Chapter 18

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31 Dicembre.

'Allison, ti fermi a mangiare da noi?' dalla cucina spunta Rosa, la madre di Genn.

'Ehm... se non disturbo, volentieri'

'Non disturbi mai, piccola'

Sorrido alle parole di Genn, piccola.

Quel nuovo soprannome, tanto scontato forse, continua a viaggiare nella mia mente. Il dolce modo in cui l'ha detto è costantemente nei miei pensieri.

'Piccola? Hai trovato un nuovo soprannome?' chiedo ridendo.

'Piccola quando voglio fare il dolce, bionda quando sono "normale", ragazzina solo per darti fastidio e Allison quando mi fai incazzare'

Quattro soprannomi, una sola persona. Prossimamente in tutti i cinema d'Italia.

Prendo il telefono e mando un messaggio a mia madre e una ad Alex.

A Mamma:
Sono a mangiare da Genn, sua mamma mi ha chiesto se volevo rimanere ed ho accettato. Stasera ti ricordo di non aspettarmi sveglia.

***
A Alex:
Alezzzz :). Sono a casa di Genn, ti aspettiamo qui. Ciao matto.

Genn appoggia una mano sulla mia coscia e inizia a parlare.

'Sai dalla prima volta che ti ho visto mi sono chiesto se sei vergine'

Mi giro e lo guardo male.

'Gennaro Raia, primo togli questa mano e secondo ti sembrano domande da fare, adesso?'

'Non hai risposto alla mia domanda' risponde lasciando la mano sulla mia coscia e un sorriso malizioso sil volto.

'No, non sono vergine. Ma non mi va di parlarne. Contento ora?' dico spostando la sua mano e alzandomi dal divano per andare ad aiutare la madre.

'Serve una mano?' domando.

'Oh, Allis, no stai tranquilla adesso ordino la pizza'- dice sorridendomi- 'come la vuoi?'

'Margherita, grazie'

Le mostro un sorriso e ritorno in salone, Genn non è seduto.

Da dietro sento delle braccia abbracciarmi e Genn, è sicuramente lui ovvio, mi sussura.

'Scusa, piccola, non volevo metterti in imbarazzo o farti incazzare'

'Non è successo nulla, idiota'

***
Alle 10:00, Alex viene a prendere me e Genn a casa di quest'ultimo.

Saliamo in macchina e arriviamo al locale dove avremmo suonato.

Era abbastanza grande, almeno da contenere cento massimo, credo, persone.

I ragazzi e le ragazze stavano già occupando il bar.

Genn e Alex salgono per primi e iniziano a cantare 'Empty Bed'.

Mentre io vado al banco, senza ordinare niente per il momento per il lo semplice motivo che dopo devo cantare.

'Ciao'

Mi si avvicina un ragazzo della stessa età di Alex, credo.

'Sono un amico di Alex e di Genn, ma non ci ha mai presentato. Mi chiamo Vittorio, Cranio Randagio per gli amici' dice porgendomi la mano che stringo presentandomi.

'Allison, piacere. Ci vediamo dopo'.dico indicando il 'palco', facendogli notare che Genn mi stava chiamando.

Canto la prima canzone, da sola e devo dire che sembra essere apprezzata dai ragazzi nei locali.

Subito dopo canto 'Worth it' insieme ad Alex e Genn e mi è piaciuta un sacco.

Poi lascio tutto il palco a loro e vado al bancone.

Prendo uno, poi due e poi troppi altri bicchieri, fin da non capirci più niente.

So solo che a fine serata mi ha accompagnata a casa Genn.

Genn's pov.
Mentre io e Alex cantavamo, noto Allison bere fin troppi bicchieri.

Ormai era ubriaca e lo poteva vedere anche un cieco.

Finita la serata, la prendo sotto braccio e la faccio salire in macchina.

'Sai Genn'- inizia a parlare ed è più che ubriaca- 'ti ho vista baciare una l'altro giorno, ma non ti ho voluto dire niente, mi volevo fidare di te'

Si addormenta e probabilmente non aveva finito la frase.

Devo parlare assolutamente.

Si voleva fidare e probabilmente l'ho delusa, come mio solito.

La prendo in braccio, appena arriviamo davanti casa sua, e la porto nel suo letto.

Le do un bacio nei capelli e mentre vado via, la sua voce mi ferma.

'Genn, rimani con me'

'Piccola, se ci vede tuo padre?'

'Chiudi la porta'.

Faccio come mi dice, chiudo la porta e mi tolgo le scarpe.

Mi sdraio vicino a lei e l'abbraccio.

Non voglio deluderla.

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora