Capitolo 28- "Troppi ricordi"

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"Ancora tu?!" si mostrò irritato l'avvocato Cullen nei miei confronti.

Mio nonno piegò di poco la testa da lontano e si accorse della mia presenza oltre la figura scura dell'uomo.

"Oh Niall.. che ci fai ancora qui?"mi chiese sorpreso e con un filo di imbarazzo nei confronti del suo cliente. In fondo, era lui il superiore e non poteva farsi umiliare da un avvocato. Mi sentivo impedito, frizzato dall'espressione rude del mal uomo a cui non stavo per niente simpatico. Non sapevo cosa dire.

Mi ero messo in questo disastro da solo. Mi avevano scoperto.

"Oh ehm.. ho soltanto.." balbettai nervosamente. Poi riflettei bene "..dimenticato le chiavi dell'auto ecco!" dissi cercando di sembrare meno nervoso possibile. Mi feci largo ed entrai, dirigendomi verso lo studio disordinato e pieno di carte di mio nonno e sperando che le chiavi del mio veicolo fossero veramente lì per farmi vedere uscire con quelle, senza far sospettare nessuno.

Ringraziai il cielo, trovandole accanto ad un fascicolo blu, forse di quell'uomo cupo. "Scusate ancora.." dissi ridacchiando nervosamente.

"Prego.." disse a denti stretti l'avvocato. Sapevo di non stargli minimamente  simpatico.

Non sapevo davvero cosa gli avessi fatto, a parte questo piccolo inconveniente, che devo tenere per me, anche se penso sospetti già.

"Non volevo, veramente signore.. non stavo mica cioè.. ero solo tornato indietro per le chiavi, non stavo origlian..- nel mio muovermi nervosamente per afferrare le chiavi mentre tenevo lo sguardo fisso su di lui, feci sbadatamente cadere a terra quel fascicolo e un mucchio di fogli ne uscirono, sparpagliandosi sul pavimento con riflessi di vetro. Mi morsi il labbro superiore strizzando gli occhi, cercando di non alzare lo sguardo su quell'uomo, ormai stufo di me. 

"Oh mi scusi, l'aiuto.." mi inginocchiai insieme a lui.

"No." Disse lui alzando la voce. "La prego" disse poi con più cautela e accennando un falso sorriso "Adesso vada, ha già fatto abbastanza" sorrise, continuando a racimolare i fogli ancora sparsi.

"Okay.." sibilai dispiaciuto. Mi rialzai da terra, consapevole che sarei dovuto sparire il prima possibile. Erano documenti importanti dopotutto. Fondamentali per un avvocato con mille casi per le mani. Ne ero consapevole.. quante volte da bambino mi capitava di fare lo stesso con mio nonno. Si alterava tantissimo, ma era mio nonno e sapeva come e quando perdonarmi. Con quest'uomo, sapevo che sarebbe stato più difficile, benché non si trattava di un confidenziale.

La signorina accanto a lui si scomodò solo a ridacchiare silenziosamente, senza neanche aiutarlo. Forse la pensava come me, dopotutto. Trovai, nel suo sorriso malizioso, il motivo anche io di sorridere. Guardando mio nonno ancora stupito e a bocca aperta, ritornai serio e spavaldo. Chissà se avevo deluso anche lui..

"Scusi ancora avvocato.. mi dispiace. Arrivederci" raggiunsi la porta velocemente e me la lasciai alle spalle, uscendo da quell'ufficio e dirigendomi veramente, verso l'uscita dell'enorme grattacielo, una volta per tutte.


-Calum

"Allora?" chiesi per la quinta volta nel giro di 5 minuti alla mia banda. Loro scossero la testa in senso di negazione.

Odiavo quando cercavo idee da attuare e non ne ottenevo all'istante.

Aspettare non era per me e neanche in questi casi. Volevo l'immediatezza nella vita, e la volevo veramente.

"Dobbiamo farci venire in mente una merda di idea" ricordò Liam. Era stanco anche lui di stare tutti e 4 seduti attorno al tavolo di casa mia. La cucina non mostrava molta luce, l'atmosfera era cupa e nauseante.

Forgive me » n.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora