Insostituibile - Capitolo 33

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(Nella foto Devin Paisley, nel ruolo di Francisco García López)

***
due settimane dopo.

Riuscendo ad entrare nell'ascensore poco prima che le porte riuscissero a precedermi e chiudersi tagliandomi fuori, emetto un lungo sospiro di sollievo.

Schiaccio più volte il tasto G per prenotare la fermata al pianoterra dell'edificio residenziale e appoggio la mia borsa sul pavimento della cabina per mettermi il giubbotto e rendermi presentabile in quelli che possono essere i miseri trenta, o forse quaranta, secondi che l'ascensore può impiegare per raggiungere la mia destinazione.

Da una veloce occhiata allo specchio incorporato alla cabina riesco a constatare chiaramente che il mio aspetto non è poi così trasandato come credevo quando scendevo le scale per raggiungere l'atrio di Angel's Heaven ed uscire dall'appartamento.

Certo, dire che sono perfettamente perfetta sarebbe eufemismo dell'anno. Però posso tranquillamente spacciarmi per una che ha pensato di non truccarsi per lasciarsi ad un look naturale, e non una che si è svegliata con un'ora piena di ritardo per un appuntamento importantissimo previsto per le nove, e che ora cerca miseramente di rendere presentabile lo strabiliante look da spaventapasseri violentato.

Ammesso che questi possano essere violentati da qualcuno. Ovviamente.

“Ma che?"

Ruoto gli occhi al cielo pensando a quanto possa essere catastrofica la mia situazione se faccio pensieri del genere, e continuo imperterrita a “prepararmi” in ascensore: chiudo il giubbotto fino al mento e velocemente cerco anche di dare forma alla massa informe che ho sulla testa per sembrare il più presentabile possibile.

Ed in quel momento, come se qualcuno avesse ascoltato le mie preghiere mentali per avere qualche manciata di secondi in più per sistemarmi, l'ascensore si ferma al quindicesimo piano per accogliere al suo interno Mr Turner, un avvocato penalista ormai in pensione che occupa un appartamento al quindicesimo piano dell'edificio.

L'uomo mi rivolge un veloce sorriso e ancora fermo nel corridoio del piano al quale e fermo l'ascensore, si sposta un po' per lasciar passare una bambina dai biondi capelli boccolosi che stringe in una mano un orsacchiotto marrone. Tipo Teddy di Mr Bean. Con l'altra mano, invece, si tiene alla mano dell'anziano uomo.

Nonostante la cabina dell'ascensore abbia abbastanza spazio per ospitare quasi sei persone al suo interno, io indietreggio fino al fondo e lascio che l'uomo e la bambina mi stiano davanti.

E quando l'ascensore riprende il suo cammino verso il pianterreno, io riprendo il mio precedente impegno: sistemarmi.

Fingendo indifferenza mi giro alla mia destra per potermi specchiare. E sempre molto indifferentemente passo una mano tra i capelli per sistemarmi il ciuffo disfatto.

La bambina - che presumibilmente dovrebbe essere la nipotina di Mr Turner, dal momento in cui lei si appella a lui chiamandolo appunto “nonno" - mi lancia qualche occhiatina perplessa. Poi tira la giacca dell'uomo per attirare la sua attenzione, e gli indica con la testa di guardare nella mia direzione.

Con un gesto repentino abbasso il braccio che prima era alzato per permettere alla mano di sistemare i capelli, e fisso la schiera dei tasti nell'ascensore come se prima non stessi utilizzando l'ascensore come il bagno di casa mia per specchiarmi.

Insostituibile Amore [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora