrio con più forza e mando su di giri il motore tutto sotto lo sguardo attento di Nathan. Anche il mio avversario da gas facendo stridere le gomme della macchina.
«Partenza».
Il silenzio è quasi assordante e il 'Via!' scatena le urla della gente mentre io e il mio avversario partiamo come frecce per assicurarci il vantaggio. Tuttavia lui è più avanti di me di pochissimi metri e cerco di rilassarmi. La curva imminente mi fa sorridere pensando a ciò che farò e che probabilmente Nathan non approverà. Quando devo svoltare non rallento anzi avanzo più velocemente superando l'avversario e sbandando leggermente facendo fare un piccolo salto all'uto.
Guardo Nathan che ha la bocca aperta non so se sia arrabbiato, stupito o entrambi.
«Non farlo mai più» dice con aria sorpresa e un po' spaventata.
«Scusa» dico ritornando a guardare davanti a me. La macchina avversaria mi affianca e da qui riesco già a vedere l'altra curva. Anche questa volta non rallentò e Nathan mi urla qualcosa per sovrastare le urla.
«Al, ma ci vuoi uccidere?» chiede divertito.
«Vuoi dirmi che il super Nathan Graveyard ha paura?» chiedo prendendolo ingiro mentre cambio la marcia.
«Non ho paura, ma non voglio ti accada nulla» sorrido emozionata a quelle parole e stupita dal suo tono dolce e duro allo stesso tempo. Guardo davanti e riesco già a vedere la linea del traguardo. Do carburante e spingo l'acceleratore facendo muovere la macchina velocemente e tagliando per prima il traguardo.
Le persone si riversano sulla pista e acclamano l'auto di Nathan mentre lui mi guarda sorridendo.
«Wao» dico con l'adrenalina ancora in circolo.
«Lo sapevo» dice di punto in bianco.
«Cosa?» chiedo confusa.
«Che avresti vinto».

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