Capitolo 36:La Fine.

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....

Ero nervosa.
Strinsi la mano di Saul.
Guardai gli occhi color ghiaccio della Signora Marta.

Iniziò a raccontare,

"Tutto iniziò quando mia figlia si fidanzò con un uomo molto affascinante e colto.
Volevano sposarsi,anche perché avevano già avuto un figlio e successivamente un anno dopo una figlia,ma il giorno del loro matrimonio ci fu un litigio tra le due famiglie e i due non si sposarono più.
Quindi divisero i figli.
La madre prese la bimba.
Il padre prese il bimbo.
Mia figlia poi si rifece una vita,si risposò ed ebbe un'alta figlia,mentre l'ex sposo no,provò e riprovò ma era ancora troppo innamorato.
Ora vi chiederete cosa c'entra questa piccola parte di storia che vi ho raccontato..beh,fra un poco lo capirete.
La bimba crescendo iniziò a sviluppare sensi particolari..
Vi faccio un esempio banale;a 6 anni voleva un biscotto prima di cena,ma la mamma glielo vietò,la piccola arrabbiata come non mai iniziò a pensare a lungo al biscotto e di come lo volesse con lei,fino a quando arrivò ad essere sul tavolo di fronte a lei."

"Q-quindi era una maga?"chiesi

"No tesoro,lei come tanti altri sono 'Persone Particolari' è questa la definizione"

"Wow..."dicemmo io e Saul in coro

"Stavo dicendo...
A quel punto intervenni io,cercando di convincere mia figlia a far coltivare questi sensi particolari alla sua di figlia.
Ma lei voleva che la bimba vivesse una vita tranquilla e normale,cercando sempre di annullarle i 'poteri' .
Dall'altro lato il suo ex era torturato da un pensiero.Voleva essere in possesso di un libro che voi conoscete bene; MISTERY OF THE WALL."

Appena disse quello,pensai subito al padre di Saul e alla vicenda che mi raccontò lui.
Ero ' confusamente' confusa...!

"Non potrete capire il resto finché non vi dico come si chiamano i miei nipoti...
Uno Saul,e sei proprio tu tesoro"disse rivolgendosi a lui

"Quindi è per questo che io non ho una mamma,non perché è morta.."disse Saul

"Si tesoro..tuo padre ti ha mentito,ma l'ha fatto per te.
Continuando la storia...
L'altra s-si chiam-chiama Elsa."

Appena disse quel nome,il MIO nome non capii più nulla.

"I-io?"

"Si,sei tu!"

"Q-quindi io e Saul siamo fratelli?
Mio padre non è il mio vero padre?
Ginevra non è mia sorella?
Mia madre mi ha mentito per 15 anni?
Ma soprattutto tu,che sapevi la verità perché non ti sei fatta viva mai?
Perché?!"

Non potevo riuscire a pensare di essere innamorata di mio FRATELLO,di essermi baciata con mio FRATELLO ma soprattutto non potevo pensare di aver vissuto una vita fatta di menzogne.

Svenni.

L'ansia che mi trovavo addosso era troppa.
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Appena mi risvegliai Marta continuò a raccontare.

"Non voglio domande per ora,fatemi finire di raccontare e basta!
Dicevamo...
Ah,si..io sono vostra nonna e i vostri genitori ora separati,prima erano una grande coppia e da quando vi hanno iniziato a vedere sempre più uniti ve lo volevano dire..poi voi però avete vinto questo viaggio e perciò per non rovinarvelo ve lo avrebbero detto appena sareste tornati.
So che me lo chiederete perciò rispondo prima.
Il vostro vero cognome è proprio Tomson.
Romano era solo un finto cognome per non farvi capire nulla."

"Ma mio padre allora come si chiama?"chiesi

"Lorenzo Pila"

"Sono completamente schifata"

"Lo so cara,lo so.
Il resto della storia te l'ha già raccontata Saul.
Devo dirti solo che come me tu sei una Ms.Symbol e una 'Persona Particolare' "

Quindi l'indovinello si riferiva a mia madre al padre di Saul e a tutta quella gente che mi aveva mentito.
Solo in quel momento realizzai tutto ciò.
Stavo capendo che la mia vita era stata tutta solo una menzogna e io volevo solo allontanarmi dalla mia famiglia se si poteva chiamare così e curare finalmente i miei poteri.

"Marta..posso chiederti una cosa?"

"Certo,però ti prego chiamami nonna!"disse venendo verso me e abbracciandomi

"..posso venire a vivere con te e curare ciò che non ho curato per 9 anni?!"

"Stai dicendo sul serio?"

"Si,ovvio se-sempre se vuoi!"

"Ma tesoro,certo che si!"

Non potevo più continuare a vivere a Milano circondata da bugie e bugiardi.
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....

Passò una settimana.
Io e Saul non ci parlammo più da quel giorno.

Avevo bisogno di lui per star bene.
Sbattevo i piedi per terra.
Facevo cadere tutto dalle mensole.
Lanciavo le cose per aria.
La gola mi bruciava.
Gli occhi mi facevano male.
Volevo solo urlare.
Ero un mare in tempesta.

Ma non tornai lo stesso a Milano.
Non diedi nemmeno spiegazioni.
Non servivano.

Volevo solo rifarmi una vita e non pensare più al passato.

Iniziai la pratica con la nonna Marta,pur sapendo che non sarebbe stato affatto facile...

Nella vita,nulla è regalato.
Tutto si ottiene sudando.
Ma soprattutto,non si desidera ciò che è facile da ottenere!

"Come sarebbe bello,anzi bellissimo se le cose andassero bene.
Sarebbe forse strano,ma mi farebbe piacere"

Fu l'ultima frase che dissi in tutta quella settimana.
Non aprii bocca.
Ero troppo scossa.

Fissavo il tetto,sperando che un giorno potessi far avverare il mio sogno.Ma i sogni arrivano lentamente e spariscono in fretta...

                         FINE

Els, mi chiamo così. [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora