12.

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Mamma:«Alessia, vieni in cucina.» Urla dal piano di sotto.

Scendo dal letto con ancora il piggiamma, e scendo al piano di sotto. Arrivo e mi dirigo verso la cucina.

Io:«Che c'è ma?» Dico appena sono vicina alla cucina.

Mia madre si gira e vedo che la sua mano destra è posizionata sul braccio sinistro, tra la mano e il braccio c'è uno straccio.

Mamma:«Tesoro, prendimi un'altro straccio.» Lo prendo e mi avvicino per darglielo, appena toglie lo straccio di prima, un taglio lungo il braccio si intravede, orima che rimetta quello pulito.

Rimango a fissare il sangue, ma poi sento la mia faccia strana, e mi giro di scatto allontanandomi.

Mamma:«Tesoro, tutto bene?» Chiede preoccupata.

Io:«Si... Piuttosto. Come... Come hai fatto a tagliarti?» Balbetto ancora di spalle.

Mamma:«Mi è scivolato il coltello dalla mano e mi sono tagliata.» Dice andando verso il lavandino.

Io:«Quando è pronto il pranzi chiamami.» Dico salendo.

Mi dirigo verso camera mia, e passo vicino alla camera di Luca. È da 5 giorni che non mi parla, cioè da quando mi ha chiesto perchè tornavo a casa all'alba.
Ogni volta provo a salutarlo, ma lui non mi guarda nemmeno e mi ignora completamente. Ci sto malissimo. Appoggio la mano sulla porta. Non so se bussare oppure no. Prendo coraggio e busso leggermente, per paura che lui stia ancora dormendo. Di sabato dorme fino a che non arriva l'ora di pranzo.

Luca:«Chi è?» Chiese leggermente infastidito.

Io:«Hey, sono io, Alessia.» Chiesi speranzosa che mi faccia entrare.

Luca:«Vattene via Alessia!» Mi urla spaventandomi leggermente.

Io:«Perfavore, Luca, fammi entrare.»

Luca:«Ho detto di andartene via!» Urla di nuovo.

Cosa ho fatto per meritarmi questo. Le lacrime cominciano ad uscire. Questo è troppo, non mi aveva mai odiato cosí tanto neanche quando quei ragazzi lo picchiavano e lui se la prendeva con me. Busso di nuovo, piú forte, quasi con l'intenzione di romperla. Luca tira un pugno alla porta facendomi spaventare. Non può essere vero. Mi odia cosí tanto solo perchè gli sto mentando per il suo bene!? Piango. Piango a dirotto. Mi appoggio al muro e ci scivolo fino a toccare terra. Non sono stata cosi male neanche quando credevo che papá fosse morto. Vedere il mio fratellino cosí scontroso nei miei confronti mi fa stare molto male. Piango ancora e inizio a tossire per quanto sto piangendo. Sento la porta aprirsi e vedo Luca che mi guarda prima con un espressione arrabbiata, ma poi si addolcisce appena mi vede. Si abbassa e mi abbraccia. Mi catapulto fra le sue braccia e piango ancora.

Luca:«Mi dispiace, sorellona. Non volevi farti star male. Ero solo arrabbiato perchè pensavo ci dicessimo tutto.»

Sto zitta e piano piano inizio a calmarmi.

Luca:«Ora, Ale, dimmi perchè non mi vuoi dire perchè torni tardi.» Chiese dolcenente accarezzandomi i capelli.

Io:«Luca, io... Io... Non posso, lo faccio per il tuo bene.»

Luca:«Perfavore.» Insiste.

Io:«No! Avresti paura di me!» Ho appena detto la cosa piú sbagliata al mondo. Sono sicura che insistera parecchio adesso.

Luca:«Non lo farò mai! Te lo prometto.»

Mi arrendo e annuisco, facendolo sorridere soddisfatto. Nonostante me lo abbia promesso, sono sicura che si spaventerà tremendamente.

Entrammo in camra sua e si siede a gambe incrociate sul letto, pronto ad ascoltarmi.

Io:«Ecco, allora... Qualche settimana fa, ero nei bagni della scuola, arriva Jessica...»

Luca:«Chi è Jessica?»

Io:«La mia bulla personale. Mi picchiava per il tuo stesso motivo. Comunque, è entrata ed ha iniziato a picchiarmi. Mi aveva tirato un pugno nello stomaco, facendomi accasciare a terra. Continuava finche non stavo per morire. Mi risvegliavi a casa di Jessica. Mi disse che ero diventata vampira, non le diedi retta finché non mi trovai attaccata al braccio di un tipo.» Dissi tutto ad un fiato aspettandomi una reazione totalmente diversa da quella che ottenni.

Luca:«Cosa!? Un vampiro!? Davvero!?» Si mise a ridere.

E va bene, lo hai voluto te fratellino. Cacciai i canini lasciandolo sorpreso.

Luca:«U...un... Vam... Vampiro!? MA CHE COSA MITICA!? WOWWWWW! Soero solo chebru non mi morda.» Corri verso di lui alla velocità vampiresca e lo abbraccio ridendo.

Luca:«E quindi tu esci da sola per nutrirti la notte!?» E ora che faccio? Gli dico o no di papá. Ora che ho iniziato a dirgli la verità, quanto pare dirgli anche questo.

Io:«Bhe, non proprio da sola. Sai, te lo dico velocemente senza giri di parole. Papá è ancora vivo. Cioè, è morto, come me, perchè io sono morta, ma è un vampiro. Esco la notte e torno tardi perchè lui mi addestra. Mi disoiace non avertelo detto prima, ma ho dovuto tenertelo nascosto per il tuo bene.» È rimasto un pò scioccato.

Luca:«Papà è vivo? -annuisco- sta sera vi dovete vedere? -annuisco di nuovo- voglio venire.»

Io:«Cosa!? No, non se ne parla. È pericoloso per te e potresti vedere cose che non ti piaceranno.»

Luca:«Perfavore!!!!»

Io:«Ho detto no!»

{........}

Io:«Pronto?»

Luca:«Si, andiamo.»

Mi chiedo ancora come abbia fatto a convincermi! Usciamo di casa, dritti verso quel locale.

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Vampire.||Niall Horan.  [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora