Insostituibile - Capitolo 22

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«Credi che avrà sentito qualcosa?» domando sollevandomi sui gomiti.
Christian riemerge con la testa dal groviglio di lenzuola, e mi osserva soddisfatto con un'espressione di puro appagamento stampata sul volto.

«No - afferma con sicurezza - Ho appositamente fatto insonorizzare le stanze. Qui dentro potresti mettere su anche un mini concerto rock, fuori non si sentirebbe granché. Le tue urla, nonostante fossero abbastanza forti, non sono nulla in confronto a tre quattro chitarre elettriche che suonano come indemoniate. Perciò no. No, non avrà sentito nulla. In più tuo fratello è sordo».
Sospiro sollevata e mi butto nuovamente a letto, tirando fino al collo le coperte per coprire il mio corpo nudo. Christian cinge prontamente la mia vita con un suo braccio, mentre nasconde il suo viso nell'incavo del mio collo.
Lentamente, con una delicatezza straziante, deposita una lunga serie di baci sul mio collo facendomi rizzare ogni singolo pelo sulla nuca.

«Sei stata fantastica» sussurra tra un bacio e l'altro.
In risposta immergo le mie mani nei suoi capelli e li stringo in un pugno, tirandoli leggermente. Lui grugnisce in risposta.
Una sua mano, che prima era impegnata a disegnare dei cerchi astratti nella parte di collo scoperta, adesso scende più giù. Dapprima accarezzando dolcemente le mie spalle, e poi catturando i miei seni.
La leggera pressione che apportano le sue abili dita mette in allerta i capezzoli resi sensibili dalla gravidanza. Ed io sospiro pesantemente, strappando un sorriso al mio amato marito.
Chiudo gli occhi completamente ammaliata dal lavoro delle sue labbra, mentre mi abbandono al leggero ed umido tocco della sua calda lingua. I miei sensi si mettono nuovamente sull'attenti, mentre il desiderio si fa spazio nel mio ventre raggiungendo il groviglio di passione che palpita nella mia intimità. Ogni respiro che diventa profondo, più approfondito.
La sua mano scende ancora più giù, fermandosi al ventre. Qui apre completamente le dita, ed appoggiando il palmo sulla pelle, esegue dei movimenti in cerchio. Delle carezze lente, regolari, ma molto affettuose.
Improvvisamente ritira la testa dall'incavo del mio collo e la appoggia sul mio petto.
Da parte mia rispondo con un ripetuto battito di palpebre, abituandomi nuovamente alla sensazione della mancanza delle sue labbra sulla mia pelle. Un'altra emozione prende il posto del desiderio, e la brusca interruzione di prima rimane solo un brutto ricordo.

«Amore?» mi richiama.

«Mmm»

«Credi... Ecco, credi che quando saranno nati, riuscirò a tenerli in braccio senza farli cadere? Avranno voglia di stare tra le mie braccia? O piangeranno a dirotto per ritornare da te perché non gli piacerà stare con me?».

«Ma che domande sono?» domando scoppiando a ridere.
Christian solleva il capo dal mio petto, e mi fissa indispettito. Mi affretto quindi a riportare la sua testa sul mio petto, accarezzandogli teneramente i capelli morbidi e setosi.

«Rispondi alla mia domanda» mi esorta lui, riprendendo ad accarezzare il mio ventre.

«Credo di sì. Sì Christian, riuscirai a fare tutto ciò senza nessuna difficoltà - affermo in tono sicuro - I bambini riconoscono subito i propri genitori. Per quanto possa essere una cosa strana e incredibile, i figli riconoscono il tocco dei genitori tra mille. Sapranno chi sei nel momento stesso in cui li stringerai tra le tue forti braccia. Ti ameranno subito, e se piangeranno sarà solo perché avranno fame e in quel caso avranno bisogno di me. Ti assicuro, Christian, non c'è momento in cui non immagini di vederti con i nostri figli tra le braccia. Ormai siamo a pochissimi passi dal fatidico giorno, e ti confesso che sono terrorizzata. Questi cinque mesi sono volati in un batter d'occhio, ma sono sicura di avere la forza e la voglia di affrontare tutto ciò altre mille volte».

«Oh dolcezza - mi interrompe Christian sollevando il capo, ed uno strano scintillio negli occhi - Non hai che da chiedere, possiamo fare anche duemila volte. Dovrei solo tenermi in forma per altri millenovecentonovantotto anni. Credi esista qualche medicinale o intervento medico che possa tenermi in vita per tutti quegli anni? Oh, dovrebbe tenere in forma anche qualcosa laggiù. Ne potremmo fare uno per ognuno degli anni che mancano - ridacchia - Possiamo creare un mini paesino con soli i nostri figli, che dici? Rossland o Rossmany» scherza.
Gli do un buffetto affettuoso sulla testa, e ruoto gli occhi al cielo in maniera teatrale.

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