-Jenny
Assistere, dopo un'eternità che non accadeva, ad un mio crollo del genere, era davvero una delle cose che non accadeva tutti i giorni e ne ero sorpresa forse più di lui. Non riuscivo a credere a quello che poche ore fa era successo in sua presenza, da soli, sotto la neve. Non riuscivo semplicemente a riconoscermi ripensando a quel momento, alle parole che ho detto, alle lacrime, a quello che ho fatto. Mi sono sentita proprio in necessità di conforto, delle cosiddette "coccole" quasi, eppure, non mi era mai capitato, quindi continuavo a chiedermi obbiettivamente, perché con lui? Perché solo e soltanto con lui? Neanche con Zayn, per quanto lo voglia bene nonostante tutto, è mai successo. Non riuscivo a spiegarmelo, a trovare risposta, a capire. Era tutto così confuso eppure erano solo i fatti perché una parte di me la sentivo chiara e concepibile solo che non volevo darle retta. Che fosse coincidenza? Non era mio solito credervi però forse stavolta avrei dovuto farlo, perché era la cosa giusta e ne sentivo il bisogno come non mai.
Mi vergognavo era vero. Dubitavo del fatto che sarei riuscita a guardarlo in faccia dopo quello che era accaduto e mi convincevo allo stesso modo che sarebbe stato meglio evitarlo per un po' o forse per sempre visto che notavo ogni giorno di più che da quando conoscevo quel biondino, tutti i miei piani, le mie convinzioni, i miei gesti, andavano in fumo e se non la smettevo di lasciarglielo fare avrebbe rovinato anche la mia famiglia, la mia banda. Quindi, sapevo già in partenza, che quelle piccole risse che scaturivano tra Ash e lui per esempio, sapevo che non erano buon segno, perché sarebbe potuto crollare tutto anche in quel caso, bensì tutti i miei piani. Dovevo ritornare ad essere me stessa, a fare l'indifferente. Com'ero.
Ero corsa da lui quasi come se avessi paura. Ebbene sì, una paura l'avevo, forse un'altra che si aggiungeva alle poche. Di che? Di venire per la prima volta giudicata da una persona che non meritava di conoscermi, di ricevere delle attenzioni non meritate da me. Perché? Semplicemente perché io non meritavo tutto questo e lui non doveva subire le mie conseguenze.
Mi chiedevo più volte perché parlassi o pensassi così. Perché ragionassi quasi girando intorno alle mie stesse parole: deve, non deve, non può, non posso, non voglio. Però trovavo queste parole in stretto legame fra loro, come se essendocene una soltanto, le altre avrebbero dovuto accerchiare la frase e quindi il discorso. Quello che volevo era in parole spicciole il suo distacco da me. Volevo evitargli tanti di quei problemi nonostante di una persona come lui a me potesse importarmene davvero niente. Volevo saperlo al sicuro e spesso mi contenevo perché sapevo, che con me, non lo era affatto.
Spesso era capitato che mi trovassi in giro con lui e questo non lo sopportavo proprio, perché questa città era troppo piena di pericoli e mi chiedevo cosa ci facesse lui accerchiato da certi soggetti maligni da cui ormai era mio solito proteggerlo in parte. Avevo sempre paura che una possibile "persona sbagliata" mi vedesse con lui e mi conoscesse: perché per fare del male a me, per incastrarmi, quel qualcuno avrebbe anche potuto prenderlo di mira per esempio e far saltare con una rivelazione tutti i miei piani. Ecco spiegato uno dei tanti motivi del mio rifiuto.
Non lo volevo tra i piedi semplicemente perché questa città non lo permetteva.
In fin dei conti mi sarei anche potuta perdere qualcosa nella vita ma ciò che non intendevo perdere era il mio ruolo, il mio lavoro, la mia dignità. Tutto ciò che ancora non avevo perso che non avrei mai dovuto perdere, come invece era successo con altro.
Avevo sofferto molto poi e anche lui adesso, come non mai, lo sapeva. Adesso conosceva una parte di me che mai nessuno, e neanche Zayn conosceva e questo sapevo che mi avrebbe potuto portare problemi, anche se cercavo di non pensarci troppo. Speravo solo, che la fiducia che in quel momento mi era scappata, non mi si sarebbe ritorsa contro.
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Forgive me » n.h
Fiksi PenggemarIl perdono non era di certo il mio forte. Come si riusciva a perdonare delle persone che avevano letteralmente rovinato la tua vita? Come si poteva far finta che il dolore non fosse il responsabile delle scelte che ti erano state riservate? E com...