Fermata imprevista

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Amir e Piton erano sulla torre di astonomia era quasi l'alba.

-Mio padre è molto arrabbiato Severus?
-Si Amir ed è meglio che tu per un po' di tempo non gli chieda altri favori
-Devo andare-disse Amir alzandosi
-Amir se entro sera non sarai a Hogwart verrò a prenderti
-Tornerò sano e salvo vedrai- disse Amir mettendosi sulle spalle l'arco che aveva impacchettato e, lanciando a Piton un ultimo sorriso, si tenne a lui smaterializzandosi.

Amir camminava in una grande foresta verde, illuminata e tenuta con molta cura; dopo un po vide due guardi elfe, i custodi dell'entrata della citta, Amir porse loro la lettera ricevuta e loro lo salutarono con il saluto degli elfi, Amir fece lo stesso poi gli fu permesso di entrare: tutte le case erano di colori chiari e riflettevano luce, il sentiero era fatto di piccolissimi sassi colorati, poco piu avanti una cupula bianca enorme, che Amir riconobbe essere il consiglio, vi entrò, seduto su un trono un elfo dalla pelle bianca lucida, i capelli scuri e gli occhi verdi, ai suoi lati una sfilza di elfi, tra loro riconobbe Legolas che gli sorrise

-Tu devi essere Amir Riddle- disse il capo alzandosi e arrivando fin avanti al ragazzo

Amir fece un lieve inchino.

-È un onore per me essere qui
-Amir so chi è tuo padre, so cosa ha fatto alla nostra gente...tuttavia la tua bontà ha conquistato il cuore di uno delle mie più fedeli guardie- disse indicando con un gesto Legolas- egli mi ha detto cosa hai fatto per lui e essere venuto qui oggi da solo, mi ha fatto capire che i tuoi gesti sono leali giovane guerriero. Per questo a nome mio e di tutto il mio popolo io sigillo questa nostra allenza- continuò l'elfo consegnando ad Amir una pergamena con il timbo degli elfi- possa la nostra alleanza durare nel secoli giovane Amir

Questo con un inchino prese la pergamena.

-Anch'io tuttavia ho un dono, disse Amir calmo prendendo il pacco- questo è da parte di mio padre, per la vostra bonta verso di me e verso tutti coloro che sono con me- continuò scartando il pacco e porgendo l'arco con entrambe le mani- mio padre desidera se possibile che questo arco sia per Legolas, per avermi accolto in casa sua, per essermi leale ed aver portato il mio aiuto in queste mura. Quest'arco è forgiato con i piu pregiati materiali esistenti.

Il re chiamò la guardia che si avvicinò e prese l'arco, lo osservò attentamente rimanendone sbalordito.

-Amir-disse piano- quest'arco non è solo fatto con il legno più pregiato del mondo magico, quest'arco non necessita di freccie ed è indistruttibile...
Amir sorrise- mio padre l'ha forgiato per voi

Dopo la cerimonia iniziarono i festeggiamenti, Amir vide seduta vicino al re un'elfa stupenda, non era bianca come tutti gli altri il suo viso era roseo, i capelli castano e gli occhi azzurro cielo, si avvicinò e si inchinò.
-Potrei avere l'onore di un ballo?

L'elfa guardò il re che annuì, afferrò dolcemente la mano di Amir che come un vero cavaliere la porto nel centro della sala.
Sia lei che Amir erano bravissimi e ad ogni passo si creavano stelle magiche intorno a loro, era pomeriggio inoltrato quando il ragazzo salutò tutti e Angela la sua ballerina, figlia del re, per tornare a Hogwart.

Si smateriazzò ma sentì qualcosa costringerlo a fermarsi, cadde a terra sbattendo di nuovo la scapola dolente, e rompendosi un ginocchio, si alzò a fatica tenendosi a un albero perché non nn riusciva a stare in piedi.

-ma che messaggero coraggioso che abbiamo- sentì dire una voce

Davanti a lui apparve un uomo, i capelli che sembravano fuoco vivo, il fisico asciutto e potente, un pizzo nero, e gli occhi rossi come la brace;Amir sentì subito la sua aura, il suo potere era spaventoso.

-Povero sciocco credevi che ti permettessi di allearti e non morire!
-Ashird Helm- disse roco Amir sputando sangue
-come osi!-urlò l'uomo- avada kevadra!
- protego horribilis!- urlò Amir con tutto il potere che gli era rimasto, una barriera verde sorprese il nemico che cadde indietro, Amir urlò di dolore ma riusci ad approfittare della distrazione di questo per smaterializzarsi; arrivò a Hogwart cadendo a terra davanti all'entrata della scuola, voleva dire a Piton che stava bene ma non aveva la forza per fare niente sarebbe svenuto se avesse fatto un'altra magia. Sentì qualcuno sollevarlo e portarlo dentro, poi minuti dopo le forze tornare in lui.
Si mise seduto nonostante gli dolesse tutto, Piton era con lui lo curava, era furioso.
-Non è come credi- provò a dire Amir roco
-E com'è! Ti avevo avvertito che il Signore Oscuro ha distrutto troppe cose agli elfi!- urlò Piton fuori di sé
Amir tirò in faccia a Piton la pergamena con il patto saldato, Piton la lesse
-Ma allora perchè...
-Non sono stati loro. - disse Amir-...è stato Ashrid...ma non sa chi sono, pensava fossi solo un messaggero
-Cosa ti ha fatto?
-io mi ero smaterializzato per venire qui ma lui non so come mi ha intrcettato e sono caduto rompendomi la gamba, l'ho chiamato per nome e mi ha lanciato un avada kevadra ma sono riuscito a pararlo, lui non se lo aspettava ed è caduto indietro io ne ho approfittato e sono arrivato qui
-Riposati qui, ti porterò il cibo dalla Sala Grande- disse Piton swnza dire altro
-Grazie Severus
E pochi minuti dopo Amir sprofondo in un sonno profondo.
Fu svegliato qualche ora dopo da delle voci, una era di una ragazza l'altra era di Piton, apri gli occhi, vide Rose Weasley di fianco a sé, discuteva con il professore che voleva farla uscire.

-Rose che cosa fai qui- chiese roco Amir
-Amir finalmente. Ieri sera ero passata a cercarti ma alcuni tuoi compagni di Serpeverde dicono che raramente tu dormi lì. Volevo ringraziarti...per...
-Non centravi niente- disse Amir -ho fatto solo ciò che dovevo
-Come mai hai anche una gamba rotta?
-Tranquilla sono caduto- mentì Amir

Piton irritato prese la ragazza pe
r il polso e la fece uscire richiudendo la porta.

-Hai un'ammiratrice...-disse acido
-hhh sembra- disse Amir sorridendo
-Tieni mangia- disse Piton dando un piatto ripieno di ogni cosa a Amir che lo divorò veloce-Riesci a sopportare un teletrasporto?-chiese Piton- vorrei dire cio che successo a tuo padre
-Si tranquillo

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