Capitolo 54- "In crisi"

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-Calum

Sono alla vostra destra, in fondo xd

Lessi il messaggio tra me e me così che Lola potesse ascoltarlo, dopodiché ci voltammo come diceva il messaggio. Lo vidi sicuro di sé, seduto su uno sgabello in fondo all'uscita del locale, proprio accanto alle grandi vetrate del bar. Gli andammo incontro. Odiavo quel volto. Giurai che gli avrei tolto quel sorriso, a modo mio.

Non appena prendemmo posto mi guardai velocemente intorno, non avevo voglia di incrociare il suo sguardo beffardo già di prima mattina; poi dovetti.

"Vedi di non annoiarci troppo e di essere breve: sai dov'è?"

Facciamo un piccolo passo indietro.
Da qualche giorno girava voce di una possibile scomparsa di uno dei capi mafiosi più abili di questi tempi, e tutti sembravano voler catturare quante più informazioni possibili per scoop e traffici interni, perché tutti sapevano che senza di Lei alle grinfie, sarebbero stati permessi possibili scali di gradi, e tutti volevano batterle testa e soffiarle il ruolo. Quindi chiunque avrebbe fatto qualsiasi cosa per rimpiazzare il suo effettivo posto. E questo, secondo Lola, andava impedito. Quindi, il nostro scopo adesso era quello di ricevere tutte quelle informazioni che ci avrebbero portati a trovarla e fermare questa utopia della quale molti scagnozzi si stavano illudendo. Mirko, ci stava giusto dando una mano con tutto ciò.

"Sia chiaro, voglio la parte che mi spetta, devo pur mantenermi in qualche modo, no?"

"Vedi di darti una calmata e di fare la tua, di parte"

"Vi ripeto, non è molto ma è sufficiente per muoversi, in qualche modo"

"Che intendi?"

"Non ci sono piste precise da seguire, e neppure certezze, ma secondo i nostri calcoli, Jenny potrebbe addirittura essere in pericolo.." parlò piano e con voce cauta. Come se si spaventasse delle sue stesse parole. Lola diventò pallida, non seppe che dire.

"Che intendi con «pericolo?»" parlai io, da uomo. Era evidente che Lola era in subbuglio e presa dai suoi pensieri più negativi.

"Questo non lo so, ma niente di buono. Lei stessa aveva avvertito Zayn che sarebbe partita per qualche giorno per andare a trovare la vecchia zia a Los Angeles, ma le telefonate e le mille mail senza risposta da parte di ognuno di noi, ci hanno fatto pensare che si trattasse di una balla. Non è da Jen. Per adesso, l'ipotesi più probabile è che sia stata costretta a lasciare la città"
Bevve un sorso dal suo bicchiere lucido e leggermente appannato dal suo respiro pesante. "Contattando la zia, siamo venuti a sapere che lei non è neanche atterrata a destinazione, e non c'erano stati voli disponibili per la data della sua partenza, dunque questo vuol dire che.."

"Ovunque sia andata, non è Los Angeles" disse lei ora, fissandosi a guardare un punto non preciso, aggrottando le sopracciglia. Nelle sue parole c'era un pizzico di consapevolezza delle azioni della sorella. D'altronde, chi oltre lei, poteva conoscerla veramente?

"Esatto Lola. E adesso non capiamo perché ci abbia mentito. Supponiamo per proteggerci o magari per non permettere che ci immischiassimo nei suoi affari, come suo solito"

"Beh perché no? Conosciamo bene Jenny e le sue «cazzate»" la guardai. Lei non si mosse minimanente. Sembrava molto più seria nonostante la sua assenza con lo sguardo.

"Il punto è.. perché tardare ancora? Benché sia lei il capo, non si è mai atteggiata in questo modo. È un piano troppo poco pensato per i nostri gusti..non è da Jenny. Mancano pochi giorni al processo, non l'avrebbe mai fatto se non fosse stata costretta." Rivelò il moro.

"Vorrà solo non avere idioti tra i piedi per un po'. Anch'io lo faccio a volte." scherzai, cercando di allentare la tensione. Dopotutto, niente era da escludere.

Forgive me » n.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora