Chapter 4

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Finita la canzone, vedo mia madre sulla porta.

'Quante volte ti ho detto di bussare?' dico abbastanza arrabbiata.

'Hai cambiato tante cose eh? Dai scendete, è pronto. Comunque bravi.'

'Grazie Camilla' risponde Alex.

Scendiamo le scale, subito dopo aver chiuso la porta ovviamente.

Ci sediamo a tavola.

Io, Genn e Alex mangiavamo in salotto, per mia scelta.

'Le vostre voci insieme sono qualcosa di meraviglioso'? dico.

'E quindi?' chiede Genn.

'Quindi, anche se non vi conoscete, potreste pensare di mettere su qualcosa'

'Come hai detto tu non ci conosciamo' dice Genn con freddezza.

'E poi non hai mai voluto mettere su un gruppo con me' continua Alex.

'Già non ho mai voluto mettere su un gruppo con te per il semplice fatto che non mi ci vedo. Smettila con questa storia' -mi fermo un secondo- 'e poi dovete credermi, siete assurdi insieme' continuo.

'Non mi conosci neanche ragazzina' risponde Genn.

'Ah ragazzina? Non mi conosci nemmeno tu allora Gennaro.'

'Non chiamarmi Gennaro, ragazzina'

'Non chiamarmi ragazzina, Gennaro'

'Volete andare avanti per molto?' si intromette Alex.

'Beh sicuramente non avrà nulla da fare lui' dico indicando Gennaro.

'Ti ricordo che mi avete invitato voi' dice Genn, ed effettivamente aveva ragione.

'Si, va bene. Basta.' ci separa Alex.

E così smettiamo di comportarci come 'bambini'.

'Saliamo in camera?' chiedo ai ragazzi.

Annuiscono entrambi, così saliamo le scale.

'Perchè mi hai portato qui? Se ti senti obbligata non devi.' dice il biondo rompendo il silenzio.

'Cosa intendi dire?'

'Alex ha detto che sono 'fortunato' perchè sono entrato qui prima di lui'

'Non sono stata obbligata a portarti, mi fido di te e mi sembri molto simile a me'

'Ah... fidarti di un ragazzo che fuma e si ubriaca?' dice Genn con un mezzo sorriso.

'Eh quindi? Anche io mi ubriaco ogni tanto per dimenticare e non pensare e poi anche io...' -mi fermo e guardo Alex- 'anche io fumo'

'Tu cosa?!' dice Alex che non sapeva che fumassi.

'Si, lo faccio. Scusa se non ti ho mai detto niente, ma mi avresti fermata'

'Ovvio, ti stai solo rovinando' probabilmente Alex aveva ragione, ma non potevo dirglielo.

'Non c'è bisogno di fare scenate solo perchè hai scoperto che ogni tanto fumo ok? Sono grande abbastanza per decidere ciò che voglio e non voglio fare.'

Mentre Alex stava per rispondermi bussano alla porta, era mia madre che diceva hai due ragazzi che i loro genitori li stavano aspettando al piano di sotto.

Così il castano e il biondo si alzano dal mio letto e scendono le scale, seguiti da me.

Saluto i genitori di Genn e Alex e vado in camera mia.

Prendo lo zainetto e infilo dentro le sigarette, il telefono e le cuffiette.

Poi esco di casa e vado in giardino, avvertendo i miei genitori che non volevo essere disturbata.

Mi siedo sul muretto che c'era davanti al mio giardino, tiro fuori dallo zaino il cellulare collego le cuffiette e faccio partire 'No Church in The Wild'.

Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto e lo porto alle labbra, per poi fare uscire un 'merda' perchè mi ero dimenticata l'accendino.

Poi davanti a me un ragazzo mi porge il suo accendino, era Genn.

'Grazie'

Si siede vicino a me e senza chiederlo prende la mia cuffietta e ascolta la canzone.

Passiamo tutta la durata della mia sigaretta così, vicini ad ascoltare la stessa musica e la conosceva, perchè la canticchiava a bassavoce ed era così meraviglioso.

Ehm... fate finta di non aver sentito niente, nel senso è bravissimo a cantare, non mi piace.

Butto la cicca della sigaretta per terra, prendo il telefono e saluto Genn.

'Ehi, Genn, grazie'

'E per cosa? Non abbiamo detto una parola'

'Lo so, ma mi è bastato passare quei due minuti con te'

'Ok, ci vediamo ragazzina' l'aveva detto con un sorrisino, l'aveva fatto apposta.

'Ci vediamo Gennaro'

Urban Strangers.||Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora