Chapter 5

1.1K 76 0
                                    

Entro in casa e salgo le scale.

Dopo pochi minuti bussano alla porta.

'Chi è?' chiedo.

'Amore, sono la mamma'

'Entra'

È una delle poche volte che è entrata nella mia camera, però ho bisogno di parlare con lei e mostrarle come sono cambiata.

'Allora? Come va con Gennaro, insomma ho visto sul quel muretto...'

'Non lo so nemmeno io mamma'

'Amore, questo si chiama 'innamorarsi' di qualcuno'

'Ma non lo conosco nemmeno'

'Neppure io conoscevo tuo padre, poi ci siamo ubriacati ed eccoci qua'

'Non lo so... comunque ti piace la camera?' chiedo cercando di cambiare discorso per non pensare al ragazzo con gli occhi azzurri.

'Si, ti rispecchia tantissimo. Soprattutto questa parete piena di scritte. Sei confusa'

'Non sono confusa'

'Già sei innamorata'

Dopo questo si alza, lasciandomi lì da sola, senza sapere cosa dire.

Mi tolgo i vestiti e mi metto il 'pigiama' se così si può definire una maglietta e dei pantaloni della tuta.

Mi siedo davanti alla finestra e guardo le stelle, ma chi voglio prendere in giro, aspettavo che Genn entrasse in camera.

E finalmente ecco la luce accendersi e quel bellissimo viso avvicinarsi alla finestra.

La apriamo allo stesso momento.

'Ti manco già?' dice ridendo.

'Tranquillo ammiravo le stelle'

'Ammiri me quindi?'

'Si, Genn, si hai ragione'

'Pensa io sono venuto qui per ammirare te'

'Genn sei ubriaco, vai a letto'

'Non sono ubriaco, potrebbe essere l'ultima volta che mi vedi così sobrio'

'Vado a dormire, domani ho scuola. Notte biondo'

'Buonanotte bionda'

Sorrido, chiudo la finestra e vado a letto.

Inutile dire che all'una di notte mi ritrovo di nuovo davanti a quella finestra ad osservare l'altra finestra, dove probabilmente stava dormendo.

Accendo una lucina e inizio a leggere un libro.

'Ehi bionda!'

Era Genn. Sorrido senza un motivo e lo saluto con un 'ehi biondo!'

'Non hai scuola domani? Dovresti riposare?'

'Non ho sonno e tu? Cosa fai sveglio?'

'Stavo pensando a quello che è successo oggi'

˝quindi stava pensando anche a 'noi'˝ penso

'Si insomma a quando hai detto che le voci di me e Alex insieme sono "perfette"' dice mimando con le mani le virgolette quando pronuncia la parola perfette.

'Quindi ci stai pensando' dico sorpresa.

'Senti ti lascio il mio numero, così ti do quello di Alex e ci sentiamo, dato che ora devo andare a dormire' continuo.

«alla fine ce l'hai fatta a dargli il numero, ma una scusa migliore?»

«uhm guarda mi mancavi coscienza, non ti sei fatta sentire molto in questi giorni»

«ovvio pensavi sempre a questo 'Genn', ma stai attenta lo dico per il tuo bene, il nostro bene»

«sisi, ora devo dargli il numeroo»

Mimo con le dita le cifre del mio numero di telefono e gli dico di mandarmi un messaggio così mi memorizzo il suo numero.

Successivamente poso il libro sulla scrivania, metto il telefono a caricare e spengo la luce.

Poi mi metto sotto le coperte e mi addormento.

***
*nobody can drag me down! Nobody, nobody! Nobody can drag me...down!*

Ed eccola quì, la sveglia.

Mi alzo, prendo i vestiti e vado in bagno, dove mi vesto e mi lavo.

Torno in camera, accendo il telefono e lo stacco dal caricabatteria.

Mi trucco, prendo lo zaino e il telefono e scendo di casa.

*whatsapp: un nuovo messaggio*

Vado sull'applicazione e leggo il messaggio: notte bionda.

Era Genn. Così lo salvo.

Guardo l'ora ed era tardi. Il pullman è già passato.

Chiamo Alex, ma non risponde, così decido di chiamare Genn, che stranamente aveva accettato di accompagnarmi a scuola.

Lo vedo scendere e predere la macchina, così mi avvio verso di lui e salgo.

'Grazie Genn' dico.

Sorride.

Mi porta a scuola e lo saluto con un bacio sulla guancia, lascia fare e dopo che sono scesa riparte ritornando verso casa.

Le sei interminabili ore finisco.

La campanella suona e il prof di matematica non riesce ad assegnarci i compiti, perchè tutti erano già corsi via.

Arrivo fuori e piove. Indovinate chi non ha l'ombrello? Uh si, io. Odio.

'Dai andiamo'

Genn. Non sono mai stata così felice di vederlo. Grazie Genn

Saliamo in macchina, lo ringrazio e andiamo a casa.

Appena arrivati butto, letteralmente, lo zaino sul divano e poi mangio.

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora