Insostituibile - Capitolo 7

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Passeggiamo mano nella mano lungo il bagnasciuga, sentendo la sabbia avvolgerci i piedi ogni qual volta sprofondano in essa.

Camminiamo un po' così, fin quando Christian non mi propone di sederci per osservare l'ambiente che ci circonda.
I miei occhi si dirigono subito verso l'orizzonte, dove cielo e mare giocano insieme.
Sebbene delle nuvole macchiassero il cielo rossastro, non riesco a non ammirare la meraviglia del tramonto.
Un paio di nuvole nere, colme di acqua, minacciano un temporale in arrivo. Ma non riescono a distruggere l'atmosfera.
Adoro osservare il cielo.
Mi sento libera. Invulnerabile.
Capace di poter fare qualsiasi cosa, senza inibizioni e senza rimorsi di nessun tipo a frenarmi.
La brezza marina mi accarezza teneramente, portandomi più volte a chiudere gli occhi e riempire i polmoni con l'odore tipico delle zone costiere.
I capelli ondeggiano sul mio viso, scivolando dietro l'orecchio quando Christian me li sposta con le sue affusolate dita.
Adoro osservare il Principe del Cielo che si tuffa tra le braccia del mare.
Un tocco impercettibile, e del tutto impossibile, viste anche le notevoli distanze tra i due.
Mi rispecchio in essi se penso che, qualche anno fa, anche tra di noi vi era una grande distanza.
Ho la testa appoggiata sulla spalla di mio marito che ogni tanto gli riserva dei dolci baci.
Una sua mano che accarezza con affetto il mio braccio destro.
L'acqua è tinta di un rosso tendente all'arancio. È l'effetto che il Principe del Cielo produce quando l'acqua lo accoglie. Imbarazzata dell'inaspettata intrusione.
Christian ed io non parliamo.
Ormai è diventata parte della routine passare del tempo in spiaggia in silenzio. Ognuno assorto nei propri pensieri.
Le leggere onde prodotte dal vento si infrangono sulla spiaggia, per poi ritornare dal mare e ripetere l'atto.
Un muoversi perpetuo.
Ed io sorrido osservando le onde birichine che corrono lontano dal mare per poi ritornarci l'attimo dopo.
Un po' mi rispecchio anche in essi. Vedo Christian e me in loro.
Io che mi allontano e lui, quella forza, che mi riporta di nuovo indietro.
Dov'è giusto che io stia.
Attorno a noi non vi è nessun tipo di rumore, se non quello del mare e quello dello sciabordare delle sue flebili onde.
"Christian, ti arrabbi se mi bagno un po' i piedi?" domando a mio marito, usando l'espressione più dolce in repertorio.
"Fa freddo" commenta corrucciato.
"Un pochino Christian. Ho una voglia immensa di sentire l'acqua carezzarmi i piedi e il freddo penetrare nelle ossa" spiego.
"Perché?" domanda perplesso.
"Te l'ho detto il motivo. Voglio sentire il contatto dell'acqua".
Sospira e mi guarda con uno sguardo pronto a persuadermi. Non mollo.
"Ti prego".
Sbuffa.
"È una voglia alquanto strana, ma se ti fa felice mi va bene. Solo un po' però, potrebbero intorpidirsi i muscoli se rimani molto tempo a mollo".
Contenta di sentire che abbia accettato gli lascio un umido bacio senza curarmi delle sue parole e, dopo essermi sfilata la giacca, mi avvicino all'acqua.
Quando sono abbastanza vicina piego pure i pantaloni fino alle ginocchia, e lascio che l'acqua faccia il suo dovere.
"È ghiacciata" commento lanciando un acuto gridolino e un'occhiata divertita a mio marito.
La mia voce esce in un suono stridulo per via del contatto con l'acqua di una temperatura decisamente troppo bassa.
"Credimi piccola, non avevo nessun dubbio a riguardo" ridacchia.
Gli faccio la linguaccia e comincio a scalciare le onde che si infrangono sui miei piedi, divertendomi come una bambina.
Sapere che Christian mi stia osservando in un momento di cedimento del mio 'essere adulta' mi rende felice. Mi piace sapere che ami anche questo mio lato.
D'altra parte, io sono la sua bambina.
Anche se dico più volte di no.
"Vuoi venire anche tu?".
"Non ci tengo" rifiuta subito "Almeno uno dei due dovrebbe essere in grado di camminare, no?".
Ruoto gli occhi al cielo ed ignoro la sua risposta.
Mr faccia di Bronzo non abbassa mai la guardia!
Gli do le spalle ed apro le braccia ai miei lati, chiudendo poi gli occhi.
Abbandono il controllo agli altri sensi in me, godendomi quei pochi minuti di pace.
Il rumore del mare. L'aria che mi culla. Un brivido che mi percorre la schiena e l'acqua che sfiora la mia pelle.
"Sai Christian, quando ero piccola sognavo da sempre venire qui" annuncio aprendo gli occhi e disegnando bizzarre forme in mezzo all'acqua "Ho da sempre sognato visitare tutti quei posti che mi hai permesso di ammirare almeno una volta nella vita. E sapere che abbia avuto la possibilità di venirci proprio con mio marito e soprattutto con te mi rende molto, proprio molto felice".
"Sono felice di aver realizzato uno dei tuoi desideri" sorride.
"Uno? Vuoi scherzare?" domando lanciandogli un'occhiata "Accidenti, in meno di ventiquattro ore hai realizzato metà dei miei desideri. Il matrimonio con la persona che amo e che mi ama, una casa, anche se è troppo riduttivo chiamare casa quell'attico" rido "Comunque hai realizzato anche quel desiderio, e poi il viaggio di nozze. Mi hai proprio stupita".
"Sono un esperto in materia" replica.
"Confermo pienamente Mr Ross. È un uomo dalle mille risorse lei".
"Grazie, modestamente" annuncia.
Scuoto la testa divertita e avanzo.

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