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Alaska

Cammino in corridoio verso il mio armadietto e sbuffo sonoramente quando rimane incastrato, lo tiro con tutta la forza e mi cadono i libri di mano. Mi chino a raccoglierli e per la frustrazione sferro un pugno a quel ferro dipinto di rosso, allora si decide ad aprirsi e sono grata della rabbia che oggi mi monta. Non so perché sia così arrabbiata forse è perché ieri Nathan se l'è presa per nulla o forse perché io e Grace non siamo più amiche e vorrei raccontarle tutto ciò che mi tengo dentro. Forse è più probabile la seconda o forse entrambi, non saprei. Sistemo i libri nell'armadietto e mi avvio verso l'aula di scienze.
Quando sto per entrare qualcuno mi si para davanti e ci metto un macro secondo per accorgermi che è Grace. Sono stupita e anche felice di vederla da vicino, è da una settimana che ci evitiamo e l'ho vista solo qualche volta di sfuggita.
«Al aspetta!» dice sistemandosi i capelli perfetti segno di quanto è nervosa e di quanto ha timore di parlarmi.
«Che c'è Grace, cosa devi dirmi?» chiedo seria anche se sono sollevata al pensiero che mi sta parlando.
«Al, mi sono comportata male, lo so, ma mi dispiace e mi manca la tua compania, parlarti per ore al telefono e raccontarti i miei guai e so che anche per te è lo stesso perciò perdonami» dice giungendo le mani in segno di preghiera, ci spostiamo leggermente dall'entrata dell'aula per lasciar passare gli altri.
«Voglio che tu sappia che non c'è l'ho con te perché hai baciato Nathan, ma perché mi hai detto una balla e poi se ti piaceva perché non me lo hai detto fin dall'inizio?» chiedo aggrottando la fronte. Quando quella mattinata uscii da casa sua ero tremendamente infuriata che non riuscii a farle spiegare nulla, ma vederla avvinghiata a Nathan mi diede un tremendo fastidio.
«Lo so e mi dispiace, ma io non amo Nathan. Avevo litigato con Louis e volevo farlo ingelosire e lo so che è tremendamente umiliante, ma io...stavo provando il bacio che il giorno dopo gli avrei dato in corridoio» ammicca ridendo nervosamente. Mi ricordo che il giorno dopo ci furono delle voci di un ragazzo che si era tremendamente infuriato perché la sua tipa era con un altro, ma non ho immaginato che fossero loro quei ragazzi in questione.
«Perchè Nathan?» chiedo titubante.
«Perchè é quello con la cattiva fama di colui che sciupa le donne, e  a Louis avrebbe dato molto più fastidio» spiega e poi mi sorride
«E ora come vanno le cose con Louis?» chiesi speranzosa che stessero insieme, ancora.
«Ci siamo rimessi insieme proprio ieri sera, ci siamo incontrati per caso ad una festa».
Si getta fra le mie braccia e io scoppio a ridere, la stringo anch'io e ora mi sento meglio e meno turbata.
«Ti voglio bene, Al» dice guardandomi negli occhi mentre io le sorrido.
«Anch'io» le rispondo di rimando proprio quando suona la campanella e i ragazzi si dirigono in classe.

All'uscita di scuola io e Grace ci mettiamo d'accordo per vederci questo pomeriggio a casa sua per farsi aggiornare sulla mia vita privata.
«Sei veramente a caccia di strage di cuori» rido divertita mentre mi preparo mentalmente per spiegargli ciò che è successo durante questa settimana.
«Perché hai avuto in fidanzato e ti ha tradita o vi siete lasciati?» chiede incredula e io le sorrido. Non immagina neanche ciò che è successo davvero e mi viene da ridere al sol pensiero della sua faccia quando verrà a sapere la verità.
«Non ti dirò niente adesso, ti parlerò oggi pomeriggio» dico con voce cantilenante e divertita al tempo stesso.
«Almeno un indizio, un trailer» mi chiede con il broncio mentre mi siedo sul sedile del passeggero nella sua macchina.
«Okay, è una cosa inimmaginabile, che tu troverai impossibile e che ti porterà ad uccidermi» sorrido mentre lei svolta verso una strada e medita sulla risposta senza però aggiungere nulla.
Quando svolta nel quartiere di casa mia, la saluto e ci entro dentro. Mangio poco e niente perché so che a casa di Grace so già che mangerò una montagna di roba, che non avrò neanche molta voglia di assaggiare. Vado in camera e mi faccio una doccia poi mi vesto. Jeans grigi, felpa della Vans con il cappuccio nera e i miei anfibi con borchie dello stesso colore della felpa.
Faccio una coda alta e mi metto un po' di matita nera sotto gli occhi poi esco di casa.

Quando arrivo a casa di Grace, sua madre non c'è e il padre non c'è mai stato, li ha abbandonati lì quando Grace aveva quattro anni e da allora lei prova un disprezzo immenso per suo padre e non vuole neanche vederlo. È stata chiamata diverse volte in questo periodo, me lei ignora le sue chiamate e secondo me ha perfettamente ragione.
«Ora mi devi raccontare tutto di tutto» dice trascinandomi nella sua camera e prendendo un pacco di biscotti dalla credenza.
«Sei proprio curiosa» dico scherzando, ma lei si fa seria e questo mi rende difficile dire ciò che avrei dovuto. Prendo un sonoro sospiro e gli racconto tutto dal principio. Di quando lui è venuto a cena a quel locale, di quando mi ha baciata, di quando me ne sono andata dal bar quando lui era ubriaco, di quando  Owen mi ha baciata e di cosa mi ha detto lui. Alla fine lei rimane sbalordita e mi guarda a bocca aperta.
«Parli di tu e Nathan?» chiede incredula e io annuisco sonoramente.
«Che stronzo accusarti per un bacio che ti ha dato lui, ma sai che è stra geloso?» chiede con occhi luminosi mentre afferro un biscotto.
«No, come fai a dirlo?»
«Se ha detto ciò che mi hai riferito quando tu gli hi hai confessato di essere stata baciata da Owen, vuol dire che è cotto» esclama come se fosse un evidenza con i fiocchi.
«Cosa centra, anche se si fosse arrabbiato possiamo dire che sembri geloso» dico finendo di masticare il boccone che ho in bocca.
«Cara amica mia sei proprio ceca e ritardata» scherza ridendo mentre io le do uno schiaffettino affettuoso sul braccio.
«Non è vero» sospiro
«Si invece, ma tu dormi» ride e si stende sul suo letto.
La guardo storto e scoppio a ridere. Se io dormo lei è nel regno delle favole, dico è impossibile Nathan vuole me? In quale mondo?
«Un giorno vi metterete insieme e io griderò 'te lo avevo detto'!» afferma con le mani sui fianchi mentre io penso alle sue parole.
E se Nathan mi volesse?
Ricaccio via quello stupido pensiero mentre accendiamo la tv  e vediamo un film.

MI PIACI COSÌDove le storie prendono vita. Scoprilo ora