"Oggi non andrò a scuola, giusto Zayn?" gli dissi con voce maliziosa. Sapevo la sua risposta ma volevo sentirla un'altra volta, tanto per portarmi piacere. Lui sbuffò guardando altrove.
"Sì, Jenny" curvai le labbra accennando un sorriso guardandolo ancora.
"Bene.. " dissi sdraiandomi comodamente sul materasso del mio letto sulla quale ancora sono. "Oggi mi rilasserò e godrò in santa pace.." sorrisi chiudendo gli occhi e emettendo un sospiro di sollievo.
Sentii dei passi avvicinarsi al mio letto "Si, ma domani tornerai a scuola" lo guardai questa volta dall'alto. Alzai velocemente la mia schiena dal letto.
"Cazzo devi sempre rovinare tutto tu eh?" gli dissi scontrosa.
"Si, hai capito bene" mi ripagò con la stessa moneta. ((voce))
Mi buttai all'indietro violentemente e sbuffai guardando il soffitto bianco della stanza, ripensando a quale scusa inventarmi per domani, mentre Zayn era girato a cambiarsi maglia, lasciando per un attimo le sue spalle muscolose visibili per poi coprirle con un tessuto bianco. Guardai altrove.
-Niall
Ancora incredulo, giuro. Possibile che le stranezze da quando conosco quella ragazza siano così tante e così strane? Non appunto si chiamano stranezze no?
È difficile mandare giù anche l'ora di storia dell'arte. Sbuffo sfogliando le pagine dell'enorme libro. Oggi non è venuta a scuola, sono solo nel banco infatti.
Beh, dopo quel brutto taglio al ginocchio era plausibile la sua assenza.
Solo che ancora non mi spiego tante cose. Non è che abbiamo parlato chissà quanto e non mi ha detto niente di quella sera, del perché si trovasse lì, e neanche Louis mi ha dato spiegazioni adatte per arrivare al punto.
Sono tutti così "misteriosi" in questa città. Davvero non capisco ancora questa gente, soprattutto i ragazzi della mia età. Sono tutti bulli si può dire, abituati alla mala vita e non vedo cosa ci trovano di così "figo" come definiscono il tutto.
Parola che ho imparato da quando sono a New York.
"Horan, vuole venire lei interrogato?" subito alzai lo sguardo di botto, deglutendo appena la prof mi sorrise. Non avevo studiato molto bene ieri dopo tutto quello che era successo.
"Ehm... vorrei dare spazio agli altri, per non essere sempre il solito" cercai di giocare con le mie parole e anche con la mia bravura nelle materie per sgamarmela.
"Beh.. capisco le sue buone intenzioni ma visto che nessuno si fa avanti... perché non lei? Ho pensato.." feci un finto sorrise "Così non la tengo troppo d lato no?" ricambiò il sorriso aprendo il registro.
"Grazie prof, ma per oggi passo" dissi ansioso. Tutti mi guardarono con aria stupita. Non avevo mai rifiutato un'interrogazione. Ero sempre un volontario. Gli occhi addosso di tutti mi fecero sentire come un perdente. Mi strinsi nella felpa, e la vergogna iniziò a salire. Horan che non aveva studiato? Quando mai?
"Va bene, signor Horan..." fissò il registro, scendendo con lo sguardo. "Hemmings, è preparato?" il ragazzo annuii e si alzò in piedi cominciando a parlare. Sospirai di sollievo, chiudendo gli occhi. Almeno a qualcosa serve quel coglione...
-Louis
Non sono andato a scuola. E non ho fatto muovere neanche mio fratello da casa. Per qualche giorno mancheremo entrambi, è il minimo.
Dobbiamo far calare la tensione. Proprio stamattina, mentre mi preparavo ho sentito che al tg parlavano di noi, della rapina alla banca di New York, riuscita bene in fondo. Sanno solo questo per ora ma la polizia sta intervenendo con l'FBI perché non abbiamo lasciato tracce, essendo esperti.
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Forgive me » n.h
FanfictionIl perdono non era di certo il mio forte. Come si riusciva a perdonare delle persone che avevano letteralmente rovinato la tua vita? Come si poteva far finta che il dolore non fosse il responsabile delle scelte che ti erano state riservate? E com...