Erik?

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"Dovresti smetterla di piangerti addosso ed iniziare a studiare, dobbiamo consegnare la tesina di diritto medievale entro martedì" - fece Niall dall'altra parte del telefono, con la sua solita voce squillante, anche di prima mattino.

"Non mi sto piangendo addosso - evidenziò il riccio - sono solo giù di morale per quello che mi ha detto Louis e non so cosa dovre...", ma fu interrotto nuovamente dall'amico che - "Harry siamo al telefono da venti minuti ed è la nona volta che fai ripartire Secret Love Song, non cercare giustificazioni!"

Harry cercò un appiglio su cui aggrapparsi ma era inutile tenere nascosti alcuni sentimenti all'amico. Niall assurdamente, riusciva a capire ogni suo stato d'animo, come se avesse la chiave di lettura del suo cervello e delle sue emozioni e se da un lato questo lo spaventava, da un altro gli confermava quanto giusta fosse stata la sua scelta di considerarlo il suo migliore amico.

"Ti va di vederci verso pranzo? Così ne parliamo tranquillamente, senza canzoni romanzate di sottofondo" - propose ed Harry non ci pensò due volte ad accettare l'offerta del biondo, anche perchè non aveva voglia di passare tutta la sua giornata sotto lo stesso tetto di Zayn, di colui il quale aveva passato la notte e soprattutto scopato con il ragazzo che faceva battere il cuore arrugginito del ragazzo dagli occhi smeraldini e proprio in quel pensiero doloroso, mentre le immagini di Zayn e Louis avvinghiati passavano nella mente di Harry, il moro si presentò in cucina, con i capelli spettinati e la riga del cuscino ancora stampata sul volto scuro.

"Ci sentiamo dopo Folletto" - disse semplicemente prima di riagganciare, senza aspettare una risposta concreta dell'amico. Infilò il telefono in una delle tasche posteriori dei pantaloni scuri e stretti ed osservò guardingo Zayn prepararsi un caffè. Voleva inveirgli contro, accusarlo per il suo metaforico dolore al petto, sferrargli un pugno al centro esatto del volto e sfigurare quel naso perfetto ma Harry non fece nulla del genere, restò in silenzio in un angolo della cucina, guardando le gambe del moro leggermente divaricate e la mano tatuata che, di volta in volta, andava a massaggiare la zona della schiena inerente ai reni.

'Louis ci ha dato davvero dentro' - fu il pensiero del più piccolo quando vide la smorfia di sofferenza dipinta sul volto del coinquilino appena seduto. Cercò in tutti i modi di mostrarsi indifferente a tutto quello ma non ce la faceva: Harry ogni secondo di più sentiva una morsa che gli attanagliava lo stomaco, che gli faceva tremare le mani, un malessere interno che si presentava ogniqualvolta che il suo sguardo si posava su Zayn ed il livido rossastro sul suo collo. Harry non sapeva se quella scena gli facesse più male o schifo.

Stava per uscire dalla cucina per rintanarsi tra le calde coperte del suo letto, sperando di non sentire nuovamente Frank masturbarsi quando vide Julio entrare, il solito maglione verde mela addosso, e baciare Zayn sulla fronte, prima di rubare un abbondante sorso di caffè dalla tazza di quest'ultimo e sentirlo grugnire - "Sai che mi dà fastidio!"

"Sei rientrato alle sei di mattina svegliandomi, come minimo merito il tuo caffè ed un paio di cocktail offerti" - commentò verso il suo compagno di stanza - "Buongiorno Boccolino!" - aggiunse poi, stampando un umido e poco apprezzato bacio sulla guancia di Harry, prima di allungarsi sul divano malmesso ed iniziare a fumare la sua sigaretta elettronica al gusto di menta peperita, fragranza che il più piccolo era finito per odiare.

"Allora vuoi raccontarmi cosa è successo ieri?" - prese di nuovo la parola l'ispanico, sistemandosi i capelli ossigenanti in un codino simile a quello del suo compagno di stanza e molto più piccolo di quello dell'altro inquilino.

Harry stava per andare nuovamente via, non voleva ascoltare il racconto dettagliato di Zayn e di ciò che Louis gli aveva chiaramente fatto - visto il suo modo di camminare - ma il ragazzo fu più veloce dei piedi lenti e scoordinati del riccio - "Mi ha letteralmente fatto a pezzi. L'abbiamo fatto circa tre volte, più stamattina nella doccia"

Le viscere di Harry si contorsero dopo ogni singola parola come se qualcuno si fosse divertito ad infilargli delle coltellate dritte nel ventre. Aveva bisogno d'aria, aveva bisogno di non guardare il viso soddisfatto di Zayn, aveva bisogno di dimenticare Louis il prima possibile ma un moto di masochismo interiore lo fece restare in quella stanza, continuando ad ascoltare ogni dettaglio piccante della nottata.

"Cazzo Zee quanto ti invidio. Vorrei anch'io un ragazzo che mi sappia prendere come Erik"

Harry spalancò gli occhi sorpreso - "Erik? Non stavamo parlando di Louis?"

"Cosa c'entra Louis?"

"Non sei andato a casa sua questa notte?" - chiese con un filo di voce, cercando di non far trapelare l'imminente gioia nata in lui nonostante i suoi occhi ormai risplendessero di una speranza semplice da notare.

"Magari! Sono stato da Erik, un mio compagno di corso con cui ho iniziato a frequentarmi da un paio di settimane" - rispose blando e conciso il moro, come suo solito, non era un ragazzo che si perdeva molto in chiacchiere, quelle le lasciava ad Julio che al contrario del migliore amico, non smetteva mai di parlare.

"Quindi Louis non ti interessa più sotto quel punto di vista?"

"Mi interesserà sempre Louis, sono davvero preso da lui ma ho bisogno di qualcuno con cui scopare e Louis nonostante i miei mille tentativi ed un paio di pompini nei bagni di un locale, non si è mai concesso mentre Erik mi prende e mi sbatte sul letto come pochi hanno fatto" - con ribrezzo per quelle parole, Harry guardò per un'ultima volta il moro e con sentimenti contrastanti uscì dalla cucina.

Non sapeva cosa stava provando realmente in quel momento. Si sentiva confuso, speranzoso, furioso ma soprattutto si sentì stupido quando ripensò ai messaggi e ciò che aveva scritto a Louis la notte precedente in prede alla gelosia, per questo motivo afferrò il telefono pronto a chiamarlo e chiedergli perdono, cercando una scusa abbastanza ragionevole per farsi perdonare quando un messaggio da un numero anonimo catturò la sua attenzione.

Numero sconosciuto (10:00):
Ho preso il tuo numero dalla rubrica di Louis, spero mi perdonerai. Ho bisogno di parlarti di lui e del vostro rapporto il prima possibile.

Harry (10:11):
Chi sei e cosa devi dirmi?

Numero sconosciuto (10:15):
Non pensavo mi rispondessi.
Comunque ho bisogno di parlarti della scommessa. Davvero Louis non voleva scommettere su di te e sul fatto di portarti a letto. Ieri notte ho capito che lui tiene a te, non avercela con lui per questo, sei un ragazzo anche tu, puoi capire che è iniziata come una scommessa tra amici, siamo soliti farle.

Harry (10:16):
Quale scommessa?

Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora