Chapter 19

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Allison's pov.

Mi sveglio con un mal di testa assurdo, non mi ricordo niente della sera prima solo che ho incontrato un amico di Genn e di Alex e che Genn mi ha riportato a casa, e si è fermato qua da quanto vedo.

Guardo l'ora, sono le 11:30, meglio svegliare Genn.

'Gennnnaaarooo' dico dandogli un bacio sulla guancia.

Inizia ad aprire lentamente gli occhi e dopo qualche secondo si siede sul letto.

'Buongiorno'

'Giorno, come stai?' mi domanda Genn.

'Un po' di mal di testa, ma tutto bene'

'Com'è andata la serata, non mi ricordo molto' continuo.

'È andata bene, hai cantato alla grande e anche io e Alex, penso'

Aveva lo sguardo fisso in un punto, non mi aveva ancora guardato negli occhi.

'Che succede?' chiedo avvicinandomi a lui.

'Ti fidi di me, no?'- annuisco-'allora perchè non mi hai detto che mi hai visto baciare un'altra? E io ti avrei spiegato tutto?'

Era abbastanza tranquillo, forse si aspettava una reazioni diversa da me e non quella da "menefreghista", perchè in quel momento la sembravo eccome.

'Non volevo litigare, tutto qui. E poi volevo fidarmi di te, volevo sentirmi dire tutto da te'

'Sai perchè non ti ho detto niente?'

'No'

'Perché per me quel bacio non ha significato niente' dice con un sorriso.

Siamo rimasti dieci secondi a fissarci, si li ho contati, poi finalemente mi da un bacio.

'Avevo pensato a un capodanno totalmente diverso. Si, tipo quello dei film, sotto le stelle e allo scrocchiare della mezzanotte ci saremo baciati e poi tutti a urlare "BUON ANNOO' e cose così insomma'

Genn inizia a ridere per i movimenti idioti che ho fatto mentre parlavo.

'Mangi da me oggi e poi andiamo da Alex?'

'Non sono di disturbo?'

'Non sei mai di disturbo piccola' rispondo imitandolo.

Mi lancia un cuscino e mi manda a fanculo, dolce il ragazzo.

'Avvisa tua mamma, io vado a ordinare la pizza perchè i miei non ci sono'

Ordino le pizze e Genn chiama sua mamma

Genn: 'ciao mamma... sisi, ho dormito bene... comunque mangio da Allison... va bene... no, andiamo da Alex... ok, ciao'

'Ti saluta mia mamma'

'Potevi farmela salutaree'

'Pensavo fossi al telefono, scusa'

'Mmh, va bene'

Mi avvicino a lui e gli do un bacio sulla guancia, mi guarda male e mi prende il viso con le mani, dandomi un bacio sulle labbra.

Ripeto. La dolcezza.

Suonano il campanello, apro e prendo le pizze, subito dopo aver pagato.

Le appoggio sul tavolo del salone e accendo la radio.

Poi prendo l'acqua, la birra e dei bicchieri.

Mentre mangiavamo la pizza parte una delle mie canzoni preferite e inizio a ballare, tanto c'è solo Genn, ho pensato.

Invece no, prende il telefono e inizia a registrare tutto mettendolo su Snapchat (Genn_Butch).

'Gennaro Raia, cosa stai facendo con quel telefono in mano?' domando, cercando di essere seria.

Non rispose, continuava a ridere e come non fai a ridere mentre ride lui? (Ho detto troppe volte ridere)

'Dai Genn, bastaa'

'Gennaro'

Ci rinunciai, mi misi seduta vicino a lui e presi il mio telefono per guardare quanto erano imbarazzanti quei video da uno a latuavitafaschifo.

'Daii, Genn, ma guarda cosa sto facendo qui!' mi lamento.

'Giuro, adesso ti finisco tutto il coccolino' lo 'minaccio'

'No, chiedo perdono' dice facendo lo stupido.

'Vado a prepararmi, idiota'

Vado in camera e prendo dei pantaloni neri, una maglietta bianca con sopra il maglione di Genn e il suo cappello, quelli che gli avevo rubato ormai da quattro mesi.

Vado in bagno e mi trucco, leggermente.

'I'm pronta'

'Cazzo, sei brava in inglese' ironizza.

'Non faccio un liceo lingustico per niente'

'Dai andiamo'.

Mi prende per mano e prima di uscire prendo lo zaino e le chiavi.

Chiudo la porta e andiamo verso casa di Alex.

Bussiamo sulla porta del garage e ci viene ad aprire.

'Ciao'

'Heii' dico saltandogli addosso a mo' di koala.

Passiamo il pomeriggio a cantare e suonare e a sparare cavolate.

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora