Apro lo sportello e entro nella sua auto. «Grazie Grace!» scoppia in una risata «E di che?» non rispondo a anche se dovrei dirle 'di tutto'. I suoi capelli biondi mossi sono stati tinti. Ha delle striature di rosso. «Cosa hai fatto? Ti stanno benissimo i capelli!»
«Niente di particolare, ti piacciono sul serio?» chiede un po' imbarazzata. Annuisco. «Perchè non fai qualcosa hai capelli anche tu?» chiede. «Non credo mi starebbero bene come a te, io ho i capelli castani e non biondi...» ci riflette su. «Potresti fare qualche ciocca bionda, anche rossa o rosa ti starebbe bene o anche nera...»
«Calma, calma» le dico ridendo, mentre lei si ferma a un semaforo. Cambia discorso. «Lo sai che oggi alla festa potrebbe stare Nathan, vero?» in realtà non pensavo ci venisse a questo festa, ma se viene non è un problema, lo manderò affanculo davanti a tutti. «Già... » dico incupidendomi. «Stagli alla larga, Alaska o ti umilierà di nuovo.» la guardo sorpresa.
«Ma io gli sto alla larga, è lui che...» mi interrompe.
«Sì, ma perché tu gli dai corda!» la guardo stupefatta com'è possibile che lo difenda? «Perché lo difendi?» è una domanda, ma dal tono di voce con cui l'ho pronunciata sembra un'esclamazione. «Non lo sto difendendo, sto cercando di proteggerti!» si ferma e sospira. «Dai non te la prendere, ho detto una cazzata.» Non ho voglia di discutere con lei perciò lascio correre. Dopo non aver fatto che litigare per tutto il tragitto mi accorgo che siamo arrivate a destinazione. La musica si sente fino da qui che è il parcheggio più lontano dalla fattoria. Mentre percorriamo la strada per arrivarci osservo tutte le macchine. La sua non c'è, la sua non c'è, merda c'è!
Vedo la sua Mustag 302 nera con la fiancata rossa. Senza dubbi è sua. È di Nathan. Quando entriamo nella fattoria io e Grace ci catapultiamo al buffet a base di pizza, panzerotti e tramezzini. Prendiamo una coca, dato che non beviamo e c'è la dividiamo. Ci sediamo su un tratto di muretto isolato e libero. Incominciamo a parlare del più e del meno. «Hai mai pensato che...si insomma...che Nathan ti ami?» chiede. La guardo scettica e sorpresa. «No, come potrebbe uno che mi tortura da mattina a sera, amarmi» dico un po' indignata. Mi osserva un po' «Però se ci pensi fa così solo con te...»
«Appunto, mi odia!» dico mentre prendo un sorso di birra.
«E se lo facesse per attirare l'attenzione? Voglio dire fa così solo con te, si scopa tutte tranne te, ci sarà un motivo...» a questo non avevo mai pensato, ma è tecnicamente impossibile che lui provi qualcosa per me a parte l'odio. «Già, ma forse lo fa per farmi diventare matta, ascoltami Grace, lui mi detesta, non so il motivo, ma mi odia, accettalo.» prende un morso dal suo panzerotto e poi mi ruba un pezzo di pizza. «Vedi quello li?» mi dice nell'orecchio. Vedo un biondino, alto, magro e molto carino. «Il biondino dici?» chiedo senza staccargli gli occhi di dosso. «Sì, fa con me il corso di biologia e quello di matematica ed è un figo della madonna. Ci siamo seduti insieme qualche lezione fa e ci siamo conosciuti, sembra fatto apposta per me.» racconta con occhi sognanti. Quando vedo il biondino girarsi verso noi, io e Grace facciamo finta di niente, come se non lo stessimo osservando da quasi più di dieci minuti. «Già è proprio carino, come si chiama?» chiedo curiosa. «Louis, si chiama Louis!» dopo poco parte un lento e vede Louis liquidare i suoi amici e dirigersi verso noi. Quando è praticamente davanti alla nostra visuale, vedo Grace arrossire leggermente «Ciao» dice Louis con un sorriso a trentadue denti. Grace ricambia il saluto. «Mi chiedevo facciamo una passeggiata?» a quel punto Grace arrossisce del tutto. «Certo!» guarda me come se volesse vedere se sono d'accordo e io le faccio l'occhiolino. Louis mi saluta e vedo Grace sparire tra la folla. Sembra un ragazzo sensibile e dolce. Poi vedo avvicinarsi qualcuno a me. Oh merda, è lui! Finisco di mangiare la pizza velocemente e faccio per alzarmi, ma Nathan mi mantiene una spalla per farmi restare seduta. «Che cazzo vuoi?» chiedo irritata, poi vedo avvicinarsi Curtnay e quelle troie delle sue amichette e poi i loro rispettivi ragazzi, più che altro i loro scopa-amici. «Ei calmati non ti morde nessuno.» fa in tono rassicurante anche se so che in realtà mi sta tendendo un'imboscata. «Appunto ora possono andarmene!» lo guardo negli occhi. Sono oro! «Te lo dico io quando adartene!» fa lui per far colpo sui suoi amici. «Già, bambinetta» dice Courtnay «diciotto anni è sei ancora vergine, nessuno è disposto a farti un lavoretto sei troppo...brutta!» ride seguita con le sue oche da compagnia mentre Nathan non dice nulla. «Oh, già. Siccome voglio diventare esperta anche io, dimmi Courtnay chi è il più bravo a scopare?» le chiedo infuriata, ma anche divertita. «Stai insinuando che sono una puttana?» chiede rossa e si rabbia. «Non l'ho mai detto, ma se la metti su questa prospettiva...» faccio finta di pensarci anche se so benissimo che è una troia «Sí, lo sei!» dico e lei si arrabbia di più. Mi si butta addosso e cerca di farmi del male, poi. Uno schiaffo in pieno viso. A quel gesto perdo il controllo, me la scrollo di dosso facendola cadere atterra e poi la rialzo su afferrandola per i capelli. Qualcuno mi tira da dietro per farmi smettere. È qualcuno forte, ma delicato. Alla fine riesce a farmi allontanare di qualche passo da lei. Mi muovo come un'anguilla per cercare di liberarmi. Mi giro per vedere chi è. Nathan. «Lasciala» dice come se mi stesse dando un ordine. Courtnay e il gruppetto si allontanano, poi quando sono abbastanza distanti da me e io non riesco a vederli, Natahan senza dire nulla si allontana. Fanculo!
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MI PIACI COSÌ
RomanceGli occhi grigi di Alaska hanno visto di tutto e hanno capito tutti solo guardandoli per un secondo. Ha cercato di capire anche lui con quell'atteggiamento da pallone gonfiato e da costante arrabbiato. Tutti tranne lei, almeno così pensa. Nathan Gr...