1. Piacere di conoscerti

1K 30 8
                                    

Era una calda mattinata di primavera a Puente Viejo e lei aveva deciso di fare una passeggiata fino al paese. Adorava le caramelle della pasticceria e quel giorno voleva comprarne un po' da portare a suo padre e a sua sorella. Indossava un bel vestito color celeste e un cappello di paglia con un fiocco abbinato al colore del tessuto del vestito che le nascondeva i capelli castani. Prima di tornare alla Villa, pensó di passare a salutare don Sergio e sua nipote Anita. I due avevano una bella locanda, accogliente, tipica di quelle parti e per giunta la ragazza era un'eccellente cuoca. Sergio era un uomo splendido, sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri. Aveva preso a vivere con sè Anita quando i suoi genitori morirono in un incidente e lei non aveva nessuno che potesse prendersene cura.
Quando uscì dalla locanda, si accorse che si era alzato un forte vento e che avrebbe fatto appena in tempo a tornare a casa prima che iniziasse a piovere. Il vento era così forte che il suo cappello voló via, andando a finire nelle mani di un giovane, un bel ragazzo con i capelli scuri e lo sguardo più profondo in cui la ragazza si fosse mai imbattuta.
Non lo aveva mai visto, probabilmente si era appena trasferito. Si avvicinó a lui educatamente per riprendersi il cappello.
-con questo vento non è il caso di portare il cappello- disse lui con un gran sorriso.
-lo so, ma quando sono uscita di casa non si muoveva una foglia-. Cercó di rispondere al suo sorriso con uno altrettanto caloroso, ma la verità era che quel ragazzo si era preso un po' troppa libertà. Il suo imbarazzo non passó inosservato al giovane: -non volevo sembrare inopportuno, scusatemi. Raimundo Ulloa- disse, tendendole la mano.
-Francisca Montenegro- rispose lei, stringendogliela.
-siete nuovo da queste parti, vero?- la incuriosiva quel ragazzo; era bello, nessuno lo metteva in discussione, sembrava educato e gentile, ma lei aveva imparato a non fidarsi di nessuno.
-sì, sono qui per studiare- rispose lui.
"Studiare? In questo paesino dimenticato da tutti? Com'è possibile?"
A Francisca rimbalzavano nella testa tutte queste domande a cui non aveva voglia di rispondere in quel momento. Voleva solo andare a casa prima di bagnarsi completamente per la pioggia.
-interessante. In ogni caso, adesso devo andare, non vorrei che la pioggia mi sorprendesse-.
-è stato un piacere conoscervi signorina-
-altrettanto-. si congedarono e Francisca prese il cammino per tornare alla Villa. "Chi è quel ragazzo e che cosa vuole veramente dal nostro paesino?". Quel giovane le aveva fatto una buona impressione, ma non la convinceva il motivo per cui fosse arrivato lì.
Era assorta nei suoi pensieri, quando un paio di gocce d'acqua le caddero in testa riportandola alla realtà. Doveva sbrigarsi o si sarebbe bagnata tutta. La pioggia ora cadeva forte e non c'era nessun riparo nelle vicinanze, si mise a correre, ma ad un certo punto una mano le prese il braccio e sentì che sulla sua testa non cadevano più gocce. Si giró e riconobbe il ragazzo che aveva incontrato neanche un'ora prima fuori dalla locanda.
-posso offrirmi di accompagnarvi a casa?-. Voleva rifiutare, ma sapeva di non avere scelta se non voleva prendersi un accidente. -va bene, ma non mi piace che mi abbiate seguita- disse, mentre ripresero a camminare verso la Villa.
-ho pensato che non avreste fatto in tempo ad arrivare in tempo..e avevo ragione- le sorrise, ma non ottenne un sorriso come risposta, solo una smorfia di rassegnazione da parte di Francisca, che odiava dover dare ragione a qualcuno.
Camminarono per circa 15 minuti e finalmente arrivarono alla Villa. -grazie e arrivederci-.
-arrivederci Francisca, ci vediamo in paese uno di questi giorni-. Se ne andó e voltandosi non si accorse che qualcuno li aveva osservati dalla finestra.

Siempre juntos - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora