Mi arrendo

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La gelosia per qualcuno che non è tuoi, ti logora dentro. Harry la conosceva bene quella sensazione alla base dello stomaco, quel prurito alla mano, il fastidio visibile sul viso contratto in una smorfia impassibile ed aveva imparato a riconoscere quella sensazione grazie a Louis e alla sua costante presenza in casa.

Alla fine, il piano di Liam gli si era rivoltato contro. Era bastato un abbraccio davanti al ragazzo dagli occhi azzurri e quest'ultimo sembrava aver messo in atto una vera e propria guerra nei confronti d Harry, colpendolo nei sentimenti che purtroppo si era ritrovato a provare.

Purtroppo sì, perché il piccolo era fermamente convinto di non meritare tutto quello. Ma forse, quello che meritava meno, era proprio Louis: non meritava sentimenti così puri lui che non ci aveva pensato due volte a baciare Zayn davanti agli occhi feriti e sbarrati di Harry. Era Louis quello che non meritava nulla eppure continuava ad avere tutto: Zayn che in quei tre giorni di permanenza in casa loro lo viziava in tutto, dal preparargli la colazione al pompino della buonanotte, mentre Julio cercava di dormire di fianco a loro e poi c'era Harry che ancora gli riservava i suoi sguardi, le sue attenzioni, quel minimo di amor proprio verso se stesso era stato calpestato ed era divenuto amore verso Louis, nonostante tutto. Nonostante il presidente non lo degnasse di una parola, di un gesto, di nulla.

Niall (10:24)
Mancano tre giorni e poi tornerai a casa, pensala così.

Cercava di rassicurarlo così il suo migliore amico, già partito per le vacanze di Natale. Harry quindi si ritrovava solo a combattere una guerra di sentimenti che non voleva affrontare, voleva solo alzare bandiera bianca, quella mattina soprattutto.

"Zee, Louis sta ancora dormendo?" - chiese l'ispanico non appena vide il moro sopraggiungere in cucina, il solco del cuscino ancora a rigargli il viso perfetto.

Julio ed Hary, all'angolo della cucina con la sua immancabile tazza di tè, dovettero aspettare che il ragazzo finisse di sgranocchiare una barretta di cereali prima di ricevere risposta - "È al telefono con sua sorella. Ci ha svegliato la su-"

Un Louis dal petto nudo ed i capelli scompigliati fece il suo ingresso trionfante, beccandosi su di lui tutti e tre gli sguardi dei ragazzi eppure lui notò solo quello imbarazzato di Harry che lo distolse immediatamente dopo.

"Io...io vado in camera" - proferì, preferendo rifugiarsi ancora in quella camera in cui aveva passato i tre giorni passati che stare ancora lì ad osservare la scena, infierendo altri colpi al suo già precario stato d'animo.

"Non puoi stare due minuti? Così mi consigli su cosa prendere nel sito" - proferì Zayn, alzandosi dalla sua sedia per andare ad accomodarsi sulle gambe di Louis, che iniziò ad accarezzargli la schiena, prima di lasciare una serie di baci sul collo del moro, mantenendo lo sguardo fisso in quegli occhio verdi che nemmeno per un secondo aveva lasciato perdere.

"Tranquillo Zay, abbiamo esattamente gli stessi gusti. Anzi, tu sei più fortunato di me" - rispose sarcastico, la voce gli tremò leggermente ma nessuno ci fece poi caso, era Harry in fin dei conti e nessuno si interrogava poi tanto su di lui.

Louis scattò immediatamente non appena sentì la porta della camera di Harry sbattere fragorosamente, facendo tremare il corridoio antistante. Bussò un paio di volte e senza attendere una risposta, entrò nella camera, accorgendosi immediatamente di un Harry stravolto sul letto.

Louis si fermò ad osservarlo bene, come non aveva fatto in quei tre giorni e lo trovò stanco: le iridi piccole, le borse sotto gli occhi, persino i ricci avevamo perso vitalità, colore come stava succedendo ad Harry in quel momento.

"Ascolta Harry..." - provò, avvicinandosi a lui ma fu subito bloccato, ancorato, al suo posto non appena vide il viso arrossato del ragazzo singhiozzante.

"Mi arrendo Lou, fai quello che vuoi ma ti prego, smettila. Ho sbagliato ma smettila. Io...io mi arrendo, hai vinto"

"Arrenderti in cosa?"

"Ad amarti Lou, non ce la faccio. Mi arrendo" - ma dopo quelle parole Louis non provò niente, niente di positivo, solo una leggera stretta al petto ed un dispiacere che non seppe tradurre in parole.

Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora