Darsi pace

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Novembre tendeva già al termine quando Harry tornò a casa, Holmes Chapel s'intende, per la prima volta dall'inizio dell'università.

Non erano passati nemmeno un paio di mesi che quel posto già non lo sentiva più suo, no che lo avesse mai sentito tale, solo che questa volta sentiva davvero di aver fatto la cosa giusta, senza ripensamenti o rimpianti.

Era felice a Manchester, con Niall, Hila, Angel, i suoi volumi di diritto medievale, con tutte le persone che aveva conosciuto, era felice persino per la presenza di Frank, Julio e Zayn, nonostante tutto.

E poi c'era Louis.
C'era Louis che non abbandonava neanche un minuto la sua mente, non c'era un attimo di respiro tra un pensiero e l'altro su quel ragazzo dagli occhi così azzurri.

Non si dava pace.

Ed allora si rifugiava nelle sue due più grandi passioni: infilava le cuffie, metteva la riproduzione continua su All of me, che tanto gli ricordava Louis e poi si perdeva nelle parole, in quell'agenda di cuoio che portava sempre con sé, nella descrizione di quel ragazzo e di come il suo cuore tremava ad ogni azione di questo.

Non si era mai sentito così, con nessuna delle sue vecchie conquiste, non che ne avesse avute molte. Non si era mai sentito così e questo lo spaventava a morte, perché nei suoi piani per Manchester non c'era il punto: perdersi nel sorriso di Louis Tomlinson.

Eppure Harry era tornato a casa sua proprio per scappare da quel ghigno, da quegli occhi, da lui e dalla sua maledetta faccia tosta di presentarsi a casa sua e baciare davanti il suo sguardo incredulo Zayn.

Non poteva neanche incazzarsi col suo coinquilino perché in fin dei conti, lui non sapeva nulla. Nessuno, tranne i suoi amici, sapeva di come Harry si era lasciato andare a quei sentimenti evidentemente non corrisposti.

Louis aveva baciato Zayn.
Lo aveva fatto davanti i suoi occhi e non era bastato distogliere lo sguardo lucido o fingere colpi di tosse per far notare la sua presenza, per togliere il nodo alla gola che sentiva.

Non era servito a nulla e prima di sentire i loro probabili gemiti, era uscito di corsa da casa ed aveva chiamato Gemma, per avvertirla del suo immediato ritorno.

Harry però non sapeva che, dall'altra parte della casa, quei due ragazzi stavano parlando proprio di lui e delle sue passioni, Louis doveva pur iniziare da qualche parte e Zayn, lui era l'unica opportunità che aveva per conoscerlo meglio e vincere quella scommessa.

Peccato che non si trattasse solo di quella.

Il bacio era stato semplicemente un'extra, voleva solo scaturire una reazione in Harry e ci era maledettamente riuscito, come sempre.

Louis (18:10)
Sabato c'è una mostra di fotografia.

Harry (18:14)
Quindi?

Louis (18:32)
Quindi fatti trovare pronto per le sei.

Harry (18:45)
Portaci Zayn.

Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora