Chapter 13

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Genn si gira di scatto subito dopo aver sentito la mia voce.

'Scusa' dice abbassando la testa e guardando un punto fisso.

'Non ti devi scusare'

'Si, invece. Per colpa mia sei stata male ed è inutile che mi dici che non è vero. Dovevo dirti la verità fin da subito, sarebbe stato meglio. Silvia è la mia ex ragazza e l'altro giorno in realtà mi stava chiedendo di ritornare insieme e fingevo di essere felice solo per farti ingelosire'

'Potevi dirmelo anche prima. Adesso saremo da qualche altra parte a divertirci'

'C'è ancora tempo, no?' mi chiede Genn afferandomi la mano e iniziando a correre.

Dopo un paio di minuti, si ferma in un parco e si siede sulla panchina, trascinando anche me.

'Sai una cosa?' chiedo.

'Cosa'

'Tua mamma mi ha detto che parli di me, cosa le hai detto?'

Genn diventa rosso, mentre io cerco di trattenere una risatina

'Le ho solo detto che sto combinando tante cazzate'

'Non sei l'unico che parla della nostra "storia" alla propria madre'

'Parli di me? E cosa le hai detto?'

'Che ho combinato tante cavolate e che secondo lei sono innamorata'

Lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso.

Poi passo a guardare le sue mani e ne afferro una.

Sorridiamo nello stesso momento.

Appoggio la mia testa sulla sua spalla e continuiamo a parlare

'Genn, ho combinato un'altra cazzata'

'Cioè' dice accarezzandomi la mano.

'Vado al ballo con la persona sbagliata e non posso più tirarmi indietro'

'Tranquilla è solo un ballo e poi puoi fingere di stare male e stare con me' mi dice con un sorrisino sulle labbra.

'In realtà penso di andarci, è l'ultimo anno di scuola e voglio godermelo'

'Sappi che ti aspetterò a mezza notte davanti alla finestra'

Ci alziamo dalla panchina e torniamo a casa.

Sono le 6:00 circa e i miei non sono ancora arrivati.

Fra una settimana è Natale e io non so ancora cosa regalare a Genn, Alex e Eleonora. Sono in crisi.

L'albero è già pieno di regali e l'aria natalizia si sente ovunque.

Le strade decorate con lucine, giardini con alberi di natale allestiti, negozi con scritto 'buon natale' dentro la vetrina ormai da due mesi e tutte le home dei social intasate di persone che pubblicano le proprie foto dell'albero e il presepe.

La mia mente è piena di pensieri.

Ad esempio:

«cosa canto all'audizione?»

«cosa farò a capodanno?»

«dopo le superiori, farò l'università?»

A questa domanda so risponde: no.

Sono stanca di studiare e farmi il culo per essere una 'soddisfazione' dei miei genitori. Sono sempre stata chiusa in casa a studiare e da quando ho conosciuto Genn, posso dire di sapere cosa significa essere liberi. Penso di aver fatto più cavolate in due mesi che in diciotto anni.

Forse a Genn non farò solo il solito regalo materiale che dopo un paio di anni non userà più, ma gli scriverò tutto quello che ha fatto per me e ha cambiato in me.

Mio padre non capisce il significato di aver trovato una delle poche persone così simile a me. È una cosa bellissima.

Okay, forse non è il ragazzo perfetto che dice no al fumo, all'alcool o ad altre cose, ma, ehi, nessuno è perfetto e io sono uguale a lui.

Il campanello suona e mi risveglia dai miei pensieri.

Vado ad aprire, erano i miei.

'Spigami ora che non c'è tuo padre' dice mia madre emozionata appena mi vede.

Non dovrebbe essere arrabbiata perchè sono andata non sa dove con non sa chi? Mia madre è strana.

'È venuto a scuola, abbiamo parlato, ci siamo tenuti la mano e sono tornata a casa'

'E me lo dici così, con questa voce? Un po' di allegriaa'

Sorrido e scuoto la testa.

Ripeto, mia madre è strana.

E mi sembra anche logico che io sia strana.

«coscienza?»

«dimmi?»

«sono felice»

«ricordati solo di non affidare tutta la tua felicità ad una sola persona. Le persone sono imprevedivili e puoi rimanerci sempre male»

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora