Già la luna

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Harry passò le mani leggermente sudate sui pantaloni neri cercando in qualche modo di calmare l'agitazione che sentiva scorrere dentro di sé. L'osservare poi, ogni quaranta secondi, il telefono, non aiutava di certo. Aveva timore che Louis si fosse scordato del loro appuntamento e vista l'abbondante mezz'ora di ritardo, era ormai certo che il ragazzo non si sarebbe presentato.

'Aspetto altri dieci minuti e poi torno a casa' - si era detto nuovamente, sedendosi su una delle panchine all'ingresso del parco botanico, luogo dell'appuntamento. Aveva avuto Louis quell'idea e per quanto Harry fosse realmente entusiasta di uscire con lui e stare finalmente un po' soli, era rimasto leggermente interdetto quando l'altro ragazzo gli aveva detto che non sarebbe passato a prenderlo a casa, c'era Zayn e nessuno dei due, in fin dei conti, voleva affrontarlo e spiegargli la verità, troppo difficile ed a tratti contorta da comprendere.

Harry sentì in lontananza il campanile scoccare dieci rintocchi e con un magone pesante sullo stomaco, dopo quasi un'ora di attesa, decise di alzarsi ed andare via. Era inutile aspettarlo ancora o attendere un messaggio di giustifica, non gli aveva inviato nemmeno quello.

"Harry!" - urlò un ragazzo all'ingresso del parco, il ragazzo dovette dischiudere gli occhi per vedere un Louis trafelato avvicinarsi a lui - "Sono mortificato per il ritardo! Il consiglio studentesco mi ha tenuto impegnato fino ad ora ed il mio telefono è deceduto. Scusami davvero"

Harry fissò la fronte mandida di sudore, evitando quegli occhi azzurri ancorati a lui. Alzò le spalle e con tono sommesso disse un - "Non fa nulla" - che fece sentire immediatamente Louis in colpa. Si ritrovò infatti a bestemmiare il consiglio studentesco, la sua associazione e quella dannata assistente del suo professore che aveva ben pensato di discutere di un suo test durante quella riunione.

"Sei arrabbiato?"

Harry abbassò lo sguardo, puntandolo sulla punta delle sue scarpe in camoscio rovinato, prese un lungo sospiro prima di dire - "Non mi hai salutato".

Louis fece un ghigno che Harry tradusse come un sorriso di vittoria e si avvicinò al corpo freddo del ragazzo, passò una mano nei suoi capelli, rimasta poi bloccata tra i boccoli e con una leggere pressione, avvicinò il viso del più piccolo al suo. Rimasero bloccati a pochi centimetri uno dalla bocca dell'altro, con i nasi a sfiorarsi ed i sorrisi a crearsi. Nessuno dei due voleva annullare quella distanza, era troppo bello guardarsi negli occhi e restare senza fiato, con lo stomaco pesante ed il cuore leggero, finalmente.
Fu Louis ad annullare poi quella piccola distanza - "Buonasera" - sussurrò sulla bocca carnosa e rosea del più piccolo, prima di depositare una serie di baci su di questa. Harry non chiuse immediatamente gli occhi, per qualche istante rimase a contemplare quell'azzurro così profondo che lo aveva totalmente inglobato e fatto suo.

"Buonasera" - rispose successivamente, staccandosi dalle labbra e dal corpo di Louis - "Non ero arrabbiato prima, davvero. Ero solo un po' giù"

"Come mai?" - rispose repentino il più grande, portando il braccio destro dietro la schiena dell'altro, afferrandogli con una presa salda i fianchi. Era strano per Louis sentirsi così sicuro di quei gesti, lui non era da questi. In effetti non era nemmeno da appuntamenti in un parco o baci fatti solo di labbra come saluti eppure con Harry, tutto quello veniva naturale, spontaneo.

"Non è importante, cosa ti va di fare?"

"Scegli tu. Possiamo andare in centro oppure prenderci qualcosa in un pub, non-"

"Vorrei rimanere qui a parlare" - Louis non aggiunse altro ma annuì semplicemente, acconsentendo a quella richiesta. In silenzio entrambi, camminarono inoltrandosi nel parco, evitando la zona botanica per dirigersi verso quella che durante la bella stagione, veniva presa d'assolto da comitive di studenti e famiglie per passare qualche ora all'aria aperta.

Harry venne percorso da un brivido lungo tutta la schiena quando sentì la mano dell'altro infilarsi nella tasca posteriore dei suoi jeans, tirando il tessuto e sentendo una leggera pressione sul suo posteriore. Louis lo guardò titubante, forse aveva azzardato troppo, forse ad Harry piacevano le cose fatte con calma, forse, forse ed ancora tanti forse che vennero zittiti quando lo stesso ragazzo, poggiò la testa ripiena di boccoli sopra la sua spalla, solleticandogli l'interno del collo ma soprattutto, portò la mano sinistra nella stessa posizione di quella dell'altro, infilandola all'interno della tasca e mappando in modo veloce quel ben di Dio di posteriore.

"Non trattarmi in modo diverso, sono uguale a tutti gli altri" - soffiò Harry, senza muoversi dalla posizione appena assunta. Stava bene così, stava tanto bene stretto a Louis ed un pensiero si fece prepotente spazio nella sua testa, forse l'avrebbe scritta sulla sua amata agenda o forse avrebbe dovuto aspettare ancora qualche chiaro di luna.

Harry Styles da solo stava bene ma stretto a Louis Tomlinson stava meglio, molto meglio.

Il volto di Harry era ricoperto da una cascata di boccoli e per quanto fu possibile a Louis, cercò di intravedere i suoi occhi pensando che uno sguardo fosse molto più comunicativo di quelle centinaia di migliaia di parole che gli vorticavano in testa senza però uscire sotto forma di suoni. Sperò infatti con tutto se stesso che Harry avesse recepito quell'occhiata da 'Tu non sei tutti gli altri ed io non mi sento più il solito', perché per quanto premessero sulla punta della lingua, quelle parole non uscirono dalla bocca del più grande ed Harry dovette accontentarsi solo del silenzio e di altri forse, con un'unica certezza: era solo uno tra i tanti.

"Guarda che bella la luna"

"Già, la luna"

-ANGOLINO DI G:
Le lezioni di diritto agrario non sono mai state così producenti!
Volevo sinceramente ringraziarmi per ogni visualizzazione, commento e voto, sono davvero davvero stupita e sono sempre la stessa G che vi ringrazia con tutto il cuore per questo.
Okay, torno a lezione oppure ad osservare il tipo che assomiglia ad Ian Gallagher.
Un abbraccio, G.

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Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora