Capitolo 48-"Ossessioni che non ti aspetti"

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-Lola

L'avevo persa di vista, pensai, per tutta la serata, ma fortunatamente non fu così.

L'avevo seguita con lo sguardo per tutta la serata; da quando aveva iniziato a giocare con degli amici in quella stanzetta, fin quando uscì di casa in compagnia di un ragazzo molto carino e con i capelli di un biondo fino e splendente, anche se chiaro, e lì, non avevo potuto tenerla d'occhio, visto che non potei seguirli: tutto questo sarebbe stato sotto gli occhi di molti altrimenti.

Mi ero accontentata così di aspettare il suo ritorno, sperando che ci sarebbe stato, e fortunatamente dopo altri minuti passati tra noia e ansia con lo sguardo rivolto verso la porta, l'avevo vista aprirsi e rivelare la sua figura seguita da altri tre ragazzi, compreso il biondo di prima e mi uscì un sospiro di sollievo, anche se quella stessa scena suscitò un po' di scandalo. Insomma.. una ragazza e tre ragazzi, appartati chissà dove, in una notte di festa.. ma tralasciai.

Li vidi scherzare ancora un po' insieme da lontano mentre continuavo a sorseggiare dello scotch ghiacciato lentamente, con lo sguardo puntato e fisso verso di loro, fin quando non si separarono; il biondo si allontanò dai tre e quelli entrarono tutti in una stanza, aprendo la porta scorrevole (dai pochi mobili che vi vidi, pensai fosse proprio la cucina) e la richiusero subito dopo, osservando se in giro ci fosse qualcuno che li stesse guardando. Lì mi venne un colpo. Cosa stava succedendo? C'era d'avere forse paura? Che non gli fosse bastata l'ipotetica scopata di prima? Ma tralasciai.

Ancora schifata, continuai a sorseggiare dal mio bicchiere in vetro lo scotch gelido che mi stava congelando le mani già da un po', con lo sguardo puntato a fissare il vuoto, quando una voce stridula che riconobbi all'istante,non mi colse di sorpresa.

"Li hai fissati per tutta la serata, non sei ancora soddisfatta?" ed ecco che mi voltai verso di lei svogliata quasi, notando all'istante il colore dei suoi capelli rossi, più forte, quasi fastidioso alla vista.

"Si vede che non ho proprio niente da fare." Dissi, bevendo tutto d'un sorso il liquido che mancava per terminare quel secondo bicchiere, anche se non mi fece nessun effetto.

"Sei banale, ti perdi in scotch e depressione." Ammiccò con voce rauca, ed io la guardai di sfuggita.

"Non sono depressa." Rivelai.

"Ah no? Allora spiegami perché rimani qui, a rimpinzarti di alcool e non vai a parlarle."

"Perché non è il momento giusto Ross, ecco perché. Non credo ci voglia tanto per capirlo."

"E chi te lo dice che non è il momento giusto? Come puoi dirlo? Cos'è tutta questa certezza che hai?"

"Semplice intuizione." Dissi poggiando il bicchiere accanto al banchetto che affiancavo. "Non sei tu che hai mai studiato la mente dell'uomo e i suoi comportamenti."

Lei sbuffò "Beh si, okay, l'avrai pure studiata tu la mente dell'uomo ma non vedo cosa c'entri."

"C'entra eccome. Non lo vedi? È felice in questo momento, l'argomento che dovremmo affrontare sarebbe completamente l'opposto.. neanche mi conosce poi.. pensa che mi chiami Monique.." spiegai, rattristendomi in cuor mio.

"Appunto per questo lo dico.. temo che più tempo passi, peggio la prenderà.. pensi che sia il caso aspettare ancora?" chiese, e sembrò quasi veramente interessata.

"Sì. Almeno per questa sera. Facciamogliela passare bene, è il suo diciottesimo." Dissi, con voce passibile, continuando a guardare gente in pista in presa alle danze.

Lei sospirò "Beh, okay, se questo ti mette più a tuo agio.. purtroppo non sono io la coscienza in quella testolina che ti ritrovi.." sorrisi con gusto e mi bagnai le labbra "Comunque, avrei da dirti una cosa, sperando di distrarti." Mi incuriosì.

Forgive me » n.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora