Chapter 8

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Spengo il telefono e lo metto a caricare.

Poi vado a letto, sono stanchissima, infatti appena appoggio la testa sul cuscino mi addormento.

La mattina seguente, mi alzo alle 8:00, prendo dei vestiti e della biancheria pulita e vado in bagno.

Indosso una maglietta semplice blu scuro, jeans con lo strappo sul ginocchio sinistro e delle calze.

Scendo al piano di sotto e mi preparo un caffè.

I miei genitori erano andati a fare la spesa e altri giri, e sarebbero tornati per l'ora di pranzo.

Salgo le scale e stacco il telefono, poi lo accendo.

Vado su whatsapp e leggo i messaggi.

Da Genn:
Notte piccola Allison.

A Genn:
Buongiorno Gennarielloo♡

Mi aveva seriamente chiamata 'piccola Allison'? Era ubriaco, sicuramente e poi perchè gli ho mandato un cuoricino. Perchè mi sto facendo così tante paranoie, siamo solo amici.

Da Alex:
Ieri sera mia madre ha chiamato la tua, ha detto che puoi. Quindi alle 4:00?

A Alex:
Ok, vieni a prendermi tu?
Poi suoniamo a Genn e Ele sarà già a casa mia.

Da Alex:
Va bene

Blocco il telefono e prendo il computer.

Continuo a guardare qualche puntata di Teen Wolf e American Horror Story.

Il telefono vibra e leggo il messaggio che mi avevano inviato.

Da Genn:
Un cuoricino eh? Scusami ma sono troppo bello per stare con te HAHA

A Genn:
Gennaro sei tu quello che ha chiamato la sottoscritta 'piccola' :)

Da Genn:
Ovvio non sei un gigante e ora scendi e stai un po' con me?

A Genn:
Non posso, i miei non ci sono e se tornano non so come reagirebbe mio padre. Ci vediamo oggi alle 4:00

Da Genn:
Va bene.

Faccio un po' di compiti e verso l'una i miei tornano.

Così mangiamo e subito dopo aver finito mando un messaggio ad Eleonora con scritto di venire a casa mia cinque minuti prima delle 4:00.

Preparo lo zaino e metto dentro una maglietta e un paio di pantaloncini, delle mutande, spazzolino, pettine, caricabatterie, sigarette e cuffiette.

Vado in bagno, mi lavo i denti e mi trucco.

Prendo la cuffia di Genn e la indosso.

Mi metto le scarpe e quando Eleonora suona, scendo e aspettiamo Alex sul muretto davanti a casa mia.

Alle quattro Alex arriva e andiamo a suonare a Genn.

Tutti e quattro insieme ci dirigiamo verso casa di Alex, facendo i coglioni e ridendo come ebiti.

Arriviamo e saliamo.

Entriamo in camera di Alex e io mi butto sul letto.

'Cantate, vi prego' dico mentre mi siedo sul letto per far sedere Eleonora.

Alex prende la chitarre e inizia a suonare le note di Pompeii di Bastille.
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o
Eh-eh-o eh-o

I was left to my own devices
Many days fell away with nothing to show

And the walls kept tumbling down
In the city that we love
Grey clouds roll over the hills
Bringing darkness from above

But if you close your eyes,
Does it almost feel like
Nothing changed at all?
And if you close your eyes,
Does it almost feel like
You've been here before?
How am I gonna be an optimist about this?
How am I gonna be an optimist about this?

Genn e Alex iniziano a cantare.

'Bionda ora cantaci tu qualcosa' dice Genn con una certa aria di sfida.

Ovviamente l'accetto e prendo la chitarra.

Suono una semplice canzone che mi ha sempre cantato mio padre fin da quando ero piccolina.

Finito di cantare prendo lo zainetto ed esco fuori, nel giardino di Alex.

Mi siedo sul solito muretto e vedo Genn venire da me, si siede anche lui.

Prendo la sigaretta e lui me la accende, dopo avergli fatto capire di aver dimenticato l'accendino.

A Genn suona il telefono e riesco a leggere il nome sullo schermo: Silvia.

Risponde e si allontana, riesco a notare un sorrisino sulle sue labbra, ma faccio l'indifferente.

Finita la cicca, faccio segno a Genn che stavo salendo, mentre lui stava ancora parlando al telefono.

'Genn?' chiede Alex.

'Sta giù, parla al telefono'

'Va bene. Comunque mia madre sta portando delle pizze e poi vanno a dormire da amici'

'Okay' dico prendendo il telefono e sedendomi sul letto di Alex.

Genn era salito già da un po', anche lui stava messaggiando al telefono.

Dopo un paio di minuti arrivano le pizze e ci sediamo tutti a tavola.

Parlavano tutti, tranne io che ero nei miei pensieri.

'Allis ma ci sei' mi dice Ele.

'Eh? Scusate'

'Tutto bene?' mi domanda Alex

'Sisi tranquillo, ero sulle nuvole' dico sorridendo, per far capire che andava tutto bene.

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora