Febbre e famiglia.

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"Sei l'unico essere umano che riesce a prendere la febbre in pieno Maggio!" - Louis entrò nella camera da letto con indosso solo dei pantaloncini rossi ed il petto nudo, dove si potevano notare distintamente i segni lasciati da Harry durante uno dei loro rapporti, adorava marcarlo, segnare il territorio.

Harry tirò su con il naso e si strinse ancora di più il piumone addosso, cercando di ripararsi da quel freddo pungente che sentiva nelle ossa - "Lou ti ho detto di starmi lontano! Tra un paio di giorni hai l'incontro con il rettore e non ti puoi permettere di stare male"

"Non mi abbatte nulla, tranquillo!" - poggiò sul comodino il piatto ripieno di brodo caldo ed una lattina di energy drink, non era certo un modo convenzionale per recuperare le forze. Con attenzione scansò le coperte, cercando di ricavarsi un po' di spazio tra cuscini, plaid e fazzoletti - "Liam ti ha fatto questo"

"Lou con quel brodo sembri mia madre!"

"Buona donna lei e buona donna io!" - scherzò, prima di sporgersi verso il ragazzo e stampargli un bacio a fior di labbra - "Mangia prima che si raffreddi. Ah, ha chiamato Niall, nel pomeriggio passa a trovarti perché e cito 'Non mi fido di te Tomlinsom'"

Harry soffocò una risata mentre pensava al suo migliore amico che rimproverava il suo ragazzo. Chiuse un attimo gli occhi e si lasciò andare con le spalle alla testiera del letto: quando la sua vita aveva preso quella piega? Da quanto tempo era così felice? Se lo chiese più e più volte in quei secondi mentre di sottecchi vedeva Louis armeggiare con i medicinali, si stava prendendo cura di lui.

"Mi sento uno straccio"

"Sai che sei bellissimo lo stesso, vero?"

"Ma se sono tutto gocciolante e rosso" - ribatté nuovamente.

"Vedo spesso il tuo cazzo in queste condizioni!" - Harry gli colpì le mani con il cucchiaio mentre queste di sistemarono sui suoi fianchi, aggrappandosi leggermente al tessuto pesante della maglia. Si fissarono negli occhi, uno di fronte all'altro ed Harry quasi poté sentire sua quella paura che gli trapassava lo sguardo. Per questo rimase in silenzio, senza dire nulla, osservando Louis combattere una guerra con i propri sentimenti ed uscirne perdente. Non avrebbe detto niente, per l'ennesima volta ma questo non avrebbe scalfito Harry che, con una spinta delle braccia capovolse le loro posizioni, finendo con la testa sopra il petto fresco dell'altro.

"Oltre Niall ti ha cercato anche tua madre" - disse Louis, passandogli ripetutamente una mano tra i capelli leggermente sudati.

"Cosa voleva?"

"Non mi sono azzardato a rispondere. È tua madre"

Harry alzò gli occhi, incastrandoli a quelli dell'altro - "Io della tua famiglia non so nulla" - ammise. Aveva visto che tra gli amici di Facebook aveva altri Tomlinson ma non si era mai spinto oltre, sperava che un giorno fosse Louis a raccontargli della sua famiglia ed il perché dei rapporti così limitati, quello lo aveva capito anche da solo.

Prese un lungo respiro e prima di iniziare a parlare, intrecciò la mano libera dai capelli a quella di Harry. Renderlo partecipe della sua famiglia incasinata voleva dire non avere più riserve, si stava lasciando andare a tutto e non lo stava rimpiangendo, voleva farlo - "Dio la mia famiglia è così incasinata! - fece un sorriso amaro - Non ho rapporti con mio padre da più di dieci anni quando è andato via di casa, subito dopo la nascita delle gemelle. Mia madre è piena di sé e pensa di non avere colpe in tutto questo, è diventata intrattabile ma la cosa peggiore è che sembra essere regredita a sedici anni. Vive l'adolescenza che la mia nascita gli ha privato: esce la sera con le sue amiche, frequenta svariati uomini portandoli a casa. Le mie sorelle sono sempre dalla nonna..."

Harry si strinse al suo petto, come se quel contatto potesse annullare anche solo un minimo del suo dolore - "È per questo che volevi sposarti così subito? Perché sentivi la necessità di costruire una tua famiglia?"

Louis annuì - "Amavo Luke. È stato l'unica persona che ho amato nella mia vita..." - ed Harry al termine di quelle parole sentì come qualcosa spezzarsi dentro, si rabbuì. Il fantasma di Luke era di nuovo in mezzo a loro, non poteva competere con lui perché era l'unica persona che Louis aveva amato nella vita, Harry si sentì come qualcuno che gli riempiva solo il letto, niente più di un oggetto, dopo quelle parole.

"Tutto bene Har?"

Il ragazzo annuì - "Credo mi sia salita la febbre, vorrei riposare un po'" - Louis si alzò dal letto, gli sistemò in modo impeccabile le coperte - come faceva da piccole alle sue sorelle minori - augurandogli un buon riposo. Ma prima di lasciare la stanza, si mosse indietro verso di lui per baciarlo ma fu sorpreso da uno starnuto.

"Non ti abbatteva nulla eh?" - lo schernì il più piccolo.

Louis tirò su con il naso e maledì se stesso ed Harry - "Pensavo anche che non mi sarei più innamorato..." - Harry non fece altro che stringersi nel letto, alzare un lembo delle coperte e sussurrare un - "Vieni qui" - che bastò a risolvere tutto e forse, anche di più.

Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora